giovedì 22 maggio 2008

Cali l'oblìo

Riusciremo veramente a liberarci di Cogne, della mamma di Cogne e dello straziante ricordo di Samuele, povera vittima presto passata in secondo piano rispetto al divismo della sua carnefice e dell'insopportabile clan Franzoni, con la sentenza della Cassazione che condanna la madre a 16 anni per figlicidio?

Per la serie non c'è limite alla faccia come il culo, abbiamo sentito stasera sulla rete TV che sul delitto ci ha marciato per anni, Raiuno, invocare l'applicazione dell'indulto, quel provvedimento che di solito fa schizzare il picco di adrenalina dei benpensanti. Se l'indulto si applica al mariuolo italiano o romeno, magari per un furto di pollame, apriti cielo! ma per la signora Franzoni diventa legittimo (nonostante il provvedimento non mi risulta applicarsi all'omicidio) .

Continuiamo pure a parlare di accanimento giudiziario e di mancanza di prove certe. Questo è stato, secondo avvocati, psicologi e psichiatri, un caso da manuale, di tanti che ne càpitano, solo che questa volta ci è toccata una famiglia che pur di negare il problema di un suo membro, e senza rendersi conto di danneggiarlo ancora di più, ha scatenato un putiferio mediatico- giudiziario di rara potenza. Se si fosse trattato di una mamma qualunque (una rom, per esempio) il caso sarebbe stato chiuso già da tempo.
Purtroppo per gli innocentisti, bastava leggere il testo del rinvio a giudizio per convincersi che il caso era da manuale. Ho già riassunto altrove i punti salienti che fanno pensare alla colpevolezza della madre.
Basterebbe citare solo il fatto che una famiglia dove un estraneo entra in casa e massacra un bambino non pensa di avvertire subito i carabinieri. Le forze dell'ordine furono avvertite dal personale dell'elisoccorso solo due ore dopo, per scrupolo e dovere, visto che si erano trovati sull'evidente scena di un delitto. Nessuno fino a quel momento parlava di delitto!
Se è veramente stato il Mostro inafferrabile di cui ci si ostina ad invocare l'esistenza, perchè tanta riluttanza a denunciare il crimine da parte dei genitori di Samuele? Se non si è trovata l'arma del delitto e quindi la prova, è perchè la scena del delitto è stata inquinata pesantemente per tutto il tempo necessario a farla sparire.

Quello che però ha soprattutto reso questa famiglia antipatica a tutti è stato il tentativo, per discolpare un suo membro, di accusare un intero paese, gente assolutamente estranea, di un delitto particolarmente infame. Non mi risulta che abbiano chiesto scusa alla vicina, al parente della vicina, ai convitati della sera prima, al sindaco di Cogne, per il disturbo.
Non solo ma hanno inquinato prove, ne hanno fabbricate di false, hanno cercato di sputtanare gente seria come il RIS, sbeffeggiando la giustizia e facendosi anche intercettare "speriamo che non la trovino" (l'arma del delitto).
La patologia di Anna Maria, perchè di patologia si tratta, anche se ora sembra guarita, nasce in primo luogo dal modo in cui la sua Famiglia patriacale, feudale e abituata a considerarsi impunita ed impunibile, si confronta con il mondo.

A parte tutta l'antipatia che mi ispira l'arroganza di un clan che si sente al di sopra degli altri, provo pietà per Anna Maria. Sarei d'accordo sul farle scontare la pena in uno di quei centri per madri infanticide che cercano di recupararle alla vita civile. Ce n'è uno all'avanguardia a Reggio Emilia.
E' una donna che va aiutata a capire, ad uscire da una prigione di infantilismo che si esprime patologicamente della rimozione e negazione. Forse un giorno potrebbe ritrovare quella pace di cui ha diritto anche lei.

Non mi dispiace invece se verrà a mancare il pane per Vespa. Non sentirò la mancanza di Crepet, della Palombelli, di Taormina e di tutto il cucuzzaro. La compagnia di "Cogne a Cogne" si scioglie.
Una buona notizia. A causa delle ville che avranno potuto comperarsi in anni di patrocinio, gli avvocati della Franzoni continueranno a pagare l'I.C.I.


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23 commenti:

  1. Stai tranquilla,
    non credo che la compagnia si scioglierà.

    Poi fra indulto, sconti di pena e permessini, la signora potrà ripresentarsi in tv tra poco, magari con un libro e un film sulla sua vita.

    Consoliamoci con il fatto che la giustizia umana è fallibile e che esiste una probabilità non nulla di un errore giudiziario.

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  2. @ mc
    Errore giudiziario? Daì, spiegami un solo motivo logico per il quale una famiglia dove un estraneo massacra un bambino non chiama subito i carabinieri.

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  3. Anonimo22:27

    Solo in Italia si condanna una persona senza prove se non quelle indiziarie. La madre del piccolo Tommy diceva che senza la testimonianza caparbia del figlio maggiore avremmo avuto un'altra Cogne.Si ritiene sempre la famiglia colpevole:vedi Basiglio e vedi la famiglia ,diffamata a lungo ,di Angela Celentano.Ricordo anche Gravina.

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  4. @ il solito anonimo
    faccio anche a te la stessa domanda che ho fatto ad mc.

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  5. Anonimo23:06

    Sai benissimo perchè non sono stati chiamati i carabinieri.Si chiamano per un cadavere non per un bambino massacrato in un letto.Si cerca soccorso,l'aiuto di chi è in grado di rianimare ,fermare l'emorragia.I genitori in casi drammatici,davanti al sangue del proprio figlio, spesso perdono lucidità e succede anche che non ne riconoscano il decesso.Succede anche di non riuscire a toglierli dalle loro braccia ,dopo la morte per molte ore. purtroppo o per fortuna ognuno reagisce in modo divero.

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  6. Anonimo01:51

    per quanto mi riguarda può addirittura passare in secondo piano il come mai non ha fatto questo o ha detto quest'altro...l'importante è che non ci scoppi le bolle con quella voce odiosa...la vera causa della sua antipatia...un insopportabile piagnisteo che ti perseguita per ore dopo averlo subito,perdinci!!
    borderliner

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  7. @ rifle
    ah si? I carabinieri si chiamano solo quando c'è il cadavere? Così se ti accoltellano per strada e ti feriscono soltanto lasci correre? Di fronte al figlio che sta morendo una madre non si imbambola per otto minuti ma è capace di sollevare un'automobile se il figlio è rimasto sotto.

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  8. Io proprio non so dire se e´colpevole o no. Quando sento tesi a sua colpa mi convinco che sia colepevole o viceversa. In ogni modo anche se fosse colpevole, credo sia stato un momento di pazzia, anzi sicuramente, e ora penso che comunque e´una madre e che tristezza deve essere fare una valigia e lasciare due bambini a casa. Dormire di notte senza averli vicini, Li potra´vedere solo 6 volte al mese. Se penso a mio figlio e cerco di immedesimarmi mi viene da piangere. Chiaramente questo vale per qualsiasi altra situazione di una donna che deve essere portata via dai suoi bambini.

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  9. Ci sono istituzioni preposte ad accertare, giudicare, assolvere o condannare. La circostanza che da noi i processi si facciano, parallelamente ed in alternativa, in televisione e giù via, a cascata, nei bar, in famiglia, nei blog, ecc. dimostra efficacemente il grado di “fiducia” di cui godono queste istituzioni (e non solo). Ma soprattutto il reiterato tentativo di delegittimarle. Le sentenze che si commentano o sono “politiche”, o non tengono conto di elementi probatori decisivi, o quant’altro. Insomma, in tema di giustizia si afferma sempre di più il “fai da te”, visto che il sospetto viene sempre fatto gravare come un macigno sulla decisione del giudice. I massmedia assorbono quindi in sé ruoli diversi e strategici: politica, giustizia, istituzioni pubbliche, ecc. Semplificano, strumentalizzano e diffondono a piacimento e ripetutamente attraverso notizie distorte e di forte presa sul pubblico. Tornando alla Franzoni: quanto il suo caso ha distratto l’attenzione dall’agenda politica? Era questo l’obiettivo, mica scoprire se era colpevole o innocente.

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  10. Condivido la tua analisi e quoto questa frase di mc.
    Poi fra indulto, sconti di pena e permessini, la signora potrà ripresentarsi in tv tra poco, magari con un libro e un film sulla sua vita.

    Anche io credo che la Franzoni sia colpevole ma, indipendentemente da questo,condivido l'antipatia per il clan Franzoni per il putiferio che ha saputo scatenare.
    Credo che comunque giustizia non sia stata fatta. 16 anni sono troppi se si vuole credere all'innocenza della Franzoni e sono troppo pochi (per giunta, non verranno scontati tutti!) se si crede nella sua colpevolezza.
    Infine, credo che la Franzoni sia una egoista e irresponsabile. Non avrebbe dovuto mettere al mondo altri figli, pur se fosse stata innocente, con un procedimento penale del genere a suo carico.

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  11. Anonimo09:39

    Anche Annamaria è una povera vittima di quel padre Franzoni (e relativa famiglia) che le ha perfino impedito di ricordarsi di aver ucciso il proprio figlio.(c'è da sospettare che l'abbia perfino obbligata a sostituirlo con uno nuovo)
    Bello il post, una volta tanto è da sottoscrivere

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  12. io vorrei un indulto anche per i delitti mediatici. Dopo tre anni non se parla più.

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  13. Anonimo11:39

    16 anni sono pochi per un omicidio, per di più di un bambino.
    Il problema fondamentale è che si deve curare come scrivi giustamente tu.
    Chi può garantire che non lo faccia di nuovo senza le dovute cure e dopo qualche anno di carcere?
    Comunque dubito che il lavoro a Porta a Porta sia finito....Vespa l'ha congedata quasi con le lacrime agli occhi (ho visto un pezzo su blob)

    Quoto decisamente Galatea.
    Visto che limiti non ce n'è, almeno poniamo quello sul tempo..

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  14. Io credo che non spetti a noi decidere se è colpevole o innocente e che i processi si debbano celebrare solo nelle aule dei tribunali.
    Detto questo, personalmente, non concordo sulla pena. Un omicidio vale più di 16 anni che poi, data la particolarità del nostro sistema giudiziario, diventeranno molti meno...

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  15. Anonimo11:57

    NOOOOO, ancora la stronzata della testa scoppiata per una crisi epilettica!!
    Rinchiudeteli!

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  16. Anonimo14:14

    continuo a ricordare quella voce...aiutoooooo...cmq non c'è più nulla di probatorio quì il processo si è concluso con una sentenza di ultimo grado ,non v'è più io penso o non penso ...si potrebbe dire al massimo io credo o non credo alla magistratura ovvero credo che la pena sia meno di quello che si merita la donna straziante ma ci sono sedici anni di carcere nel futuro di quella donna che potrà evitare sfornando approssimativamente altri ventidue pargoli cosa che cmq non escludo...l'unica cosa che credo e di cui sono assolutamente sicura è che NON PARLEREI CON QUELLA VOCEEEEEEEEEEEE
    sempre borderliner

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  17. Anonimo14:26

    Non entro nel merito della questione , dato che probabilmente l'unica cosa che manca da questo caso - volutamente diventato mediatico - è proprio un po' di silenzio.
    Scrivo solo per precisare che per il reato di omicidio per cui è stata condannata la Franzoni rientra pienamente nel provvedimento d'indulto. L'omicidio, infatti, non è escluso. Mentre l'associazione sovversiva sì.
    Scusa se linko, qui e qui il testo.
    Un salutone

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  18. @ ska
    ti ringrazio per la precisazione. Giuro che avevo sentito ripetere diverse volte al TG che dall'ìndulto era escluso il reato di omicidio. Forse per farcelo digerire meglio. In ogni caso ricordo sempre che la Carfagna votò a favore dell'indulto. No, perchè non si dica che l'hanno voluto solo i comunisti.

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  19. Anonimo15:15

    Beh, in realtà i comunisti si sono proprio astenuti (almeno il PDCI) e hanno votato contro solo IDV e Lega. Tutti gli altri l'han votato a braccetto.
    E' sempre bene tenere viva la memoria, hai ragione.

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  20. pare che Liberazione abbia "proposto" la grazia per la Franzoni...
    Oggi il TG2 ha intervistato la mamma in lacrime di quel giovane che, ubriaco, ha ucciso i due fidanzatini a Roma.
    insomma, pare che delle vittime non gliene freghi nulla a nessuno, è più importante il benessere psico-fisico del carnefice, ci dobbiamo mettere nei suoi panni, nella disperazione della prospettiva di anni da passare in prigione...
    io in quei panni non mi ci voglio mettere. non è per una casualità, infatti, che non ho mai ammazzato nessuno.

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  21. @ arabafenice
    la grazia???? E in nome di che cosa, di grazia?
    Ad ogni modo penso che il delitto sia avvenuto per un raptus, un momento di follia, un corto circuito mentale che, come tale, può capitare anche a chi meno te lo aspetti, se psichiatricamente predisposto.

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  22. non me lo chiedere, me lo chiedo anche io.

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