Pagine

sabato 24 settembre 2016

Operazione Pifferaio Magico


Di shadowbanning, viral marketing, bugs, net neutrality, hastatoPutin e utili contromisure in caso di censura.

Negli ultimi giorni sono state segnalate anomalie sulla piattaforma di Twitter. Nella fattispecie, diversi seguaci di Orizzonte48 e lo stesso Luciano Barra Caracciolo non potevano più postare i link agli articoli del blog, ricevevano messaggi di errore, avvisi di "pericolosità di navigazione" riguardanti il sito e non potevano più interagire tra di loro, non riuscendo più a ricevere notifiche reciproche. 
Il fenomeno è stato collegato a quello dello shadowbanning, denunciato fin dal febbraio scorso da siti come Breitbart in questo articolo dell'attivista gay ma conservatore Milo Yannopoulos, particolarmente arrabbiato, e quindi a me tanto caro, con le femministe e autore del noto slogan "Feminism is cancer".
Lo shadowbanning, ovvero l'oscuramento a vostra insaputa, perché non vi viene notificato ufficialmente, come nel caso della chiusura vera e propria dell'account, ma semplicemente svanite come lo Stregatto alla vista di Alice, colpirebbe soprattutto influencer, blogger e informatori alternativi conservatori, i sostenitori di Donald Trump e comunque tutti coloro che rifiutano di farsi fagocitare dal blobbone globalista, onuiolo, quartinternazionalista, dem e shitlib. Insomma noi appestati POPulisti, in realtà monatti immunizzati dal morbo del buonismo coatto, convenuti sulla riva del fiume in attesa di spingere le chiatte con i donrodrighi propugnatori dell'accoglienza pelosa e i loro boccaloni sostenitori.
Normalmente si utilizza, come pretesto per il banning, l'arma infallibile del "hate speech". Milo, tra parentesi, non l'hanno "sciadobannato" ma gli hanno proprio chiuso l'account. Il suo crimine? Aver criticato e, a detta dell'Inquisizione Aviaria dell'Uccello Blu, istigato i suoi drughi a offendere o, come direbbero i nostri legislatori, cyberbullizzare un'attrice decolore e incolore, Leslie Jones. 
Leggete le motivazioni del ban di Milo su BuzzFeedNews. La colonna anfame 2.0.

Se anche un solo caso fa giurisprudenza, la censura nei riguardi delle voci fuori dal coro quindi esiste, è documentata, si muove con atti estremi da delirio di onnipotenza come la cacciata dall'Eden del peccatore. Non è una paranoia ma realtà e temo sarà sempre più subdolamente applicata ai nostri atti pubblici sulla rete, ad esempio con una sapiente applicazione ad hoc della legge contro il cyberbullismo (lo teme perfino il mainstream), al cui confronto lo sciadobanno parrà un cartone animato di Masha e Orso. Oppure con la gestione arbitraria della net neutrality  sulla quale la famigerata UE, dal 27 ottobre dell'anno scorso, nonostante le preoccupazioni degli addetti ai lavori, ha messo le zampacce sopra con una legge approvata dai soliti alzamanos, i parlamentari europei modello base.

Nel caso di Orizzonte48, però, mentre molti lamentavano un blocco completo delle notifiche, io non ho riscontrato problemi nel linkare o retwittare i suoi post e ho continuato ad interagire con i tanti followers che ho in comune con lui, tranne in un caso. Cercando di aprire il link al post twittato da un utente, è effettivamente apparso l'avviso di "pericolosità di navigazione". Un disturbo di accesso, più che di lesione, come si direbbe in neurologia. Ovvero che non si manifesta sempre ma
a volte.
Se il problema del banning è temporaneo oppure non riguarda tutti gli utenti che seguono  un determinato account, come nel caso del giorno di Orizzonte48, a titolo informativo e per ogni futuro possibile caso analogo, può essere consigliabile falsificare l'ipotesi nulla, e cioè escludere che possa essersi trattato di qualcos'altro che magari non c'entra con la censura. Esercizio necessario anche per implementare comportamenti atti a schivare, ad ogni buon conto e in via preventiva, il grande occhio di Sauron.
Spero che i miei consigli risultino utili a chi ha un blog e frequenta quei postacci che sono di solito i social media.

Problema di aggiornamento delle app?
Da un piccolo sondaggio non scientifico che ho condotto risulterebbe che il 68% degli utenti che hanno lamentato lo shadowbanning verso Orizzonte48, navigano su dispositivi mobili, quindi utilizzano app Android o Apple. Si può escludere un problema di aggiornamento, a volte notoriamente in grado di impallare completamente le app?  Ora che ci penso, quando ero al mare in agosto, navigando da tablet e smartphone, avevo notato che effettivamente non mi si aggiornavano più le notifiche sulla timeline di Twitter ma non ci avevo fatto caso più di tanto. Fenomeno sparito appena tornata a navigare da PC.
In questi casi, quando una app sbarella, è utile annullare gli aggiornamenti ritornando alla versione precedente, al limite a quella di fabbrica, e vedere se si risolve il problema.

Problema di aggiornamento della piattaforma Twitter? Sono mesi ormai che ce li martellano con l'annuncio della rimozione del limite dei 140 caratteri. Non è da escludere, in caso di blocco del proprio account, l'ipotesi di un guasto a monte, magari provocato dalla imminente pesante modifica di sistema.

Attenti al blocco involontario. Ieri mi è capitato, per un click che mi è partito mentre pulivo la timeline, di bloccare per sbaglio un mio caro follower. Per fortuna me ne sono accorta subito e ho rimediato.

Rimuovere il filtro qualitativo. In questo articolo, già dal maggio del 2015, si denunciava l'introduzione su Twitter di un filtro (non rimuovibile dall'utente) in grado di oscurare dalla propria timeline determinati contenuti ed utenti selezionati secondo criteri assolutamente arbitrari e, sempre secondo la denuncia di Breitbart, facenti parte di vere e proprie Blacklist. Gli untori di cui sopra. Attualmente, andando in "Notifiche" e cliccando su "Impostazioni" è possibile controllare se la voce "filtro qualitativo" è spuntata o meno. Io consiglio di togliere la spunta. Effettivamente ho notato che, dopo averlo fatto, ho ricominciato a ricevere le notifiche dai sostenitori di Trump che erano da un po' di giorni sparite. Tuttavia mi chiedo se si tratta dello stesso filtro di cui parla l'articolo di Breitbart o se la possibilità ora di scegliere se attivarlo o meno mediante flag sia una sorta di effetto "oliodipalma". Nel senso, l'avete tolto davvero o solo dalla dicitura sulla confezione dei biscotti?

Blocco su denuncia? Può esserci l'utente invidioso o semplicemente piddino che ti segnala alla Gestapo. Tuttavia non credo che basti una sola segnalazione ma occorra un certo numero di utenti (possibile ipotesi troll) che agiscano di concerto. Il blocco utente non è facile nemmeno ottenerlo, comunque. Io l'ho chiesto di recente e ormai da settimane, su Facebook, nei confronti di un nordafricano che, come biglietto di presentazione, mi inviava foto del suo pisello. Il pudibondo Zucky, pur prontissimo a censurare foto di neomamme che allattano al seno, non ha ancora provveduto.

Problemi nel codice del blog. Mi viene in mente a proposito che, tempo fa, alcuni mi segnalarono che il mio blog risultava irraggiungibile e segnalato da alcuni antivirus come "infetto". Alla fine, dopo aver ripassato riga per riga il codice, è risultato trattarsi di uno script di terze parti per avevo aggiunto per gestire i commenti, che agiva come malware. Rimosso quello, è cessato anche il blocco.
Se notate difficoltà di accesso al vostro blog controllate tutto ciò che avete aggiunto ed eventualmente rimuovete i commenti spam possibili veicoli di link infetti, se non disponete di un buttafuori automatico.

Tuttavia, se si escludono i fattori sopraelencati ed altri eventuali, in caso di blocco delle proprie attività social, l'ipotesi censura rimane la più probabile, non escludendo nemmeno un suo uso a fini propagandistici e di psyop.

Attenti al marketing virale.
Una curiosità. Twitter è in vendita e proprio ieri non si è parlato che di Twitter. Il titolo è volato in borsa, come potete vedere.


L'importante non è parlarne male ma che se ne parli, soprattutto che si riesce ad agire sulla viralità del messaggio inoculando nel punto giusto. Twitter lo vuole comprare Google (che controlla anche la piattaforma Blogspot) e che vuol fare un altro di quei bei Anschlussen tipo Bayer-Monsanto. Ma questa è sicuramente una coincidenza e questa ipotesi si che è paranoica, lo ammetto.

Attenti ai distrattori. Ieri ci sarebbe stato da parlare per ore e ore di questo obbrobrio sventolato la sera prima dal grullo supremo di fronte ad un percosso ed attonito Marco Travaglio:


Roba per finissimi costituzionalisti, appunto, con la quale smerdare i cialtroni che l'hanno partorito. Invece si è parlato di sciadobanno. L'ipotesi censura singola contro la certezza del rischio di perdere tutti l'intero pacchetto democratico. Si è silenziato e si è spinto ad autosilenziarsi il dissenso con un arrocco perfetto. Sono abili, non commettete mai l'errore di sottovalutarli.

Operazione HastatoPutin.

Se volete conoscere le mosse dell'élite, leggete i pizzini al popolo trasmessi dai loro servi.


Potete scommetterci che ogni problema grande o piccolo che sperimenterete in rete da ora in avanti sarà prima o poi attribuito all'hacker malchik russo brutto. ("L'America indifesa" non è adorabile?)
La censura? Non siamo mica noi, sono i russi. Vi abbiamo tosato gli account? HastatoPutin. Ripeto, non sottovalutateli.

Veniamo ora ai consigli pratici anti-censura per il futuro, per come la vedo io e secondo la mia decennale esperienza di blogger.

Non appoggiare la testa sul ceppo offrendola alla mannaia del censore. Mi spiegate, cari followers di Orizzonte48 perché continuate imperterriti a dare a Twitter la lista completa di quelli da bannare, nel caso non lo fossero ancora, citandoli nei retweet?
Tra l'altro questo è uno dei comportamenti che può attirare l'attenzione del Grande Uccello Inquisitore. Dalle Regole di Twitter, vi cito i più facili sui quali scivolare:
  • pubblicare aggiornamenti contenenti perlopiù solo link, piuttosto che aggiornamenti personali;
  • pubblicare contenuti duplicati su più account o più aggiornamenti duplicati su un account;
  • pubblicare più aggiornamenti non correlati a un argomento utilizzando #, un argomento di tendenza o popolare o un Promoted Trend;
  • inviare un gran numero di risposte o menzioni duplicate;
  • inviare un gran numero di risposte o menzioni indesiderate;
  • aggiungere un gran numero di utenti non correlati a una lista;
  • pubblicare ripetutamente le informazioni dell'account di altri utenti come se fossero le proprie (bio, Tweet, URL, ecc.)
Sicuri di non aver involontariamente abbassato la guardia di fronte all'avversario?
Ora che ci penso, una volta comparve anche a me un avviso secondo il quale stavo spammando i contenuti del mio blog. Insomma, non amano che pubblicizziate troppo i vostri contenuti gratuiti gratuitamente. E' il mercato che ha le sue regole. E che in quei giorni è nervoso.
Se quelle sono le regole, non ci sono santi, se volete usufruire della loro piattaforma agratisse, dovete sottostare alle loro ubbie, eventualmente censorie. Se ciò non vi garba, vi dicono tra le righe, ci sono le inserzioni a pagamento, per le quali scommetto che non hanno tutti questi pudori e che forniscono un bell'ombrello protettivo all'inserzionista. Altrimenti come potrebbero le varie onlus globaliste rispettare il comandamento
  • non creare ripetutamente contenuti falsi o ingannevoli;
ogni volta che pubblicano l'annuncio lacrimogeno pro migrazione con l'infante puccioso appena salvato dalle acque, mentre invece sono appena andati a prendere il solito migliaio di giovanotti nerboruti da paesi non in guerra se non prossimamente contro di noi?

In definitiva, qualsiasi cosa sia successa a Orizzonte48, molto probabilmente uno shadowbanning involontariamente provocato anche dallo zelo di alcuni linkatori compulsivi (vedi regole), ed espressa la piena solidarietà a Luciano, parliamoci pure chiaro, occhi negli occhi. La libertà sui social è condizionata e lo è sempre stata. E' l'illusione di essere liberi che ogni tanto, di fronte alla censura o ad una sua ottima imitazione, si scontra con la consapevolezza che non contiamo un cazzo.
Raggruppare i simili per preferenze isolandoli dagli altri è un principio fondante della rete fin da Arpanet e che, passando per Usenet, i forum, ecc. è finito nel deep web.
Ti selezionano e schedano in base alle preferenze.  E' come quando hai cercato una marca di pantofole in rete e subito dopo, andando sul sito di un giornale per leggere le news ti compare a fianco la colonnina di Amazon con le ultime offerte proprio per quelle pantofole.

Non è solo Twitter. Da sempre Facebook crea dei micro-ghetti dove, secondo la sua filosofia, finiscono per interagire solo i simili tra loro, i consanguinei, coloro che la pensano allo stesso modo. Io ci vedo una nota freudiana in ciò, ma lasciamo perdere. Zuckerberg pensa di farvi un favore, figuriamoci. In fondo non è altro che il classico modello metropolitano americano. Qui i cinesi, di là gli italiani, due isolati più a nord gli ebrei e laggiù gli ispanici e i neri. E ciò è strano perché (pasturo un po' per i sociologi in ascolto) nella vita reale questo modello prevede ora, al contrario, la rottura dell'omogeneità etnica e razziale con il mescolamento obbligatorio stile benzina con fuoco.

Se su Facebook postate solo di euro e tematiche annesse, a breve vi troverete a vedere sparire i compagni di scuola e di bevuta del sabato sera. Ma non perché vi abbiano bannato o tolto l'amicizia, ma perché il Grande Zucky ritiene che tu preferisca parlare solo di euro con altri già convinti sull'argomento. O in alternativa di gattini, cani, figa, sport o quant'altro. Sono d'accordo che ciò che disturba chi controlla i social è il contatto tra idee diverse, diversi punti di vista, tra salite e discese e ideologie contrapposte. Per il quale si utilizzano, al massimo e per salvare la parvenza di dialettica democratica, come dicevamo da giovani comunisti, appositi troll o, altrimenti detti, utili idioti provocatori.

A causa della frustrazione da blocco o da percezione dello stesso, molti dei sommersi e bannati su Twitter stanno meditando l'esodo e la diaspora verso lidi alternativi, tipo questi:



Oddio, ragazzi, ad una prima occhiata olezzano tanto di Open Society, e ho detto tutto. Sapete chi si è comperato tutto il cosiddetto antagonismo militante. Inoltre, disperdendo il dissenso mediante autoesilio si fa solo il loro gioco e si ribadisce che creare i ghetti e rispedire i cristiani nelle catacombe è cosa buona e giusta. Inoltre, se l'espulsione fosse stata per caso concordata, ci troveremmo di fronte ad una Operazione Pifferaio Magico perfettamente riuscita.
Io resto su Twitter, per il momento. Anche perché, obiettivamente, è un campo di battaglia più divertente.

P.S. Ad integrazione della mia analisi, il parere di chi capisce assai più di me di informatica. Due analisi che mi paiono assai utili da tenere presenti. Grazie agli amici che le hanno condivise.

clicca sull'immagine per leggere




15 commenti:

  1. renato08:46

    Brava come sempre, condivido parola per parola. Grazie per il post.

    RispondiElimina
  2. Io è da mò che metto in guardia specialmente riguardo a Feisbuk, che è un ottimo strumento nel caso ti trovi a centomillemila km di distanza, per "sentirsi in famiglia" e mantenere i contatti.
    Il problema è che Laggente, appena gli si butta un po di mangime, ci si fionda sopra per la naturale paura di perderne una parte, come fosse una risorsa scarsa, o di essere dimenticati o esclusi, cioè di non far parte della community etc etc.
    Quello che non capisco è come mai, senza particolare richiesta, in quel cesso di paginette vi riversino tutta la loro vita momento per momento (che al netto dell'essere comunque uscito dal tunnel del culto della personalità, alle volte trovo la mia di vita molto noiosa, con tutti i benefici che la pratica della noia porta con se) come fosse un qualcosa di imperdibile e significativo.

    E trovo anche poco credibile, ontologicamente, che si cerchi di modificare le basi del sistema usando strumenti che sono serviti al sistema, come cavalli di Troia, per penetrare nel tessuto sociale identitario e smembrarlo. Certo, è solo uno strumento, ma è "quello" strumento e conduce verso, e attraverso, un certo immaginario.

    Il problema dello strumento non è un problema secondario e non ho alcuna idea al riguardo, se non quella che riporta ad un rapporto più diretto tra le persone. Cosa che non risolve tantissimo, dato che poi, nella dinamica dei rapporti, si ripresentano quasi sempre quelle stesse problematiche che minano alle fondamenta l'inclusione sociale: poca onestà intellettuale, interessi particolari, sordità alle opinioni altrui etc etc.

    E' solo quando si prova realmente sula propria pelle di essere diventato oggetto di ingiustizia o peggio, che si capisce l'importanza della comunità reale. Che è quella che non dà l'opportunità al (pre)potente di turno di eliminarti senza dover darne conto a qualcuno (appunto).
    E' stato simpatico notare l'appello di Quarantotto alla comunità virtuale appena è diventato oggetto di una qualche forma di esclusione. Forma di esclusione che invece non si è dato molto scrupolo di applicare nel mio caso, semplicemente perché ho sempre espresso un punto di vista differente, che comprendeva anche la "natura" e non solo la cultura, nel cercare di capire gli avvenimenti (la fenomenologia :).

    Ah...onestà intellettuale dove sei??! Perché fuggi via ad ogni piè sospinto? Perché abbandoni sul più bello l'Homus economicus?

    (La cosa divertente è che Bazaar fa una considerazione simpatica su una visita fatta al suo profilo da Washington, e io scrivo un commento simpatico dicendo a Quarantotto di dire a Bazzar che là ho una persona a me molto vicina -- che con ogni probabilità, leggendo il mio blog, ha visitato il suo profilo per cercare di capirne di più -- aggiungendo poi, con smile annesso, di non pubblicare il commento per la mia reputazione (virtuale) alla quale in verità
    non do alcuna importanza :).
    E lui che fa, lo pubblica ma cancellandolo. E io mi chiedo; puoi lamentarti se a casa di altri devi sottostare ai loro diktat? No, come lui non può farlo nei confronti di Tweeter o FB se ne è vittima (altrimenti dove starebbe l'onestà intellettuale?).

    Io l'ho risolto aprendomi un inutile blog nelle mani di Google, il giorno che mi metteranno condizioni indesiderabili, semplicemente me ne vado (ecco dove sta l'onestà intellettuale che mancava sopra. Quanto all'utilità c'è un detto che recita che la pianta che vive più a lungo è quella inutile).

    Ah...questi intellettuali che dall'alto della loro accademicità non vogliono dialogare con un povero battiferro ignorante e rozzo.
    Forse desiderano che noi plebe ci si accodi convintamente alle loro erudite astrazioni con ampi cenni di assenso?
    Dovesse davvero servire potrei anche farlo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Con Bazaar ho perso le speranze di poter discutere civilmente.

      Elimina
  3. Hai sollevato molti punti antiparanoia, il che è importante. Fermo restando però che il gioco è truccato, e il banco vince sempre.
    Proprio come un casinò infatti questi colossi raramente si muovono ragionando per singoli utenti (anche se succede di essere accompagnati alla porta se si vince troppo), ma piuttosto utilizzando metodi statisticamente efficaci su una scala di milioni di account.
    I censurati sono pochissimi: vale la pena di approfondire il caso Yannopoulos, il che potrebbe chiarire un po' la questione.
    Egli infatti non è un tizio uscito fuori dal nulla: è il portavoce di un'intera sottocultura di cui non ha inventato nulla, l'ha semplicemente "partecipata" su 4chan, proprio come lo slogan "feminism is cancer". È il prodotto dell'incrocio fra due trend presenti in due "boards" di quel forum (da 20 milioni di utenti): /pol (dominata da razzismo e sessismo - tutti contro tutti) e /lgbt (dominata da gay bianchi giustamente islamofobi con un certo complesso di superiorità verso le donne). Queste boards si sono mescolate per il "nobile" scopo di... rintuzzare le incursioni delle "femmine" nel mondo dei videogiochi (seriously??? Eh sì). Quando hanno cominciato a interagire - chiamandosi reciprocamente fag - si è prodotto il brodo di coltura alt-right (rigorosamente anonymous). Esso è stato poi sapientemente inseminato dal direttore di Breitbart, poi ricompensato con il ruolo di CEO della campagna Trump. Il prodotto è Milo Yannopoulos, star con le seguenti caratteristiche: un biondastro britannico (quindi con un poco di cultura e l'accento che in USA piace), affascinante e flamboyant, che succhia cazzi neri e quindi non può essere accusato di razzismo quando dice cose oltraggiose... ma soprattutto è ultraliberista.
    Ecco come accadono i sommovimenti culturali: da un lato casuale mescolanza di milioni di teste e idee diverse finché non ne esce una più rappresentativa; dall'altro sapiente selezione da parte del potere. Una volta accaduto, puoi solo farle sparire, il che è poco efficiente perché espone a effetto Streisand.
    L'idea di Twitter e proprio di agire alla base, evitando la mera possibilità che le idee circolino fra i milioni di peones, impedendo che avvengano le sintesi.
    Basta poco per essere seriamente di ostacolo: se non si visualizza l'immagine di un link citato, ad esempio, la probabilità che quel link venga aperto è minore; anche se fosse minore del 30% su 10000 nuovi lettori probabili, 3000 persone non leggeranno mai quel link e non lo diffonderanno: l'effetto è esponenziale, il vantaggio per chi guida il gioco più che sufficiente a farli vincere quando serve. Mentre ieri sera scrivevo 'sto pippone avevo il sospetto che stesse succedendo anche ad AB, guardando il risultato del suo A-B test (it's a marketing thing).
    Il 22, alle tredici, sfidava a raggiungere i 200 Rt usando un tw con immagine-testo di @GCremaschi. Alle quindici, in 2 ore, erano arrivati, e ora sono più di 400. Lo stesso giorno alle 22 di sera lo rifaceva citando il tw di @VaeVictis, nel frattempo divenuto invisibile: per avere lo stesso risultato ci sono volute 27 ore.
    Il contenuto di Cremaschi era senz'altro importante e ben scritto, ma era qualcos'altro a causare una tale disparità di risultati.
    Oggi lo shadowban, che prima evidentemente stava isolando i seguaci, colpisce direttamente lui ed è diventato visibile. È questo il loro momento di debolezza: quando il meccanismo tornerà impercettibile sarà troppo tardi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quindi tu propendi per la censura attiva ed escludi che possa trattarsi di un volgarissimo baco uscito in occasione di lavori ai server oppure di un ancor più volgare anti-bot? In fondo che ne sappiamo che non succeda anche ai bimbominkia che twittano sui One Direction?
      Sarà che tempo fa anche a me avevano chiesto tre o quattro volte il cambio password e da qualche tempo noto che "questo tweet non è disponibile" ma non ne avevo fatto una tragedia. Sarà perché non ho groupies.

      Elimina
    2. Barbara, tu stessa hai citato un caso di censura attiva. Io ci tenevo a fornire un po' di contesto, analizzando come è nato il "fenomeno" Alt-Right (da una struttura di comunicazione anarchica -4chan- che permette il confronto su larga scala fra persone e idee diversissime) e come è diventato tanto irreversibile e influente (per interessamento della campagna Trump) da rendere necessario il ban del suo personaggio-aggregatore più visibile.

      Per il resto propendo come te per il volgarissimo baco, ma in un contesto in cui:
      1- gli unici altri ad esserne colpiti sono proprio quelli della sfera alt-right anglofona e
      2- sappiamo per diretta ammissione che gli oligopolisti dei social si stanno accordando sia per togliere visibilità alle opinioni non mainstream, sia per isolare i vari gruppi di utenti in modo che le idee non circolino.

      Quindi propongo di unire i puntini, senza stracciarsi le vesti ma anche senza lasciare che le micro-antipatie interne al micro-ghetto ci accechino. (frase polemica su cui sorvolerai visto che mi hai dato della groupie)

      È un baco, che ovviamente e naturalmente salta fuori durante i (pesanti) lavori a server e algoritmi necessari ad implementare il sistema First Draft.
      Le persone, che per natura interagiscono nella loro zona di comfort, vengono messe al di fuori di essa, e lo notano.
      Ma qual è la causa? Probabilmente il fatto che il controllo contenuti del First Draft Consensus (che è certamente demandato ai giornali che ne fanno parte, e mi sembra ovvio che per la lingua italiana abbiano scelto Repubblica e il Corriere http://www.fastweb.it/social/first-draft-una-colizione-per-contrastare-la-disinformazione-dentro-anche-facebook-e-twitter/ ) ha messo in blacklist alcuni blog scomodi.

      Da cui li toglieranno, per carità; ma trovando un sistema che li renda meno visibili, rendendo invisibile la censura.
      Nessuno ne fa una tragedia. Solo che se metti insieme movente, opportunità, confessione, devi serenamente concludere che gli anni della contropropaganda confortevolmente rilanciata tramite social è alla fine. Non parlo solo di twitter, che non converte, ma soprattutto di video condivisi su facebook tramite youtube e quant'altro, persino lo stesso google.

      E siccome il metodo shadowban fa parte di un insieme di metodi che una volta perfezionati saranno praticamente invisibili, secondo me è meglio rendersene conto adesso e preparare le alternative.

      ----------

      Dopo aver scritto st'altro pippone, faccio un test. Ricordo perfettamente come trovai Bagnai a fine 2011: avevo letto Barnard ma lo trovavo psicopatico, se pur solidamente documentato, così cercai su Google "mmt euro professori universitari" - trovando subito mmt-no-grazie su Goofynomics.
      Bene, ora ho provato a rifare la ricerca da incognito (così senza cookies sono un semplice utente italiano medio). Non solo Alberto è sparito da quella ricerca. Ma anche da ricerche più generiche, quali "euro professori universitari" o persino "euroscetticismo professori universitari". Con "professori universitari antieuro" invece si trovano... gli articoli diffamatori di Linkiesta, l'Espresso e l'Europa, e ancora niente Goofy.

      Peggio di quanto pensassi.

      Elimina
    3. Tu parli di blog scomodi. Può essere, ma allora perché Goofynomics si è aggiudicato il "miglior sito di economia" in una manifestazione non certamente underground come il Macchianera award? Hanno bannato Claudio Borghi, che sta facendo un lavoro della madonna nella Lega e nelle televisioni? NO. Io eviterei sempre di cadere nella spirale della paranoia alimentata appunto dalle/dai groupies che, in buonafede sicuramente, fanno scattare gli antibot twittando e retwittando solo i post di un determinato blog all day round e poi ti mandano affanculo se glielo fai notare. Occam propenderebbe forse per questa ipotesi.

      Dopodiché sono d'accordissimo che sarà sempre peggio e che le ricerche di Google sono evidentemente filtrate. Mi è capitato di trovare contenuti con Bing (vabbé, Microsoft) che non trovavo su Google. Oppure Google mi dava "pagina irraggiungibile" mentre con Bing ci arrivavo tranquillamente. Fai una prova, cerca "stormfront" con Google. E' come bestemmiare in chiesa.

      Ho una curiosità: tutti questi problemi ci sono anche navigando in Linux?
      Non a caso sul deep web ci si va con il pinguino.

      P.S. (Notizie dal Microghetto) Con il termine groupie non mi riferivo a te. Chissà perché l'hai pensato? Riguardo alle antipatie (micro), non sono certo partite da me che, tutt'altro, ero partita piena di amore ed entusiasmo. Visto però che, in questi casi, la radice giudaica prevale in me, più che quella cristiana, reagisco con l'occhio per occhio piuttosto che con l'altra guancia, di fronte alle scortesie, e se sono antipatica sarà proprio perché non faccio parte di ghetti, non voglio farne parte e appena mi accorgo che vogliono chiudermici, prendo le mie carabattole, le carico sul carretto, e fuggo dal villaggio in fiamme.)

      Elimina
    4. Perché l'ho pensato? Guarda, talmente tante pecore - in mancanza di argomenti - mi han dato della groupie o del cane da guardia, a seconda se mi ponevo dialogante o aggressivo, che mi sento subito chiamato in causa. Peraltro, mi importava solo di farti notare che il tuo giudizio sembrava offuscato... anche se non sapevo assolutamente nulla di questo diverbio né avevo visto scortesie; ho percepito la tua freddezza - in una situazione in cui mi sarei aspettato ben altro - e ho fatto una deduzione fortunata.

      Riguardo il tuo dubbio, Linux non c'entra. La maggior parte di questi problemi riguardano direttamente i server dei motori di ricerca (che curano er logaritmo), e il browser che raccoglie le tue preferenze (che bypassi con semplice navigazione incognito, in sostanza escludendo i cookies). Il sito che hai citato invece, anche se adesso l'ho trovato in prima pagina su google, è stato reso irraggiungibile dall'Italia per via giudiziaria.

      Elimina
    5. Freddezza? Ho espresso la mia solidarietà in un post. Mi è parso doveroso occuparmi dell'argomento ma mantenendo la calma visto che nessun account era stato chiuso, alla Yannopoulos. Che dovevo fare d'altro, di fronte a qualcosa che probabilmente - dopo aver parlato a lungo con informatici me ne sto convincendo, era un bug di sistema?

      Ti dirò che comincio anche ad essere stanca di guerra. Da dieci anni tengo il blog e da quattro sto cercando di dare il mio contributo alla discussione sull'euro a titolo gratuito ed impegnando il mio prezioso e poco tempo libero studiando, scrivendo e rilanciando idee altrui. Ma comincio seriamente a domandarmi per chi cazzo continuo a scrivere.

      Elimina
    6. Freddezza? Ho espresso la mia solidarietà in un post. Mi è parso doveroso occuparmi dell'argomento ma mantenendo la calma visto che nessun account era stato chiuso, alla Yannopoulos. Che dovevo fare d'altro, di fronte a qualcosa che probabilmente - dopo aver parlato a lungo con informatici me ne sto convincendo, era un bug di sistema?

      Ti dirò che comincio anche ad essere stanca di guerra. Da dieci anni tengo il blog e da quattro sto cercando di dare il mio contributo alla discussione sull'euro a titolo gratuito ed impegnando il mio prezioso e poco tempo libero studiando, scrivendo e rilanciando idee altrui. Ma comincio seriamente a domandarmi per chi cazzo continuo a scrivere.

      Elimina
    7. Anonimo17:38

      Se leggi il Bhagavadgītā avrai la risposta più saggia a questa domanda che tu possa trovare, ma purtroppo non è molto adatta a questi tempi liberali di prevalenza dell'ego.
      Però occhio che è una lettura abbastanza pericolosa: chi lo legge da progressista diventa conservatore, chi lo legge da conservatore diventa reazionario, chi lo legge da reazionario si versa due dita di scotch e si accende un mezzo toscano.

      Matteo

      Elimina
  4. "La libertà sui social è condizionata e lo è sempre stata."
    Non abbassiamo la guardia e grazie a Barbara di avercelo ricordato.
    Effettivamente andarsene da TW è un errore, la piattaforma oltre che divertente è anche ampia, frequentata ed efficace più di qualunque altra che, magari sarà più libera (magari) ma molto meno frequentata e con minor varietà.
    Io ci sono andato, però rimango anche con l'uccellino, in gabbia ma con ampia visuale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Diciamo che per utilizzare i social ci vogliono precauzioni. Campagna social sicuro.

      Elimina
  5. Anonimo22:14

    Quale e' il problema ? Ci e' stata gentilmente concesso di stare "in rete" affinche' noi "polli" fossimo piu' futili , svagati e schedabili ,ed e' ovvio che "il sistema" prenda dei "provvedimenti" laddove ritenga che "la rete" non faccia bene questo "lavoro"
    Personalmente non temo ne la ghettizzazione ne la censura perche' mai "il sistema" potra' piu' tornare al "prima" , quando nel "mondo reale" non era possibile trovare nessuno che anche solo prendesse sul serio ogni vero "pensiero scorretto ", ma ovviamente sta a noi "polli" prendere tutte le precauzioni per non favorire i suoi tentativi di "rattoppo della rete"
    ws

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esatto, è quello che sto suggerendo da giorni, ma si preferisce strillare al complotto.

      Elimina

SI PREGA DI NON LASCIARE COMMENTI ANONIMI MA DI FIRMARSI (anche con un nome di fantasia).