martedì 2 giugno 2015

Comunista nel senso di doverista


«Tutti sanno che io sono “comunista”, nel senso di doverista. E del mio doverismo hanno approfittato in molti. Alla fine, se votassi in Campania, voterei Vincenzo De Luca. Come voterei tutti i candidati del Pd in tutte le Regioni. Li sto facendo votare. Ho girato come una trottola per la campagna elettorale. Anche in queste ore, a chi mi chiede, rispondo: andate a votare, e votate Pd. Ma sono anche molto incazzato. E preoccupato. Perché dare addosso a Rosy Bindi in questa maniera è una vergogna. Dal Pd non me ne vado: io il Pd lo voglio salvare. Prima o poi tornerà il Pd delle origini. Lo spirito dell’Ulivo non è morto, lo dobbiamo recuperare. Io resto qui e combatto. Riforma costituzionale e Italicum: la battaglia continua. La cosa non finisce qua. Perché così non si può andare avanti. Deputati cacciati dalle commissioni, voti di fiducia sulla legge elettorale, Parlamento al traino dell’esecutivo: è una situazione abbastanza pericolosa».(Pierluigi Bersani)


Quanti spunti da questo fantastico brano bersaniano. 

1) Il doverismo, pregevole neologismo che spiega un'intera parabola politica secolare e quel "comunista" che ne svela l'indubbia derivazione ideologica anche se il doverismo sembra essere concetto precedente e fondante. Insomma, è nato prima il comunismo o il doverismo? Non si è comunisti senza essere doveristi, mi par infatti di capire. Alla faccia di chi li considera "non vera sinistra". Il doverista si spende, doverosamente, per il partito e affinché altri doveristi, insider o simpatizzanti, applichino il principio del doverismo. Ricordate il "votate e fate votare Partito Comunista" di cui parlavo nel post precedente

2) Il dubbio. Il doverista, adempiendo al Dovere, è tuttavia dubbioso. Come ogni bravo fedele è tentato, se non dall'infedeltà, dal dubbio nei confronti della bontà di quest'attinenza al Dovere, sempre e comunque, ad ogni costo. Whatever it takes, direbbe Mario Draghi.

3) L'ambivalenza. Il dubbio nasce dalla percezione che nel Dovere vi è insita un'ambivalenza. Nel partito vi sono sia Rosy Bindi che Matteo Renzi, o Matteo Renzi e Pippo Civati; una volta si sarebbe detto Miglioristi vs. Movimentisti, ed ognuno è portatore di dissonanze nell'armonia generale, di principi, se non proprio opposti, tuttavia non perfettamente amalgamabili. Due note che formano un inquietante tritono. 
In politica è normale ed è fenomeno che si riscontra in ogni partito ed in ogni parte del mondo, insomma è normale avere le "correnti", le "scuole di pensiero" ma per una qualche strana ragione, il comunista persegue l'ideale, o meglio la regola, della fissità, dell'inamovibilità, dell'unità, del monolito. Per questo gli piace tanto il concetto di Stabilità in economia, ovvero dell'ossessione della ritenzione.
Ed ecco quindi la rabbia del doverista di fronte alla disunità del partito, ovvero la rabbia che nasce dall'impossibilità del Dovere. Se siete tutti e due il partito, a chi dovere l'obbedienza? 

4) La lotta. L'ultima parte del grido di dolore bersaniano è significativa perché svela qual è la priorità del doverista-comunista-doverista in questo periodo storico. Non la realtà al di fuori del suo laboratorio politico ma la ricerca dell'unità del partito, ovvero un puro esercizio di autoreferenza, un esperimento senza possibilità di riuscita perché pretende di tenere assieme la materia comunista che è per sua natura instabile. La situazione è pericolosa non perché il Paese è in preda a forze brute che tentano di schiacciarlo, ma perché si rischia di non poter far tornare il PD alle origini. Pensate un po'.

17 commenti:

  1. Secondo te i nazisti erano doveristi? Secondo me sì, bersani niente di nuovo.

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  2. A loro importa una sega del paese, l'importante è "la ditta". Da sempre. Unica scusa : è probabilmente così per il 90% dei poiitici con relative "ditte".

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  3. Anonimo08:33

    Invece io Bersani lo capisco. Vuole salvare il PD dall'irrilevanza che conseguirebbe alla caduta di Renzi. Fa finta ancora che si tratti di salvare l'Ideale dalla sua contaminazione con l'Umano. E' un tentativo di preservare l'Unita'. Giusto, ma che Ideale e' quello del PD ? E' questo il mistero. Quando un partito rimuove la sua spinta ideale e rimane solo piu' un coacervo di interessi, si vuole salvare il partito per salvare gli interessi. Capisco che richiamarsi all'Ideale comunista dopo la caduta dell'URSS sia qualcosa di molto simile a salvare quello fascista dopo la disfatta bellica: meglio rimuovere denominazione e simboli per salvare la sostanza. Fatto e' che Forma e Sostanza non si possono scindere a piacimento. E' dai tempi di Confucio che lo sappiamo. Anche la nostra cultura aristotelica l'aveva ben presente. Io penso semplicemente che sia il Progresso che oggi ci presenta il conto. E per un partito appunto "progressista" questo puo' comportare la sua stessa estinzione, dopo la sua trasformazione in partito oggettivamente reazionario. Siccome la rimozione di tutti gli Ideali e' ormai cosa fatta, bisogna ammettere che la sovrastruttura e' durata fin troppo.

    G.Stallman

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  4. Io sono cresciuto col mito dell'anti-berlusconismo, prima di travaglio, prima di grillo, ero un ragazzo dai buoni propositi a cui piaceva la giustizia sociale. Poi è successo quello che è successo e ora Berlusconi dice cose che hanno pure senso, settimana scorsa l'ho sentito parlare di un esposizione creditoria dell'Italia nei confronti della Grecia quasi nulla rispetto a Francia e Germania, cose che sembrano arrivare direttamente da Topolinia; poi dice cose che non avrebbero senso di per sé, se poi non arrivasse Bersani ad aver meno senso e dargli paradossalmente ragione quando dice: «I comunisti sono fatti così, vogliono solo due cose: conquistare il potere, e una volta conquistato espanderlo».

    E come dargli torto sentita la tua testimonianza??!!!

    In fondo il ragionamento di quella sinistra sembra essere semplice: noi sappiamo cosa fare, quindi ci serve solo il potere per farlo! Ma sottintende un piccolo particolare: il mondo non cambia. O meglio: noi non ci adattiamo al mondo, non ne seguiamo le evoluzioni ma una volta al potere sarà il mondo ad adattarsi a noi. Che c'abbiamo ragione e soprattutto sappiamo come si fa.

    Solo così mi spiego la nullità di pensiero dei dirigenti di quella sinistra negli sforzi interpretativi di questa crisi, che senza spiegazione, una qualsiasi (ma io vedo solo questa), sembrerebbero solo dei pazzi asociali.
    Ma ovviamente non sono dei pazzi asociali, o dei corrotti, son solo poveri coglioni pieni di sé: pieni di nulla.

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  5. Il Pd delle Origini è lo stesso PD dello scout Renzi; il PD Ciellino di Bersani:
    "“Se vuol rifondarsi, la sinistra deve ripartire dal vostro retroterra ideale”, disse Bersani. “La vera sinistra non nasce dal bolscevismo ma dalle cooperative bianche dell’Ottocento. Il partito socialista è venuto dopo le cooperative, il partito comunista dopo ancora, e i gruppi nati col ‘68 sono tutti spariti. Solo l’ideale lanciato da CL negli anni Settanta è rimasto vivo, perché è quello più vicino alla base popolare. È lo stesso ideale che era anche delle cooperative: un fare che è anche un educare. Quando nel 1989 Achille Occhetto volle cambiare il nome del Partito Comunista Italiano, per un po’ pensò di chiamare il nuovo partito ‘Comunità e Libertà’. Perché tra noi e voi le radici sono le stesse”. "
    http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/78241
    Il Pd è in realtà il pDC il Parto della Democrazia Cristiana; è la democrazia cristiana riesumata, che ha fatto piazza pulita di ogni vera alternativa di sinistra.
    Se guardi il retroterra di Letta, Bersani, Renzi e chi più ne ha più ne metta troverai solo la DC sotto una nuova veste. Verrebbe da bestemmiare P....D..!

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    1. Anche Altiero Spinelli con la sua idea "desinistra" d'Europa era democristiano?
      Troppo comodo proiettare i propri crimini sui preti. Connivenza si, ma innocenza no.

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    2. Barbara, Spinelli non fu l'unico padre del superstato Europa, ci furono anche Adenauer, Schuman e De Gasperi; la stesa bandiera europea elaborata da Heitz era, per sue stesse parole, alla Vergine Maria; adesso nessuno nega che ci sia stato Spinelli, che era un comunista oligarchico, ma rigettare queste influenze democristiane col dire "proiettare i propri crimini sui preti" ha lo stesso valore del dire che "tutti i comunisti mangiano i bambini". Qui non stiamo a dire che tutti i preti sono cattivi. Qui prendiamo semplicemente atto di un dato di fatto, cioè di un influenza dei vertici democristiani e vaticani (e non di tutti i preti); se la vuoi rigettare con slogan ideologici che nulla spiegano sei liberissima di farlo, ma non credo che ti avvicinerai alla verità. Per completezza bisogna anche dire che i "tecnici" Monti, Draghi, Ciampi sono democristiani. Soprattutto il governo Monti "tecnico" fu un governo democristiano.

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    3. Per completezza di analisi ti invito anche a ricercare quale sia il retroterra dei vari Barroso, Van Rompuy, Juncker, Prodi, Paul Henri Spaak, Jaques Delors, Rudd Lubbers. Leggere per caso le encicliche Ecclesia in Europa, Caritas in Veritate ma non vorrei che poi continui a dirmi che sto continuando a proiettare i crimini sui poverelli preti di campagna....e che tutti questi nomi sono stati traviati dal diabolico comunista mangiatore di bambini Altiero Spinelli.

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    4. I socialisti e i laburisti furono per lo più sempre contrari ai progetti federalisti e mondialisti in genere.

      La Luxemburg su tutti dopo essersi avvicinata alle istanze europeiste arrivò presto a concludere che si trattava di una resa dei conti tra i vari capitalismi internazionali uniti contro il proletariato... E siamo all'inizio del '900.

      Il piddino assomiglia molto di più al ciellino o, al limite, al radical chic.

      Con la dissoluzione della guerra fredda e la nascita dell'eurocomunismo il socialismo è morto. Qualche fenomeno da baraccone che marcia in Illinois.

      Il figlio di banchieri Spinelli, il cui fratello si è sposato una Warburg, fu espulso dal PC in quanto pieno di idee reazionarie liberali di matrice inglese.

      Infatti lui e l'allievo di Einaudi reazionario Anti-Beveridge, Rossi, firmarono col "rosso " il manifesto europeista di Einaudi.

      L'amico ordoliberista di Spinelli, Röpke, era democristiano.

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    5. Tra l'altro... se non fosse stato per qualche "illuminato" tipo Dossetti, gran parte della dottrina sociale della chiesa è esplicitamente ordoliberale: l'ordoliberismo su cui si basa Doiclanduberalless e Maastricht, è dottrina democristiana...

      Per chi ancora non l'avesse capito: quel letame intellettuale che va dai Wu Minkia ai radicali e piddosellini assortiti, è infarcita di ideologia liberale. NON socialista.

      No, perché se no non si capisce da dove nasce il "cosmetismo" e il "de sinistra": citofonare gli inglesi, in Fabian Society.

      Basta vedere la retorica sull'immigrazione dei wuminkioni che riesce ad essere più aberrante di quella di Salvini: ma quando mai dei socialisti hanno difeso la circolazione del fattore lavoro?

      Per mettere il puntino sulle "i": i socialisti liberali, sono liberali, non socialisti...

      Ricordo come era la quota salari quando il PCI, che faceva almeno finta di aver capito cosa fosse il socialismo, aveva il 37%....

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. Anonimo17:44

    Io credo che nel minestrone internazionale odierno, piu' o meno tutte le tendenze politiche ricerchino un comune denominatore. Quello cristiano c'e' senz'altro, cosi' come quello liberale e pure quello socialista. Pero' registro che i democristiani tedeschi sono un po' diversi da cio' che erano gli italiani. E poi: se il progetto era democristiano, che ragione c'e'ra per far fuori la DC ? La cultura del Lavoro e' scomparsa ? No, e' la dimensione che e' cambiata. Il principio dei vasi comunicanti viene declinato su scala globale, non piu' su scala nazionale. Bastano i due concetti antitetici di "Paesi ricchi" e Paesi poveri" a spiegarlo. Lapalissianamente, e' ovvio che non tutti i cittadini dei paesi ricchi sono ricchi, e viceversa. Ma la punizione dei paesi ricchi e' qualcosa che molto difficilmente si puo' imputare ad altro se non il Socialismo internazionale. E' insito nella dottrina stessa socialista, anche se con qualche forzatura. Alla fine, la scusa addotta e' sempre quella dell'Uguaglianza. Perche' non vuoi che l'operaio cinese si emancipi ? Sei crudele... nel frattempo il lavoro che prima era tuo si trasferisce in Cina e tu stai li' come un cucu'. Ma la Cina ha ancora la bandiera rossa sul pennone... e' un Comunismo anomalo, certo, come lo era quello di Mao, ma nel momento che tutti sembrano tradire le proprie origini marxiste o pseudo-tali, non sara' invece che siamo noi a non avere capito niente e che l'Internazionalismo sia davvero questo ? Anche i concetti di Esproprio e Ridistribuzione e' difficile trovarli nella teoria liberale classica. Vengono tutti dal Socialismo internazionale. Allora: Dio ci scampi dal fare un Nazionalsocialismo in Italia (anche se ce ne sarebbe parecchio bisogno, visto l'andazzo), ma qualcosina del genere bisognera' pure inventarselo; compresa una forza militare tale da scoraggiare l'Usura mondiale dal riprovarci. E ci si ritrova fascisti anche senza volerlo, ma che altro si puo' fare ?

    G.Stallman

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    1. La Democrazia Cristiana non è mai scomparsa, semplicemente ha cambiato tattica, si è fusa con gli altri partiti, diventando il Partito Trasversale che controllava le principali correnti; caduto il muro di Berlino è caduta la vecchia tattica; Per quanto riguarda il concetto di redistribuzione poi ti cito le massime del nostro pontefice amato da tutti i PIDDINI del mondo:
      Sul lavoro:"Coniugare flessibilità e stabilità", No No non è Tito Boeri, è LUI
      http://www.repubblica.it/esteri/2014/11/25/news/il_papa_al_parlamento_europeo-101355462/
      Sull'immigrazione: "Accogliete tutti gli immigrati"
      http://www.repubblica.it/esteri/2014/11/25/news/il_papa_al_parlamento_europeo-101355462/
      Per quanto riguarda la Caritas in Veritate, l'enciclica di PapaRatzy:
      "La globalizzazione ha certo bisogno di autorità, in quanto pone il problema di un bene comune globale che necessita di essere perseguito. Tale autorità, però, deve essere organizzata in modo sussidiario e stratificata, tale da non ledere la libertà e tale da produrre risultati efficaci nella pratica."
      "C'è un'urgente necessità morale di una nuova solidarietà, specialmente nei rapporti tra i paesi in via di sviluppo e quelli altamente industrializzati. Le società tecnologicamente avanzate possono e devono ridurre il proprio consumo energetico domestico, sia attraverso un'evoluzione dei metodi di fabbricazione che attraverso una maggiore sensibilità ecologica tra i loro cittadini."

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    2. Anonimo06:16

      Te lo concedo. Certo che se l'Internazionale proletaria e' quella dei nuovi "comunisti", anche il concetto di Cristiantita' dei nuovi "democristiani" e' un tantino cambiato... tra i vecchi credenti e quelli nuovi c'e' lo stesso sconcerto che c'e' tra i vecchi comunisti e quelli nuovi. L'ostracismo praticato dalla Chiesa cattolica nei confronti dei vecchi cristiani non e' dissimile da quello praticato dal Partito comunista ringiovanito dalla spa del Nuovo Ordine mondiale nei confronti della sua Base storica. Il Nuovo ha comunque le stesse caratteristiche, sia che lo si guardi da Destra che da Sinistra. Io me lo spiego con il passaggio dalla fase nazionale alla fase internazionale. L'ambiguita' e' tale che i "moderni" vi trovino comunque una qualche attinenza con i rispettivi impianti religiosi e ideologici. Si e' trattato di un'operazione alchemica che la Ragione non basterebbe a spiegare.

      G.Stallman

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