giovedì 29 maggio 2014

Io sono una borghese di merda


"Ma tu non eri di sinistra?" mi chiedeva con preoccupazione un mio follower twittarolo stamattina. Il fatto è, caro, che prima di tutto io sono una borghese di merda, e proprio per questo a vent'anni ero comunista. Non c'è da stupirsene perché sono i borghesi che scelgono la bandiera rossa senza averne la necessità. Marx, Lenin, Trockij, Che Guevara, Fidel Castro, erano tutti borghesi, perché è la borghesia che, quando l'élite esagera, che si tratti di incipriati aristocratici e pretacci o di latifondisti, capitalisti e padroni delle ferriere, fa le rivoluzioni. Sono stata di sinistra per un lungo tempo, prima che saltassero tutte le regole su chi dovesse stare dalla parte del popolo e chi invece doveva vendersi al Capitale. Perché qualcosa è successo, darling. Più o meno attorno al Sessantotto. E' stato un processo lungo e difficile da allora, ma sta giungendo a compimento. La più grande operazione di pulizia sociale della storia. La fine della lotta di classe con la proclamazione del Capitale come vincitore. With a little help from his friends.

Ti spiego il mio percorso. Sono una borghese, dicevo, e la mia è la classe media che, ad un certo punto, nel secolo scorso, è riuscita storicamente ad inglobare emancipandola anche tanta parte della classe operaia. Merito delle lotte dei borghesi dalla coscienza infelice di cui sopra condotte assieme agli operai, certo, ma anche di un capitalismo che pensava che estendere la ricchezza a fasce più ampie della popolazione, facendo diventare i proletari classe media, significava più merci vendute, più profitti e più benessere per tutti. Il famigerato moltiplicatore. Ma già, Henry Ford era un nazifascista anche se pensava che aumentando il salario ai suoi operai questi avrebbero potuto comperare il modello T che fabbricavano.

Quello della mia gioventù sembra un mondo perduto ed estinto; una meraviglia, sai, in confronto a quello di oggi. E sono sicura che te ne ricordi, perché non sei di primo pelo neppure tu.
Uno stipendio in famiglia bastava a condurre una vita più che dignitosa dove non ti mancava nulla di veramente necessario.  Esisteva ancora il concetto di superfluo e per quello c'era il "no, non ce lo possiamo permettere". Quel no ti aiutava a crescere e a capire che, una volta grande, te lo saresti guadagnato con il tuo lavoro, perché il lavoro ci sarebbe stato, secondo quello che avevi studiato e imparato a fare.
Perfino con uno stipendio solo, con i risparmi (allora si riusciva a mettere da parte qualcosa ogni mese), la famiglia riusciva a comperarsi la casa dove viveva e, se lavoravano tutti e due i genitori, ci si comperava magari un'altra casa al mare o in campagna o in montagna. Perché allora esistevano ancora le ferie e le vacanze non duravano meno di venti giorni. Per le malattie c'era il welfare, ad una certa età arrivavano la pensione e la liquidazione con la quale ti potevi togliere qualche sfizio in più o farti la casetta di cui sopra, perché i nonni non erano costretti a mantenere nipoti disoccupati. Erano i tempi in cui l'Italia stava diventando, pur tra corruzione, mafia e caste, e sottoposta a sovranità limitata come paese sconfitto, la quinta potenza industriale del mondo.

Non erano tutte rose e fiori? Certo, c'erano come sempre i poveri e lo sfruttamento, il mondo era diviso in classi.  C'erano la crisi petrolifera, il terrorismo di stato, le bombe, le guerre imperialiste. Poi arrivò la shock economy, prima dal Sudamerica (però così lontano da noi) e poi nel mondo anglosassone, con i primi vagiti del dominio finanziario sulle nostre vite ma la speranza di un futuro migliore non mancava, nessuno pensava che, pur lavorando da rompersi la schiena, da vecchio sarebbe stato povero e abbandonato perché gli avrebbero portato via tutto. Non avevamo nulla da perdere, caso mai ci sarebbe stato ancora qualcosa da ottenere. Il muro nero della depressione, dell'assenza di un futuro o dell'angoscia data dal pensiero di che cosa sarà il nostro futuro in balia della povertà non esisteva e nessuno sarebbe stato in grado di immaginarlo, a meno che non fosse vissuto al di là di qualche Cortina di Ferro.

Soprattutto nessuno si sarebbe mai immaginato che il benessere ottenuto in base alle lotte sindacali, nato dal sangue degli operai e di quei borghesi empatici e simboleggiato in maniera sacra dalla democrazia, dato ormai per acquisito perché certificato nella Costituzione, sarebbe stato possibile toglierlo al popolo per consegnarlo ad un'élite intenzionata a redistribuire la ricchezza esistente verso l'alto, accaparrandosela tutta e creando un mondo dove l'1% ha tutto e il 99% quasi nulla, senza più democrazia. Un mondo nuovo ma tremendamente simile al Medioevo che, per essere realizzato, ormai lo sappiamo, nei trent'anni previsti per il suo compimento non potrà che finire con l'eliminazione fisica della classe media, magari sostituita da carne da macello proveniente dal terzo mondo da impiegare per la pulitura dei cessi dove andranno a sedersi i culi imperiali.
Credo che, se qualcuno allora, negli anni sessanta-settanta, avesse visto un'anteprima del futuro, ovvero dei giorni nostri, lo avrebbe considerato il peggiore incubo mai vissuto e nessuno avrebbe potuto immaginare che coloro che si sarebbero offerti spontaneamente per farlo avverare sarebbero stati i partiti di sinistra, quelli più tradizionalmente (allora) vicini al popolo. 

Eccoci, caro, al perché io non sono più comunista, non sono più di sinistra, anzi non sono niente, sono solo una borghese di merda ma molto, molto incazzata.
Sono incazzata e mi difenderò fino all'ultimo perché vogliono farmi fuori. Vogliono portarmi via ciò che la mia famiglia mi ha lasciato, affinché, assieme a ciò che mi guadagno con il mio lavoro, potessi avere una vecchiaia serena senza dover dipendere da nessuno. Penso a me stessa, certo. Gli altri hanno smesso di pensare a me.

Ti pare impossibile che l'orrendo scenario che ti ho descritto possa realizzarsi? Cosa ti stanno ripetendo giorno e notte, tutti i giorni e a tutte le ore, caro amico? Che quel mondo che ti ho descritto e che abbiamo vissuto, che ci ha permesso di crescere ed arrivare fin qui dobbiamo scordarcelo perché NON POSSIAMO PIU' PERMETTERCELO. E, di grazia, ti stai chiedendo il PERCHE'? Perché le risorse mondiali sono limitate? Per quello basterebbe uno sviluppo più responsabile. Basterebbe quella cosa che si chiama progresso e che nasce dall'ingegno di persone molto creative in ogni epoca e che in poco più di cento anni ci hanno dato l'elettricità, la mobilità di persone e merci e la comunicazione. Progresso che serve da sempre a migliorare la vita delle persone e a renderla più facile. Basterebbe tendere a realizzare uno di quei mondi futuribili ideali che nessun romanzo di fantascienza ha più il coraggio di immaginare.
Il nostro benessere non possiamo più permettercelo perché ciò che abbiamo lo vuole qualcun'altro, e non sono certo coloro che non hanno nulla ma quelli che hanno già tutto. Vedi, in fondo, da borghese di merda, con queste parole sto pensando anche a te, sto cercando di avvertirti del pericolo, anche se non meriteresti affatto di essere salvato.

Non sono direttamente le élite che ti annunciano la fine del tuo diritto al benessere perché un domani conterà solo il loro, perché la scusa delle risorse limitate è un'occasione ghiotta per fare un po' di pulizia sociale e vincere la Lotta di Classe. Te lo fanno dire dai loro servi. Quelli che si sentono superiori perché non sono razzisti ma democratici, a favore delle minoranze, antifascisti, ammiratori dell'Europa e della serietà teutonica, progressisti, internazionalisti, contro tutte le diversità perché devoti all'OMOLOGAZIONE. Che si sentono importanti perché con il 99% possono masturbarsi sulle grandi cifre e non si accorgono che la loro maggioranza è destinata a diventare il Soylent Green.
Sono quelli che ogni mattina ringraziano non si sa chi per non essersi svegliati trasformati in scarafaggi piccoloborghesi.

Quando tutto iniziò, con i primi attacchi ai diritti sociali acquisiti e l'avvento della dittatura del mercato, avrebbero dovuto riconoscere subito il progetto reazionario e revanchista dell'élite. Certo avrebbero dovuto difendere il benessere generale, le conquiste ottenute fino a quel momento e la democrazia, distinguendo tra capitalismo accettabile e capitalismo disumano, alleandosi con quella borghesia di merda che però sa fare le rivoluzioni e che un minimo di riconoscenza se la meriterebbe.
Invece, pur di non rinnegare la lotta antiborghese di principio, hanno ascoltato le sirene della globalizzazione travestita da internazionalismo ed hanno scelto l'omologazione nel concime, il "semo tutti uguali" come materia organica anfibia, per potere essere ancora più merda della borghesia e in fondo distinguersi. Perché in fondo sono dei neoaristocratici pure loro.
Si sono alleati con il Capitale contro il resto del mondo e di fatto contro loro stessi. Perché credono di appartenere ad un corpo speciale e privilegiato per essersi guadagnati con il tradimento l'onore di poter dare il colpo di grazia all'odiata borghesia (rinnegando Marx, Lenin e gli altri che ho nominato) ma sono anche loro feccia destinata a soccombere. Li tengono per ultimi per compostarli meglio. Concimeranno con onore i giardini degli ingiusti di Elysium.

208 commenti:

  1. Professor Preve, non sei vissuto invano!

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  2. il '68 come spartiacque,peccato che il '68 abbia perso poi però i vari Sofri,Ferrara,Liguori ,tutti comunisti pentiti,siano diventati reazionari borghesi di merda complici di omicidio della borghesia.Tu almeno non sei nulla

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    1. Come dire che non lo capite nemmeno se ve lo spiegano con parole vostre.

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    2. Il '68 avrebbe perso?Ricorda il disgraziato titolo di un disco di Gaber,Dio lo perdoni che io non posso.
      La mia generazione ha perso.Quella generazione ha invece stravinto,e preteso un bottino di guerra tale da annichilire le quattro successive.

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    3. Rossollosso, pure io di origini borghesi, da piccolo imprenditore sono diventato classe operaia, con i calli sulle mani. Il mio padrone? Una banca. Avevo ragione a 18 anni a vedere il pci come il nemico (che chiudeva i posti occupati). Avevano ragione i gruppi che ascoltavo a urlare che il sistema non funzionava (vedevano il bel lavoro della Tatcher e di Reagan a casa loro). I più intelligenti dei miei vecchi compagni di viaggio si sono svegliati, hanno letto Giacché, sanno chi è il nemico. La maggioranza degli altri sono sdraiati sulla loro comoda sovrastruttura ideologica, e il loro fideismo li sorreggerà finché non si ritroveranno sbattutti fuori dal loro pubblico impiego, o con lo stato che paga una volta a trimestre (a molti sta già succedendo). Essere di sinistra oggi vuol dire archiviare i comodi catechismi e guardare l'orrenda realtà. E nei partiti e movimenti che si etichettano come sinistra quasi nessuno lo fa.

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    4. Anonimo18:56

      Non è che si doveva essere riconoscenti alla borghesia, a parte forse ad Olivetti, poi consegnata al pescecane DeBenedetti che la rottamò con l'IBM sull'altare del capitalismo astratto (sarebbe un discorso lungo approfondire qui l'episodio noto), quando c'era il boom economico, umanamente la classe operaia voleva partecipare e avere una fetta maggiore. L'accaparramento del cosiddetto 1% sul 99 è un processo, cosa crediamo, era in corso già allora. Sono le idee e le competenze coinvolte, ad ogni livello, dal concettuale, al misto alla manovalanza, ad aver reso possibile il progresso, non la struttura e sovrastruttura di sfruttamento borghese che c'era dietro e che concentrava il potere d'acquisto, ma da cui perlomeno all'ora usciva in cambio del benessere reale e qualitativo, a fronte dell'arricchimento quantitativo di pochi. Tale benessere si distribuiva. La crisi del capitalismo espansivo è arrivata già dagli anni 90 e con la svolta reaganiana e il giro di vite repressivo thatcheriano ci si stava già attrezzando, il potere d'acquisto dei salariati cominciava ad abbassarsi, cominciava a sentirsi il dislivello sociale e lentamente il benessere qualitativo cominciava a risentire della concentrazione del potere d'acquisto, il saldo cominciava ad essere negativo.
      La crisi del 2008 ha dato il colpo di grazia, la sovrastruttura dell'indebitamento è crollata perchè la ricchezza reale dietro a quei finanziamenti e a quei derivati non c'era e la gente che giocava d'azzarto cominciava ad esigere la contropartita data in garanzia a quel finanziamento, sorprendentemente assente.
      In conclusione ciò ha creato una catena di non pagamenti, fino al disastro attuale con la moneta che non circola più.
      Il segreto è qui, le merci reali ci sono, siamo ricchi, certo sempre più spossessati dei mezzi di produzione e dal controllo dei posti di lavoro, ma possiamo creare una moneta alternativa e delle reti di mutuo scambio, per darci lavoro, e scambiare tutto ciò che è possibile, ecco la "buona notizia".

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  3. Barbara, mi inchino.
    Grazie, davvero.
    Marco

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  4. Giuseppe16:38

    "Una vita dignitosa con un solo stipendio in famiglia? E c'era lavoro per tutti? Si riusciva a risparmiare e mettere via dei soldi? Tre settimane di ferie? Ah ah ah! Ma c'era davvero il welfare? Come dici? Gratuito? E la pensione? Che cos'era? L'Italia quinta potenza industriale del mondo? Mi stai prendendo in giro?"


    Il bimbo ristette, lo sguardo era triste \ e gli occhi guardavano cose mai viste \ e poi disse al vecchio, con voce sognante: \ "Mi piaccion le fiabe raccontane altre"

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    1. Valdo17:27

      Non era tutto bello, certo. Ma era molto meglio di oggi. Non riconoscerlo significa essere nati ieri o avere gli occhi foderati di prosciutto. Se è da vent'anni che si smantellano diritti (infatti è 20 anni che si fanno le famose riforme), significa che prima i diritti - faticosamente conquistati - c'erano. Del resto basta pensare al fatto che i nostri nonni e padri si fecero la casa di proprietà e magari anche quella delle vacanze e oggi le nuove famiglie fanno fatica a pagare l'affitto. Ma forse questo intervento di Giuseppe era ironico, lo voglio sperare.

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    2. Giuseppe18:14

      Più che ironico il mio intervento voleva essere amaro, ma rileggendolo capisco che possa essere interpretato anche all'opposto rispetto alle mie intenzioni...

      In realtà mi stavo riferendo alla canzone "Il vecchio e il bambino" di Guccini, dove un bambino, immerso in uno scenario post disastro nucleare, crede che i racconti di un vecchio, pieni di "frutti, fiori, voci, colori" , siano solo delle favole. Allo stessa maniera, volevo esprimere nel mio intervento, un bambino di un futuro molto prossimo potrebbe credere che i diritti dei lavoratori, il benessere, lo stato sociale siano solo il racconto fantasioso di vecchi con troppa immaginazione, e non una realtà che è esistita davvero.

      Quindi non si preoccupi, Valdo, concordo pienamente con lei!

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    3. Anonimo21:55

      "Non era tutto bello, certo. Ma era molto meglio di oggi. Non riconoscerlo significa essere nati ieri o avere gli occhi foderati di prosciutto."
      oppure essere figli e nipoti di gente che in quel mondo "molto meglio di oggi" emigrava in massa ancora ad anni '60 avanzati. Eggià, perchè a parte i piccolo borghesi privilegiati fratelli minori di chi si era messo in tasca la tessera fascista (e nel dopuguerra di Dc e alleati), per il proletariato le cose andavano così bene che l'unico modo per averle era andare a crepare ammazzato a Marcinelle...

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    4. Giuseppe23:50

      Non capisco il suo commento: è ovvio che le società non siano monolitiche, come è anche superfluo ricordare che il nostro è stato a lungo un Paese che ha visto una forte emigrazione interna (su cui si è sviluppata e ha prosperato l'industria del Nord) ed estera (che ha anche prodotto tragedie, come quella ricordata di Marcinelle). Ma non mi sembra che si possa negare che nella nostra storia ci sia stato un periodo di espansione dei diritti e dello stato sociale, di cui hanno beneficiato tutti (e ripeto: tutti) i cittadini italiani, che si può collocare a grandi linee tra gli anni '60 e i primi '70; e un periodo di distruzione progressiva di queste stesse conquiste, iniziata con i primi accordi sulla contingenza, e proseguita a ritmo via via più sostenuto dalla metà degli anni '90 in poi, spesso proprio grazie a quei partiti che, almeno in teoria, avrebbero dovuto avere come propria "ragione sociale" la difesa dei diritti... In quest'ottica, mi sembra che considerare l'Italia uscita dagli anni '60 come "molto meglio di oggi" sia una valutazione più che plausibile, e possa valere per gran parte delle classi sociali (comprese quelle più povere).

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    5. Compagni anonimi, perché non vi date un nome? Avete perso l'identità fino a questo punto?

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    6. Qui nessuno nega le evidenti storture della politica soprattutto quella democristiana nei primi anni del dopoguerra con le sue collusioni mafiose e i suoi metodi paternalistici, ma a differenza di oggi, dove sono rimaste le collusioni mafiose, i metodi paternalistici e in più si è aggiunta la perdità di sovranità e dell'identita dello Stato, allora nonostante tutto c'era un'idea di orgnizzazione e di ordinamento statale tendente ad un minimo di benessere diffuso che oggi noi ce lo sogniamo.

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    7. Anonimo19:08

      guarda che era davvero così. figurati che c'era anche l'ascensore sociale, cioè i figli degli operai meritevoli e in gamba potevano fare strada, lo so non ci crederai, ma io stessa ho vinto un concorso senza essere raccomandata: passavano i raccomandati, ma anche quelli bravi... un po e un po ...

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    8. Sig. Giuseppe mi piacerebbe capire dove secondo Lei iniziano le fiabe. Cioè capire se secondo Lei il capoverso virgolettato è totalmente falso oppure può essere parzialmente vero. Grazie per l'eventuale risposta.

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    9. Giuseppe21:44

      Blasciard, legga la mia risposta a Valdo poco sopra, in cui ho spiegato il mio primo commento - che, come ho ammesso, era troppo "sibillino" e poteva essere interpretato in due modi opposti (colpa mia).

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  5. Anonimo16:45

    Ciao, è il primo post che leggo e mi chiedevo se hai mai scritto qualcosa sulla MMT (Modern Money Theory), che secondo me è l'unica possibile via d'uscita dal casino in cui ci siamo cacciati.
    Grazie, Vincenzo

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    1. Vincenzo, magari ti darò una delusione, ma ciò che è scritto nella MMT e che sembra tanto originale, è già presente nei libri di economia del primo anno. Basterebbe ricordarsi di applicarne i principi di base, come la legge della domanda e dell'offerta, quando si governa la macroeconomia.

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    2. Anonimo17:27

      Beh, mi pare che Draghi se lo sia scordato... La parte descrittiva della MMT forse non sarà originale, ma descrive in maniera lucida come funziona il bilancio statale e come sia necessario il deficit di bilancio perchè uno Stato a sovranità monetaria possa spendere per i propri cittadini (la spesa statale NON è finanziata dalle tasse). Questo mi pare che nei libri di testo non ci sia. Come manca pure la parte propositiva della MMT, cioè l'adozione di "Job Guarantee Schemes" che renderebbero lo Stato datore di lavoro di ultima istanza.
      Originale o meno, la MMT è la proposta economica più decente (ed oserei dire più di sinistra) in circolazione.
      Grazie per l'ospitalità, Vincenzo

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    3. Anonimo18:34

      certo io devo capire,Gaber non aveva capito e avete capito tutto voi,voi di sinistra che agognate il capitalismo,quello buono però perchè il comunismo è solo cattivo,voi che non sapete distinguere la destra dalla sinistra perchè tanto sono uguali,voi i dogmacomunisti,.voi i sinistri di Berlinguer che si preoccupò della "Questione Morale" ma solo dopo aver aperto le porte ai corruttori di professione,voi tutti studiosi di economia,che la politica non serve,ridicolo,voi gli sveglioni dell'ultima ora.Grazie di averci portato dove siamo

      rossoallosso

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    4. @rossoallosso: Quello che non si capisce è di che cosa parli quando ti riferisci alla "sinistra". Una teoria? Una realtà operante in Italia? Se si tratta di una teoria, bene. Se invece ti riferisci a qualcuno tuttora vivente e operante in Italia, facci sapere, perché io di sinistra non vedo traccia. Vedo gente incompetente se va bene, altrimenti in malafede, che sta portando tutto il popolo italiano nell'abisso della povertà, imbrogliando gli elettori con parole d'ordine ipocrite e menzognere. E non scomodo più nemmeno la parola "ideologia" poiché essa ha un passato discutibile ma nobile. Qui ci sono solo parolai prezzolati e astuti incompetenti.
      Se conosci qualcosa o qualcuno di sinistra, ti prego illuminaci. Altrimenti rincorriamo ombre e parliamo del nulla.

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    5. @Doctor Manhattan
      ti rispondo volentieri visto anche che sei l'unico interessato alle mie argomentazioni,dovrai avere pazienza con me come avrai capito il mio vocabolario è piuttosto ristretto ma cercherò di essere il più chiaro e sintetico possibile.
      Cos'è che fa dire a me e a Gaber che il '68 ha perso mentre la sinistra dice che ha stravinto e la destra lo usa come grimaldello contro il comunismo.La sinistra va dai socialisti ai socialdemocratici ecc e per ultimo il comunismo l'unico fra questi che non contempla il capitalismo,l'unico che tu definisci come ideologia mentre io preferisco il termine filosofia perchè offre una visione diversa ed alternativa a quello ci offre il capitalismo.In sostanza ciò che fanno i partiti di sinistra che intortano la gente con le loro rivendicazioni sociali sdoganano ciò che non possono controllare e qui sta la ragione d'essere del '68 contro quel PCI che già con Togliatti iniziò la metamorfosi fino ad arrivare al punto in cui siamo,perciò noi comunisti diciamo che il '68 ha perso perchè non è riuscito a fermare la deriva ,anzi tramite infiltrati di varia natura alcuni citati nel commento. precedente, ha accelerato il processo,Ora dove sta la mia critica a Barbara sta nel fatto che pur con motivazioni giuste accelera lei stessa questo processo nel senso che denunciando giustamente la sinistra collaborazionista fa tutto un calderone sviando portando sempre più il pensiero a destra,destra che continua ad avanzare sentendosi sempre più legittimata fino ad arrivare all'ordoliberismo.
      Ora non è che io voglio si diventi tutti comunisti vorrei solo si capisse che se non esiste contrapposizione il sogno di Barbara non si avverrerà mai, votare lega in questa ultima tornata elettorale credo sia stato un errore di strategia e non essendoci un partito di sinistra degno di questo nome l'unico in grado di frenare gli sciacalli era Grillo,perchè alla fin fine non si tratta di destra e sinistra si tratta di umanità contro mostri e Grillo in questo senso offriva garanzie cosa che non può fare nessun partito di destra,
      spero di essere stato chiaro,saluti

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    6. @rossoallosso: rispetto le tue idee e la passione che le anima, anche se ne condivido solo alcune parti.
      Però la domanda era: oggi in Italia dov'è quella sinistra? C'è qualcuno vivente che la incarna, oppure resta solo un'idea regolativa appartenente al passato? L'ideologia può non piacere, ma ha una sua nobiltà nella coerenza. Io qui vedo solo cialtroni incompetenti e/o bugiardi. Questa è sinistra che ho davanti.

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    7. non c'è perchè ha successo il PD,tutti quelli che non hanno capito continuano a votare PD convinti di votare un partito progressista,tutto ciò che nasce viene ingoiato dalla balena,vedi PRC,SEL Ingroia,Tsipras che si lasciano ingoiare volentieri per essere partecipi della torta ,si accontentano delle briciole dato che l'anticomunismo ha vinto ,la globalizzazione ha vinto,l'internazionalismo come lo chiama Barbara,altro favore ai liberisti,ha vinto ed anche paesi cosiddetti comunisti per sopravvivere son costretti al revisionismo,compresa Cuba.Questo è ciò che ha portato Putin a dichiarare "chi vuole restaurare il comunismo è senza cervello,chi lo rinnega è senza cuore"

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    8. vedi Doc qua dentro anche se non gli hanno dato il voto è pieno di piddini,tutti che hanno votato pd fino a ieri.Magari fra vent'anni si saranno svegliati tutti e gireremo con la svastica al braccio

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    9. Vincenzo, bella la MMT ma, come dici tu, funzionerebbe dove c'è sovranità monetaria e oops!, noi non l'abbiamo. Quindi, ciccia.

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    10. Bel articolo Barbara.
      E, .. non ne hai certo bisogno, ma confermo quanto hai scritto: gli studenti di primo di economia sanno che lo Stato ha due strumenti per correggere le recessioni, una politica fiscale e una politica monetaria. Oggi in Italia con l'approvazione del "Fiscal Compact" e con l'inserimento del "pareggio in Bilancio" in Costituzione, non abbiamo più nessun strumento per difenderci dalle recessioni.

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    11. @rosso si, anch'io ho l'impressione che si parli del comunismo come di un qualcosa di assolutamente ideale, il che corrisponderebbe ad un meccanismo di idealizzazione. Ovvero: il comunismo è morto ma se fosse vissuto sarebbe stato perfetto. Sai, è un meccanismo mentale tipico del lutto, come quello atroce di chi ha perso un figlio. Il figlio perduto sarebbe stato perfetto, bravissimo, bellissimo. Invece sarebbe stato solo un essere umano con i suoi pregi e difetti. Del resto una parte della sua applicazione l'abbiamo vista.
      Il sessantotto dovrebbe essere rivisto e rielaborato facendolo uscire da quell'alone di misticismo che lo avvolge ancora. Il sessantotto, per la deriva che ha avuto in Italia, ma non solo, ha sabotato la rivoluzione con l'aggettivazione "piccoloborghese" data a chiunque non fosse operaio, il che di fatto ha sancito la necessità della contrapposizione violenta tra borghesia e proletariato, esempio da manuale del divide et impera. Inatti, mentre questi due litigavano e si prendevano a legnate, l'élite procedeva nel suo piano di conquista che, dopo la caduta dell'URSS e il tradimento dei "comunisti" nei paesi occidentali, non avrebbe più avuto ostacoli. Vai a vedere dove militano attualmente e da che parte stanno, se da quella dell'1% o del 99% tutti gli ex lottacontinuisti e la maggioranza degli ex comunisti.
      Pasolini aveva già capito tutto a Valle Giulia e ci ha descritto pochi anni dopo il nostro attuale presente in "Salò". Un giorno dovrà essere ricordato con gli onori che merita.

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    12. Barbara diciamo le stesse cose,ripeti paro paro le mie osservazioni,citi addirittura Pasolini, comunista convinto, malmenato dallo stesso PCI revisionista che lui condannava ma poi dai una interpretazione dei fatti a te compiacente,ti rendi conto che il tuo processo mentale è lo stesso che ha portato Hitler al potere in Germania e Mussolini in Italia?Che l'Ucraina è solo un assaggio le cui popolazioni stanno rivivendo i medesimi incubi che credevano irripetibili? tra assassinii di massa stupri ed esecuzioni sommarie? Boh,a chi daranno la colpa ora che non c'è Stalin forse che sono comunisti travestiti?
      Riguardo agli ideali un uomo senza ideali è un uomo morto,senza gli idealisti rimangono solo gli opportunisti.

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    13. No, rosso, sto dicendo cose molto diverse dalle tue, esci dal trip.

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    14. @Barbara
      Condivido il tuo post, ma quando parli di "ex lottacontinuisti ed ex comunisti" dovresti (imho) premettere: "i leader".
      Le varie organizzazioni e "disorganizzazioni" del '68 (il Movimento Studentesco venne prima di LC) erano ferreamente verticistiche. In Lotta Continua fu poi coniata la splendida definizione "studia da leader".
      Alla base c'erano studenti (non tutti da famiglie borghesi, cominciava l'univesità di massa), poi giovani operai, cani sciolti vari.
      Tutti furono usati come massa di manovra da un'élite che, in genere, si teneva abbastanza lontana dalle azioni che chiedeva ("Sei un compagno? Tu sai che occorre... e tu sei capace di farlo!"). E faccio un esempio.
      Che poi questa élite sia sta comprata (cooptata, sponsorizzata) da un'élite di ordine più alto, è storia.

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    15. Il link non funziona, sorry, è che non ci ho ancora la mano...
      Questo dovrebbe.

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    16. @Barbara

      So che non hai tempo ne voglia ma ti prego vai a pagina 5 di questo link che già ho postato in precedenza e guardati la foto è emblematica di ciò che è successo poi giuro mi tolgo dalle scatole qui stanno sciamando come cavallette e non credo ci sia più spazio per i miei commenti,mi spiace di non essere stato in grado di farmi capire,con tutta la sincerità ti auguro di continuare nel tuo viaggio e che la ragione sia tua ed il torto mio,naturalmente continuerò a legger,senza rancore.

      http://www.diecifebbraio.info/wp-content/uploads/2014/05/sfumature-rossobrune.pdf

      casualmente oggi mi sono imbattuto in questo,non se è depistaggio o meno ma i nomi sono quelli

      http://popoff.globalist.it/Detail_News_Display?ID=104412

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    17. rosso, sbagli a pensare che non ci sia più spazio per i tuoi commenti. Io voglio solo andare oltre. Voglio concentrarmi sul topo da acchiappare, non sul colore della giubba del gatto (è di Mao) e cercare di capire perché vogliono distruggere il benessere generale, del quale fino a poco tempo fa ha usufruito anche la classe operaia, per creare un mondo a misura di una ristrettissima élite. Mondo che non può che nascondere una natura genocidaria. Ci hanno instillato l'odio per noi stessi, il senso di colpa per uno stato di disperazione del terzo mondo di cui non siamo responsabili, però tu pensi che se noi rinunciamo al posto fisso non moriranno più come mosche in Africa. Pensi che sia veramente così?

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    18. vedi Barbara tutti quelli che si rivolgono a me mi eitchettano come di "sinistra" tutti partono dal presupposto che siccome non è possibile che tutti i comunisti siano traditori allora significa che sono in malafede ,ci intortano per incularci meglio,in base a questo presupposto io dovrei essere contento del precariato ma chissà perchè non lo sono,,ne abbiamo già discusso ampiamente,credo che gli obiettivisiano comuni tu hai scelto una strada ed io la mia non vedo perchè continare a torturarci.magari un giorno scriverai un post se sia meglio autoflagellarsi con la salama da sugo piuttosto che con cotiche e fagioli sicuramente in tal caso dirò la mia ;-)

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    19. Cara amica Lameduck,

      "Voglio concentrarmi sul topo da acchiappare, non sul colore della giubba del gatto (è di Mao)"

      Non è di Mao ma di Deng.

      Ciao Davide

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    20. Davide, veramente è Confucio, ripreso da Mao, dai pragmatisti di Zhou Enlai e infine probabilmente anche da Deng.

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    21. Barbara, lo sai benissimo perché l'elite fa quello che fa, perché può farlo (direbbe Lasch).
      Dal momento che per loro la ricchezza non è un problema, hanno creato il comunismo perfetto per sé e fra di sé (cosa che quel vecchio volpone di Marx già notava in merito alle mogli dei capitalisti).

      La facilità (oggi garantita principalmente dall'aver svuotato la democrazia, costruendo opposizioni fantoccio) con cui possono vivere al di fuori della società (alloggio, vitto, cure mediche, salvaguardia della proprietà) è merito anche dell'avanzamento tecnologico. O davvero i poco costosi droni e i celerini a buon mercato servono solo per Amazon o le vetrine del centro?

      La disfatta più grande è quella della cultura. Ma la borghesia non ha altre alternative che divenire rivoluzionaria, altrimenti il medioevo prossimo venturo durerà chissà quanto, e non faremo mai ritorno alla nuova Età dei Comuni...

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  6. Cara Lameduck, come ti spieghi che intorno al 1974 ( quaranta anni fa ) - sei anni dopo il sessantotto- avevo capito
    come sarebbero andate le cose? Sono un genio? No di sicuro. Sono solo una belina che ragiona.con stima GFC

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    1. Nel 1974 ci fu il primo appoggio esterno del PCI al governo Andreotti.
      Che fece le prime manovre di, indovinate un po', austerità.
      Quarant'anni giusti: Napolitano può guardarsi indietro con soddisfazione; Renzi e i suoi neanche sanno di che si parla, loro sognano la Golman Sachs.

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  7. Le tue parole devastano l'anima di chi come me rivede con rimpianto il proprio passato e le proprie origini. Mi hai fatto emozionare. Grazie.

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  8. Barbara, il rumore che senti leggendo questo mio commento sono i miei applausi scroscianti.
    Credo fermamente che questo pezzo farà rumore.
    Speriamo che la Rete non lo digerisca troppo velocemente.

    Io non mollerò mai. E voi ?

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  9. Applausi. Per essere perfetto ci manca solo un vaffa, che sebbene svalutato da tristi personaggi, da sempre quella nota intima all'incazzatura.

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  10. Anonimo19:21

    Un post amarissimo. E tutto vero (purtroppo).

    Safonte


    P.S.: Il Soylent c'è già ma, per ora, non è quello del film. Tra l'altro il Soylent Green è molto simile al "sapone" di Cloud Atlas.

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  11. Anonimo19:25

    Anche lui è un borghese di merda

    Leggo da wikipedia:

    Josè Manuel Barroso iniziò a svolgere attività politica ai tempi dell'università, prima della "rivoluzione dei Garofani" dell'aprile 1974. Barroso era uno dei leader della FEM-L (Federazione degli Studenti Marxisti-Leninisti), che era la sezione giovanile movimento clandestino maoista MRPP (Movimento Riorganizzativo del Partito del Proletariato), in seguito unitosi al Partito Comunista dei Lavoratori Portoghesi. Successivamente Barroso giustificò la sua scelta giovanile sostenendo che era stata motivata dalla dura opposizione della FEM-L contro il movimento giovanile del Partito comunista. Tuttavia, fonti dell'epoca testimoniano che Barroso appoggiava effettivamente posizioni maoiste e di sinistra.

    Questo nel 1974. Nel Maggio 2014 Barroso raggiunge l'apice del suo processo mutante ( mutante solo in apparenza ) in questa dichiarazione rilasciata al quotidiano The Telegraph:

    " La ragione per cui abbiamo bisogno dell'Unione europea, suggerisce, sta proprio nel fatto che non è democratica. Lasciati a se stessi, i governi eletti potrebbero fare ogni sorta di cose semplicemente per far piacere ai loro elettori. I governi non hanno sempre ragione. Se i governi avessero sempre ragione non avremmo la situazione che abbiamo oggi. Le decisioni adottate dalle istituzioni più democratiche del mondo sono molto spesso sbagliate. Questa è stata, in larga misura, la logica all'origine dell'unificazione europea. I padri fondatori venivano dalla Seconda Guerra Mondiale con - forse comprensibilmente - una visione stanca della democrazia. Si preoccupavano del fatto che, lasciati a se stessi, gli elettori avrebbero potuto farsi raggirare dei demagoghi. Così hanno deliberatamente progettato un sistema in cui il potere supremo è esercitato da commissari nominati che non hanno bisogno di preoccuparsi dell'opinione pubblica."

    Mi sapete dire che differenza c'è tra i membri di un politburo di un partito comunista e i membri della commissione europea? Secondo me nessuna! Entrambi non hanno bisogno di preoccuparsi dell'opinione pubblica.

    Questo "ragazzotto" del 56 ha finalmente realizzato l'antico e tanto agognato sogno di sottomettere i popoli sotto una dittatura. Il fatto che non sia una dittatura comunista cambia poco. Anche se è del capitale, sempre dittatura è! E poi, il comunismo ha fallito. Il maoismo è morto. I cinesi sono capitalisti.

    C'è una cosa che non capisco: Barbara ma cosa ti aspettavi? L'ideologia in cui hai creduto da giovane, non poteva che generare gente come Barroso, come D'Alema, come Bertinotti, come Hollande... Questa gente nella Democrazia non c'ha mai creduto e mai ci crederà.

    Zugzwuang

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  12. Anonimo20:41

    Il solito italiota che resta a guardare...

    http://anglotedesco.blogspot.it/2014/05/il-solito-italiota-che-resta-guardare.html

    Paolo

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  13. Anonimo21:02

    Sembra che anche tremonti abbia capito un cazzo.

    http://anglotedesco.blogspot.it/2014/05/giulio-tremonti-ci-spiega-i-rischi.html


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  14. Anonimo21:58

    Patetica.

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    1. Nemmeno il coraggio di firmarsi? Suvvia, non la mangiamo mica.

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    2. "Suvvia, non la mangiamo mica."

      Questo lo dici tu... :))))

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  15. Anonimo22:17

    Analisi colorita ma un po' troppo semplificata, almeno in mia opinione: non vedo traccia di "debito pubblico" e nemmeno di chi l'abbia creato, per quali fini, a favore di chi, e con quali risultati.

    Non vedo traccia del fatto che abbiamo vissuto "al di sopra" dei nostri mezzi per molto, molto tempo.

    Non vedo traccia del sistematico squilibrio creato dalla "scala mobile" et similia.

    E non ho ancora capito chi, secondo Lei, debba pagare i "nostri" debiti, come, e in che tempi.

    Cordialità.

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    1. Anonimo22:23

      Ho dimenticato di firmarmi: chiedo venia.

      Cordialità,

      Schwarzschild :)

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    2. io non vedo traccia del tuo crvello...

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    3. Sa, Schwarzschild, è bello sapere che c'è gente che legge senza capire un cazzo, cosa che ti spiega perfettamente il 40% al PD. A meno che il suo commento non sia un pezzo satirico. Senza rancore.

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    4. Il creditore chi é ? Cosa ci ha prestato?

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    5. "non vedo traccia di "debito pubblico"

      Schwanzstuck (Mel Brooks docet) se nel 2014 secondo te il problema è il debito pubblico, spiace dirlo, ma non hai la più pallida idea di cosa stai scrivendo. Le analisi economiche dicono ben altro.
      Certo, se al posto di dedicare ore alla lettura della Gazzetta dello Sport, si provasse magari a leggere qualcos'altro, non sarebbe una brutta idea...

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    6. Giuseppe23:57

      Ma dai, Schwarzschild è sicuramente un burlone, probabilmente lo stesso che ha creato il sito facciamocome.org , oppure un suo parente stretto...

      Vero? Vero...? Vero......?

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    7. Ma smettetela, Schwarzcoso è un comico, non ve ne siete accorti? Sembra la perfetta parodia del classico luogocomunista quotidianamente sbeffeggiato dal Prof Bagnai. Grande interpretazione, complimenti. Nemmeno Peter Yanez fa ridere tanto.

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    8. Swarchzhild, credo ci sia un gap fra le tue richieste di spiegazioni e il sentire comune di coloro che abitano questo blog.
      Ma riprendo un commento sul roseo passato srcitto più sopra. Da quel che leggo mi sembra di capire che ognuno riporta il suo vissuto personale che, unito alla sensazione di appartenere ad una classe più ampia, lo porta a pontificare sullo stato delle cose di 30-40-50 anni fa. Non vedo infatti citazioni, fonti, etc. che peraltro forse sapete a memoria e condividete già senza la necessità di rendere edotti anche gli occasionali lettori. Io nacqui nel 76, forse al culmine della società dei diritti in Italia (parliamo solo dell'Italia, vero?), mio padre lavorava in teatro, mia madre per l'usl. I nonni già in pensione avevano la loro casa di proprietà (suddivisa fra fratelli per vicissitudini di fallimenti post-bellici). Mia nonna, casalinga, pensione al minimo; mio nonno ex-imprenditore edile, un po' di più, ma poco. Una casa grande, dove abitava anche il fratello di mia nonna e mia zia (quella più giovane). Noi stavamo in affitto in un appartamentino un po' più in periferia. L'inflazione galoppava, i mutui avevano tassi sopra al 10%, anche se l'inflazione se li mangiava. Si riusciva a mantenere una casa cadente in affitto sul misero Appennino per pochi soldi all'anno (1 milione? forse 2?). Nacquero 1-2-3 figli. La casa era piccola. La casa dei nonni aveva bisogno di lavori e altri casini. Noi molliamo l'affitto e andiamo a vivere dai nonni al terzo figlio. Si fa il mutuo per il tetto. etc. In casa siamo in 8 in 120 mq. Una bella atmosfera. Una bella rottura di palle per i miei genitori. Macchine usate, sempre. Vacanze a Pinarella. Una volta in inghilterra in treno... Un'epopea. In montagna con gli zii in un appartamento piccolo ma ben riempito di marmocchi. I miei genitori riescono anche ad acquistare un rustico (rudere) da rimettere in piedi (in 20 anni alla fine ce l'abbiamo fatta) col mutuo (10 milioni, credo). Passano gli anni, i figli crescono. Un certo benessere arriva a metà anni 80. Iniziano le vacanze all'estero, i figli riescono (con lavori estivi a pagarsi qualche vacanza e qualche sfizio). Arriva l'euro, il benessere continua, le pensioni ci sono sempre. Qualche tragedia famigliare, ma i soldi ci sono. Lo stato c'è. Poi un investimento sbagliato e arrivano le grane economiche. Se non fosse per i debiti mi definirei precario, ma benestante. Adesso ho io una famglia, due figli, mutuo al 2% (inpdap), lavoriamo entrambi /io sono sempre precario unvirsitario, i bimbi vanno all'asilo (ce n'erano meno prima). Mai comprato macchine nuove, sempre ereditate, non ho supercomputer, smart phone o smart tv. Le vacanze come allora a casa di amici o parenti. Non mi lamento dei diritti mancanti. Lavoro all'università dove i posti sono stati saturati in quei momenti in cui il "benessere" abbondava. Adesso ne paghiamo le conseguenze. Mi lamento dell'impossibilità di licenziare lavoratori inabili alle proprie mansioni e lavoratori per i quali non è prevista una mansione. Mi lamento che l'università spenda una sacco di soldi per regalare posti di lavoro inutili. Che il sindacato sia così influente per assumere tecnici. Anche io mi lamento del debito. Degli interessi che questo comporta. Le domande poste da Schrzchild penso meritino una risposta e non delle prese per il culo. Immagino che voi pensiate che si possa e si debba stampare denaro, che ciò non comporterebbe inflazione. Probabilmente vi fidate di Bagnai, ma chi di voi è economista? Io no. Forse avete già tutti superato i 40 anni e stavate meglio prima....

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    9. Anonimo12:40

      @bargazzino: è un problema Suo, non mio.

      @Barbara Tampieri: non ha risposto alle mie domande, a meno che per Lei insultare non sia rispondere.

      @roccobarbaro: il creditore è chi detiene il debito pubblico italiano. E ci ha prestato danaro.

      @chinacat: se per Lei il fatto che l' Italia (noi) paga MOLTI miliardi di euro all'anno solo per finaziare il pagamento degli interessi sul debito pubblico non è un problema, mi chiedo cosa possa esserlo. Certo, se prima di parlare si tacesse, non sarebbe una brutta cosa....

      @Giuseppe: sono un burlone, ma non su questo tema, che mi rende poco incline al sorriso e molto a riflessioni poco allegre.

      @Doctor Manhattan: lieto di averLe regalato un momento di buonumore. D'altro canto, "Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur".

      @rocco: statisticamente parlando, qualcuno che si pone con atteggiamento di ascolto e non di aprioristico rigetto si trova in (quasi) tutte le comunità. Apprezzo tali persone, a prescindere dal fatto che mi diano torto o ragione, in quanto sono una speranza per l'umanità in generale.

      Lei mi informa che il "comune sentire" dei partecipanti al blog è difforme dal mio: e sin qui nulla di particolarmente strano.

      Quel che Lei non mi ha detto è che, a quanto pare, i pareri difformi non sono ben visti e ancor meno tollerati :)

      Lascio quindi ben volentieri agli habitué del blog il medesimo, per continuare a "suonarsela e cantarsela da soli" in perfetta letizia, e lo faccio senza nessuna acrimonia.

      Peccato che nessuno abbia voluto rispondere alle mie domande, ma pazienza, non sempre si può ottenere quel che si chiede.

      Cordialmente,

      Schwarzschild ;)

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    10. Egregio Rocco, lei conosce la causa dei suoi mali non è in grado di connetterla con la crisi attuale. Vediamo se posso darle un input.
      Quando dice: "Arriva l'euro, il benessere continua, le pensioni ci sono sempre. Qualche tragedia famigliare, ma i soldi ci sono. Lo stato c'è. Poi un investimento sbagliato e arrivano le grane economiche."
      Ecco, i problemi nascono (e non solo per lei ma per tutti) con quell'investimento sbagliato, ovvero da un eccesso di debito privato concesso alla carlona da banche perlopiù straniere che avevano interesse a pompare una certa economia europea. Poi, capisco, continuano a ripeterle che invece è il debito pubblico il problema e lei si confonde. Certo, c'è una parte di verità nel ragionamento, perché quando il debito privato va in crisi è sempre Pantalone che deve metterci una pezza. Il nostro problema, a monte, però è di DEBITO PRIVATO.
      Si ricorda i mutui subprime negli Stati Uniti? Banche senza scrupoli accendevano mutui fino al 120% del valore ("poi me li restituirete con calma") a gente che si sapeva già che non sarebbero stati in grado di rientrare. Non contenti, si crearono anche dei derivati sul rischio subprime che furono rivenduti ad altri malcapitati. Quando la bolla scoppiò, furono i contribuenti americani in blocco a salvare le banche, ovvero lo stato, perché si disse che erano "troppo grandi per fallire, too big to fail." E' il famoso monetarismo con il culo degli altri.
      Ricorda il Monte Paschi e i Monti Bond? Pensa che MPS riuscirà a rifondere il prestito ricevuto dai cittadini italiani attraverso il prelievo di midollo degli ultimi governi?
      Le sono più chiare le cose ora? Ma sicuramente c'è chi può spiegargliela meglio di me.

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    11. Caro Schwanstuck, che fai, prendi il pallone e ce lo buchi adesso? Ci eravamo illusi che tu fossi un simpatico burlone, uno scherzo di Cruciani e Parenzo, il falso piddino al telefono ma mi sa che ci credi veramente in ciò che dici. Non è che non voglio risponderti, è che lo ritengo inutile. Sei irrecuperabile. Another euro casualty.

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    12. Anonimo14:53

      Ancora con questo debito pubblico?? Ma le dichiarazioni di Vitor Costancio, vice governatore della BCE non bastano?

      " Un aspetto particolare del processo di integrazione finanziaria europea dopo l’introduzione dell’euro è stato un deciso incremento nelle attività bancarie tra paesi. L’esposizione delle banche dei paesi del centro verso i paesi della periferia è più che quintuplicata tra l’introduzione dell’euro e l’inizio della crisi finanziaria. L’esplosione di questi afflussi di capitale si è distribuita in maniera disomogenea tra i paesi periferici, ma li ha influenzati tutti, e contenerne gli effetti è risultato estremamente difficile. Ho esperienza di prima mano delle difficoltà incontrate dai paesi periferici. Le regole europee dei liberi movimenti di capitale, l’obiettivo di creare un campo di gioco comune per differenti settori bancari, e la fiducia nella supposta autoregolamentazione dei mercati finanziari, hanno tutti cospirato nel rendere molto difficile qualsiasi forma di contenimento del fenomeno. In più, nessuno aveva previsto che un “sudden stop”, caratteristico delle economie emergenti, potesse accadere nell’eurozona. Di conseguenza, l’afflusso di finanziamenti relativamente a buon mercato si è trasformato in una gigantesca esplosione del credito nei paesi ora sotto pressione."

      Schwanstuck vuoi un disegnino o ti basta la dichiarazione del vice governatore della BCE?

      Zugzwuang

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    13. @ Rocco e Schwarzschild
      Provo ha rispondere anche se non sono un’economista ma semplicemente una signora che da vari anni ha cercato di capire, leggendo libri e cercando in internet (nel mondo non possiamo essere tutti economisti, basterebbe che fossimo mossi solo da un’attenzione ed affetto per il nostro prossimo). Non dico certo che il mio percorso è arrivato a destinazione perché se si predispone l’animo alla comprensione non si arriva mai a destinazione. In testa ho ancora le parole del mio professore di ragioneria, ma anche della professoressa di diritto che ci insegnavano che lo Stato non è un’azienda e quindi non va gestito come tale. Uno Stato se vuole fare gli interessi della propria gente non sarà mai in attivo, ma in deficit. Quelli erano i tempi in cui la Banca d’Italia monetizzava il debito, lavorava di concerto con il Tesoro nel senso che ricomprava i titoli invenduti sul mercato e gli interessi in questo modo rimanevano contenuti, infatti il rapporto deficit/pil era molto al di sotto di quello che è oggi. A proposito di oggi l’Italia è in avanzo primario cioè la spesa è minore delle entrate, il problema oggi sono gli interessi che a differenza degli anni 70 sono schizzati enormemente proprio perché si è scelto di rinunciare alla politica monetaria in favore delle banche centrali indipendenti. Ritornando quindi al suo commento lei termina dicendo che noi pensiamo che si possa e si debba stampare denaro, perché secondo lei è meglio che sia una banca centrale autonoma da tutto e da tutti che decida quanta moneta debba circolare senza confrontarsi con la politica, considerata nel senso più alto e nobile possibile? Da dove viene la sicurezza che i banchieri siano onesti e incorruttibili e da dove viene l’idea che poi siano realmente autonomi? Autonomi lo saranno sicuramente dal popolo, non certo dai poteri forti. Comunque ritornando al rapporto deficit/pil questo è aumentato perché nell’eurozona gli Stati si sono dovuti fare carico dei debiti privati delle aziende e delle famiglie che si sono indebitati grazie ai soldi facili con i quali le banche soprattutto tedesche, hanno inondato il mercato per vendere la merce tedesca che aveva prezzi più bassi grazie all’euro e alla politica di deflazione salariale applicata con i nuovi contratti di lavoro (vedi varie riforme Hartz). Secondo però la vulgata corrente degli Stati bisogna disfarsene il prima possibile concedendo il minimo del potere, tranne quando devono pagare e allora a quel punto sono affidabilissimi. Per quanto riguarda l’inflazione a cui lei fa un cenno le riporto quello che ha detto Christine Lagarde presidente FMI quindi non certo una pericolosa comunista “Un periodo prolungato di bassa inflazione potrebbe deprimere la domanda e la produzione soffocando crescita e occupazione”. Infine lei si lamenta che l’Università regala posti di lavoro inutili, per carità sicuramente sarà così, però perché si indigna tanto per questo e non la sfiora minimamente l’indignazione vedendo che:
      1) a dettarci le regole siano burocrati di Bruxelles che non abbiamo eletto e che queste regole siano differenti a secondo del Paese a cui sono prescritte, tutto in barba alla nostra Costituzione ?
      2) Che lo Stato italiano abbia rinunciato alla sua sovranità?
      Pensa che per il suo futuro e quello dei suoi figli siano più negativi i posti di lavoro che l’università regala o quello che ho esposto riguardo ai metodi utilizzati da vari Barroso & company o anche che i nostri politici siano assolutamente funzionali a questo sistema?
      Il fatto che stavamo meglio prima perché abbiamo superato i 40 riferendosi con questo alla gioventù oramai passata gli rispondo che non sempre gioventù è sinonimo di lucidità mentale, anzi!

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    14. Anonimo15:11

      La gente incomincia a parlare.

      Philippe Legrain, economista britannico, ex consulente di Manuel Barroso.Dal febbraio 2011 al febbraio 2014 è stato il principale consigliere e il capo del team di analisti del Bureau of European Policy Advisers al servizio del presidente della Commissione Europea. Il 22 aprile scorso dichiara al New York Times: " La causa principale della crisi sono stati gli sconsiderati prestiti di banche tedesche e francesi al mercato immobiliare spagnolo e a quello irlandese, ai consumatori portoghesi e al governo greco. Ma insistendo che fossero i contribuenti greci, irlandesi, portoghesi e spagnoli a pagare interamente per gli errori di quelle banche, la cancelliera Angela Merkel e le sue colf a Bruxelles hanno sistematicamente privilegiato gli interessi delle banche tedesche e francesi al di sopra di quelli dei cittadini dell’eurozona. Negare che sono stati fatti degli errori, fingere che l’Europa sia sulla strada giusta e insistere che chi non è d’accordo è un illuso, spinge la gente contro l’Europa e incoraggia gli estremismi. Per cominciare a mettere a posto le cose e per riconquistare consenso nei riguardi dell’Unione Europea, è necessario essere assolutamente onesti circa quello che è andato storto. Ovviamente i debitori sono in parte responsabili degli errori compiuti negli anni della bolla fino al 2007. Ma una maggiore responsabilità ricade sui banchieri, pagati profumatamente per la loro presunta capacità di valutare i rischi, così come sui presidenti delle banche centrali, i regolatori, i supervisori e i politici che avrebbero dovuto limitare gli eccessi finanziari. osì una crisi che avrebbe potuto unire l’Europa in uno sforzo collettivo per tenere a freno le banche che ci avevano messo nei guai ci ha invece divisi, aizzando i paesi creditori – principalmente la Germania – contro quelli debitori, mentre le istituzioni dell’Unione sono diventate strumenti dei creditori per imporre la loro volontà ai debitori. Al fine di recuperare i loro prestiti dalla Grecia, i responsabili politici dell’eurozona le imposero un’austerità così brutale che la sua economia ha sofferto una recessione più lunga e più profonda di quella della Germania negli anni Trenta. Il peso del debito congela l’investimento privato, deprimendo ulteriormente la crescita. Alla fine il debito della Grecia dovrà essere cancellato un altro po’. A quel punto le perdite ricadranno sui contribuenti dell’eurozona, compresi voi italiani, anziché sulle banche straniere che hanno fornito alla Grecia la corda per impiccarsi. Questo non è solo ingiusto: è politicamente perverso." Fonte: icebergfinanza

      E un bel "STI CAZZI" ci sta proprio tutto!!

      Zugzwuang

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    15. Caro Schwarzschild....

      è sufficiente notare come il problema "debito pubblico" è stato reso ancora più grave -per non dire realmente creato- proprio dalle riforme strutturali implementate a partire dal Governo Monti (e con le quali immagini lei concordi), ossia dalla strategia che doveva "impedire di vivere al di sopra delle possibilità".

      Non è vero? Eppure che il debito, nel 2011, era intorno al 115% del PIL era un dato di fatto, come è un dato di fatto che oggi veleggia quasi intorno al 130%. Quindi, se viviamo al di sopra delle nostre possibilità, è proprio oggi, dopo le cosiddette "riforme"!
      Altri dati di fatto sono l'aumento della disoccupazione (in barba ad una riforma fornero che proclamava di combatterla), e la puntuale e clamorosa smentita, anno dopo anno, delle previsioni di crescita contenute nei documenti di programmazione economico-finanziaria (DEF) a partire dal 2012.

      Mi fermo qui, sulla scorta di dati semplici, facilmente riscontrabili nei normali canali di informazione, giusto per farle notare che -in barba alle sue stesse dichiarazioni- l'approccio meno serio alla questione del debito pubblico è proprio il suo.........

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    16. Anonimo15:33

      Nel frattempo che i piddini e tutti gli altri loro compari, nascondono la testa sotto la sabbia perché non voglio sapere le VERE CAUSE di questa crisi, il comandante in capo delle "armate tedesche" Wolfgang Schäuble, scrive un editoriale sul giornale Die Welt sui risultati delle elezioni europee: "Abbiamo bisogno di un'Unione più intelligente, non il perseguimento vuoto di più Europa. Sarà inevitabile un cambiamento dei Trattati e che un'Europa integrata in modo intelligente, alla fine, significa meno Europa". Schäuble conclude come l'Europa dovrebbe concentrarsi solo in aree che "possono essere negoziate con successo a livello europeo" come il Mercato Unico, il commercio, energia e politiche di sicurezza e politica estera. Fonte: l'antidiplomatico

      Oh Oh... Ritirata strategica?? Una Europa intregrata in maniera intelligente significa MENO EUROPA???? Ahahahhahaha... e adesso chi glielo dice ai piddini?? Per piddini mi riferisco alla "base", perchè credo che al livello dei dirigenti di partito si sia capito che il "sogno" è sfumato. Del resto il partito si è riposizionato, molto furbescamente, su posizioni critiche a questa europa che fino a tre anni fa, difendeva incodizionatamente.


      Zugzwuang

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    17. Vede la differenza sig. rocco e gli altri denigratori dell'ovvio ? Noi non ci fidiamo solo di Bagnai, per il semplice fatto che Bagnani ed altri, riporta dati storici ed economici che si possono reperire più o meno facilmente, in rete e nei libri di economia. Certo non siamo tutti economisti, a volte le cose sono difficili da capire e spesso vanno rilette due o tre volte, ma alla fine l'ovvio viene a galla. Chi si lamenta che non ottiene risposte non deve fare altro che informarsi, ad esempio su http://goofynomics.blogspot.it/ (dove ci sono tutti, ma proprio tutti i riferimenti del caso), così come ha fatto ogiuno di noi e trarre le proprie conclusioni, che SEMPRE (se le cose si vedono con spirito critico e non suggestionate dalle ideologie) coincidono con quelle di chi dice basta con l'euro e basta con la UE.
      Cordialmente.

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    18. Beh, questo è un dibattito, non quello che avevate iniziato con Schwarz...
      Si le banche hanno concesso molto credito, o la gente si è indebitata troppo. Sta di fatto che la Banca i soldi li ha avuti indietro. L'errore è di chi si indebita troppo. Ma sono d'accordo sull'inizio della crisi del 2008. Ma secondo me qui si commette l'errore di sovrapporre due piani del discorso.
      1) la crisi del debito privato e dei derivati da cui deriva quella dei debiti pubblici;
      2) la crisi dei paesi che non hanno approfittato dell'euro, in particolare dell'Italia.
      Se sul punto 1 siamo un po' tutti d'accordo, non credo di condividere la visione del punto 2. Il mio vissuto voleva significare che se un paese come l'italia che vanta un tessuto economico da potenza mondiale usa la sua tassazione per mantenere una classe politica inefficiente e sprecona che per quieto vivere e intrallazzo con i sindacati pensa di poter ottenere la pace sociale distribuendo lavori inutili, bé si sbaglia. Certo che adesso siamo in attivo, per forza, tutto il mondo si è spaventato di fronte alla gestione del debito italiano degli ultimi 30 anni. Il pareggio delle entrate e uscite l'abbiamo raggiunto tagliando ovunque, inibendo tante possibilità di fare ricerca (parlo del mio campo). Serve più un tecnico fancazzista tesserato o finanziamenti per la ricerca? Il pareggio è ben poca cosa se devi già pagare interessi. Il parallelo con la mia situazione è lampante. L'italia ha fatto investimenti sbagliati, si trova a pagare debiti per investimenti che non hanno portato nulla in termini di ricchezza del paese. Se vale per me, perché non deve valere per un paese intero? Volete dire che io se sbaglio pago tutto e invece se sbaglia lo stato (corruzione, soldi che spariscono, qualcuno si arricchisce), non paga nessuno? paghiamo tutti con un po' di inflazione? Io non sono d'accordo. Allora se butto i miei soldi in puttane e scommesse o iniziando affari e pagando amici poi ho diritto anche io a essere salvato da qualcuno che emette denaro e me lo dà a gratis. E secondo me occorre sempre tenere ben distinti i due piani, quello internazionale e quello italiano. Io pretendo uno stato più funzionale, a prescindere dal sistema monetario. Il discorso è simile per chi chiede se è meglio fidarsi di banchieri (che sono amici delle corporations e tengono per le palle i politici) o se è meglio fidarsi dei politici. I politici in Italia sono Renzi, Grillo e Berlusconi, vi fidate di loro? Da dove pensate nasca la mitica cifra dei 130 miliardi di euro di corruzione e via dicendo, da imprenditori che offrono i soldi che hanno (loro si devono indebitare con le banche) o dalle richieste esose di amministratori e burocrati. E se anche l'imprenditore offre la mazzetta, non vedo una gran corsa a denunciarlo.

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    19. @Giuseppe
      Io ho la sensazione di non spiegarmi bene. Ok, alle famiglie bastava uno stipendio. Essendoci molta industria pubblica c'era lavoro per tutti. C'era la chimica, l'auto, gli armadi e le poltrone, gli elettrodomestici, etc. La gente spendeva meno. Vacanze a Pinarella e casa in montagna a due lire. Non c'erano spese per tecnologie, vestiti, ristoranti cari, un'auto a famiglia (utilitaria o fiat) etc. Mi sembra che la gente fosse cioé più modesta nel vivere. Questo sistema reggeva allora perché il consumismo e il rampantismo non era ancora veramente arrivato in italia. Reggeva perché lo stato indebitandosi e con l'inflazione manteneva in vita il baraccone. E il debito cresceva, poco alla volta. Poco alla volta è diventato tanto. E tanto debito fa molti interessi, il giochino si rompe, non puoi fare inflazione all'infinito, così come non puoi fare deflazione (vedi giappone). Adesso guardate in giro chi ha le macchine vecchie. Gli immigrati e i giovani. La generazione precedente alla mia ha ottenuto tramite una distribuzione di soldi e il conseguente indebitamento dello stato (pensiamo solo alle pensioni baby) ciò che oggi non possiamo avere perché l'Italia (non il mondo) ha sperperato così. Dalle pensioni baby, siamo passati a ritardare i pensionamenti. Non c'è più ciccia da spendere, secondo me perché è stata consumata prima. La dispensa è vuota. Volete tornare alla banca pubblica? Volete uscire dall'euro? credete che in questo modo gli attacchi speculativi diminuiranno o aumenteranno? Guardate che da un lato sono d'accordo che siamo entrati in un euro sbagliato, ma non è questo il mio problema. Il mio problema è lo stato inefficiente, la burocrazia invadente e inutile, etc.

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    20. Giuseppe15:29

      Rocco, lei ha criticato (legittimamente) il post e molti commenti perché non venivano forniti numeri e fonti; adesso che le ho indicato un po’ di numeri, che mi sembra confermino l’idea di partenza, non può cavarsela dicendo che la colpa è del “consumismo e rampantismo” degli anni Ottanta! Questa spiegazione, che sarebbe piaciuta a Catone, è, se lo lasci dire, moralistica; mi scusi quindi se preferisco non parlarne proprio…

      Lei scrive: “Da un lato sono d'accordo che siamo entrati in un euro sbagliato, ma non è questo il mio problema. Il mio problema è lo stato inefficiente, la burocrazia invadente e inutile, etc.” Ecco, credo che il suo errore principale stia proprio qui. Capisco che l’inefficienza dello stato sia parte integrante della sua quotidianità; e capisco anche la rabbia per i tanti soldi sprecati in modo ignobile dalla classe politica che potrebbero, invece, essere utilizzati per generare sviluppo, economico, sociale e culturale, tramite (anche) la ricerca universitaria; ma si deve rendere conto che le questioni monetarie e macroeconomiche, anche se al momento le sembrano lontane, potrebbero invece diventare devastanti per la vita sua e di milioni di altre persone. Dovrebbe ragionare sul fatto che se il nostro stato dovesse finire sulla strada greca (e in parte lo è già), se i tanti che urlano che “abbiamo vissuto al di sopra dei nostri mezzi” dovessero essere davvero ascoltati, è probabile che il suo posto di lavoro all’università sarebbe uno dei primi a venire spazzato via: nel momento del disastro non si fa più caso alla reale utilità del lavoro svolto: si taglia, si distrugge e basta. Soprattutto se l’ideologia dominante afferma che tutto ciò che è “stato”, che è “pubblico”, è uno spreco di denaro, a prescindere da ogni altra considerazione. Veda, ripeto, la tragedia greca: dove tutto questo è accaduto veramente.

      Ci rifletta: prendere in considerazione il fallimento della zona Euro, non vuol dire per forza chiudere gli occhi di fronte agli sprechi, e viceversa; non c’è nessuna ragione per cui un non possa ammettere che l’Italia ha fatto grossi errori nella gestione della spesa pubblica, e in contemporanea sostenere che, nonostante questi errori, che dovrebbero essere pian piano emendati (ne possiamo parlare, se vuole), la posizione del nostro Paese all’interno dell’area Euro è insostenibile e dovrebbe essere rivista.

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    21. @Rocco
      E' giusto pretendere uno Stato più funzionale chi lo ha mai negato, solo che la crisi che stiamo vivendo non dipende da quello, non penserai certo che gli altri Paesi siano indenni da corruzione o caste varie, se rifletti tutti i paesi dell'eurozona sono in crisi, anche la famosa Finlandia o l'Olanda, solo la Germania si barcamena ed anche questo paese comunque comincia a risentire delle sue miopi visioni. Il discorso è: vogliamo continuare a farci comandare agli altri che non ci rappresentano e che servono da alibi ai notri politici o preferiamo riprenderci il nostro destino con tutto quello che ne consegue? Certo è che quando riusciremo ad essere di nuovo artefici della nostra esistenza dovremo anche riuscire a rimettere mano a tutte le cose che non quadrano. Se continuiamo a stare in questa gabbia che è la moneta unica non saremo in grado di correggere nulla ma anzi, proprio seguendo gli ordini europei saremo sempre di più immersi in quella corruzione che tutti vogliono combattere ma solo a chiacchiere, ti consiglio di leggere il blog di Orizzonte 48 è illuminante in questo senso. Tu parli delle pensioni baby, furono approvate nel 1973 vai a vedere il rapporto deficit/PIL in quell'anno e in quelli successivi prima del 1981 non c'era nessuna esplosione del debito per questo, il debito esplose dopo quando ci fu il divorzio tesoro-banca d'Italia. Tu dici che le pensioni baby sono state una distribuzioni di soldi ma scusa oggi chi parla del reddito di cittadinanza cosa vorrebbe fare se non distribuire soldi. Insisti sempre poi con la storia dell'inflazione lo capisci che meno inflazione c'è e più disoccupazione arriva, ma lo hai letto quello che dice la Lagarde (FMI) su questo tema? Che c'entra scusa che non c'è più ciccia da vendere perchè si è consumata prima ma che lo Stato è un magazzino quando hai finito le scorte chiudi? Il dato che la corruzione è 130 miliardi è un dato farlocco, lo dice la corte dei conti, articolo del sole 24 ore, la cifra della corruzione non è possibile quantificarla, http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-03-06/squitieri-corte-conti-corruzione-60-miliardi-e-stima-fantasiosa-100852.shtml?uuid=ABtfPA1, fidati poco di quello che passa in tv, cercano tutti di fregarti. Se sei un ricercatore dovresti avere fra le altre cose una mente curiosa, nel tempo libero prenditi dato che sei all'Università, qualche libro di economia e studia, vedrai che ti si aprirà un mondo, fallo per te ma soprattutto per i tuoi figli.

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    22. La cosa che più mi rattrista è che nel 2014, esistono ancora persone che pretendono un dibattito e iniziano a parlare di debito pubblico, corruzione, casta e via dicendo. Lo volete capire che questi sono si problemi che dovremmo affrontare, ma al momento NON SONO IL PROBLEMA. Volete informazione rapida e veloce, bene, leggete http://goofynomics.blogspot.it/2012/10/istruzioni-per-luso-20.html
      Saluti

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    23. bella menata
      http://vaccamadosca.wordpress.com/tag/menata/
      ok, ma per me è meglio intervenire prima sul fronte interno. Rende le cose più agevoli per tutti.
      Sul debito, il divorzio Banca e Tesoro e l'accumulo di un debito insonstenibile ho letto qui:
      http://noisefromamerika.org/articolo/conseguenze-economiche-bettino-craxi
      http://noisefromamerika.org/articolo/ancora-craxi-ii-debito-pubblico-inflazione
      http://noisefromamerika.org/c/7385/93488
      http://noisefromamerika.org/c/7385/93454
      Quando la mia curiosità oltre a portarmi qua, su luogocomune, su comedonchisciotte e su noisefromamerika, mi porterà anche su goofy, vi informerò.
      Quando lo stato finisce i soldi sono cazzi amari.
      LA ridistribuzione si fa quando c'è da ridistribuire ed avendo una ragionevole certezza che sia sostenibile dato che deriva da tassazione e che la tassazione troppo alta può inibire il lavoro.
      La gabbia europea non ci proibisce di licenziare lavoratori inabili alla mansione e non desiderosi di lavorare. Questo a noi "giovani" precari ci scoccia molto, non è questione di mettere gli uni contro gli altri, è solo giustizia.

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    24. Giuseppe03:05

      ...ho capito solo una cosa da questo suo ultimo intervento: che lei è insoddisfatto della sua posizione lavorativa e auspica un "repulisti" generale, che dovrebbe portare al licenziamento di altri lavoratori che ritiene non adatti al loro ruolo o comunque inferiori, per capacità e impegno, a lei, in modo da poterne prendere il posto e giungere così nel ruolo che ritiene di meritare.

      Adesso capisco perché tanto astio verso lo stato e la spesa pubblica! Lei crede di esserne una vittima, vero? Che i suoi "superiori", in questo caso credo docenti, le stiano rubando un posto che le spetta di diritto!

      Purtroppo devo rimandarla a ciò che ho già scritto nel commento precedente: stia attento a ciò che desidera. Perché i tagli, in condizione di emergenza, non si fanno mai con il bisturi, ma con l'accetta... e a cadere non sono solo gli alberi malati, ma anche quelli sani finiscono per condividere la stessa sorte.

      (Sugli articoli da noisefromamerika, brevemente perché è notte fonda: a parte un errorino veniale sui voti del psi, gli articoli mi sembrano sostanzialmente corretti ma incompleti. Per renderli utili bisogna ampliare lo sguardo, e inserire l'Italia in un contesto più ampio. Un lettore ha fatto riferimento alla politica Fed di inizio anni '80 di contenimento dell'inflazione, come una delle cause dell'aumento del debito pubblico; e già questo mi sembra un ottimo contributo. Bagnai insiste molto sul divorzio Tesoro - Banca d'Italia come causa principale dell'aumento del debito pubblico; la questione è molto complessa e io non la so quantificare, ma di sicuro dev'essere anch'essa considerata. E poi si dovrebbe prendere in considerazione anche il periodo precedente, gli anni '70, durante i quali il numero di dipendenti pubblici era aumentato in modo nettamente più sostenuto rispetto al decennio successivo... e questo potrebbe portare a conclusioni non del tutto scontate.
      L'unica cosa davvero pessima è il grafico contenuto nell'ultimo link: l'autore, per dimostrare la sua tesi - e cioè che i tassi di Spagna e Italia hanno beneficiato enormemente dell'atteso ingresso nell'Euro - si è "dimenticato" di inserire come "campione di controllo" anche alcuni paesi esterni all'area Euro; se l'avesse fatto, si sarebbe reso conto che i tassi di tutti i Paesi industrializzati tendevano a zero, annullando gli spread storici... e che quindi l'ipotesi Euro doveva essere, se non scartata del tutto, almeno ridimensionata.)

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    25. Chi decide che i lavoratori siano inabili? Guarda che potresti esere tu quello che gli altri considerano inabile. Attenzione è molto facile per l'élite mettere gli uni contro gli altri, il vero salto di qualità si fa quando si superano queste barriere, quando si supera il proprio ego.

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    26. Vediamo,mi_si_è_rotta_la_barra_spaziatrice.Quando_il_dovere_di_lavoratore_è_gestire_i_proiettori_usa_l'auto_di_servizio_per_la_spesa_e_per_andare_a_prendere_figli_a_scuola...ditemi_voi.I_ricercatori_vengono_valutati_secondo_laricerca_scientifica_che_producono,si_chiama_abilitazione_nazionale.Non_è_mistero_chetanti_già_assunti_siano_meno_attivi_di_coloro_che_non_hanno_una_posizione_permanente.E'_un_esempio.Ce_ne_sono_altri.Se_voi_sta_bene_che_i_vostri_soldi(tasse)_vengano_buttati_così_buon_pervoi_che_siete_di_animo_assai_generoso.Per_me_che_la_vivo_da_dentro_può_essere_molto_frustrante.I_tagli_si_possono_fare_meglio_ma_non_è_più_ora_di_tagli.Sarebbe_ora_di_cambiare_mentalità_eapproccio_alla_pubblica_amministrazione.
      Se_avete_letto_i_grafici_avrete_capito_chei_tassi_d'interesse_seguono_trend_globali_e_il_famoso_divorzio_c'entra_poco.La_spesa_quindi_negli_anni_80_cresce_in_conseguenza_agli_alti_tassi_dehli_anni_70_a_cui_Craxi_avrebb_dovuto_porre_rimedio.Anche_NFA_fa_l'errore_evidentemente_di_voler_forzare_il_significato_dei_grafici_ma_il_dato_è_lì.bastacheèunmartiriodigitalescriveresenzabarraspaziatrice.

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    27. Secondo me non vuoi capire che i due piani sono diversi. Un conto è l'amministrazione pubblica che ha le sue grosse magagne e qui nessun lo nega, un conto è la moneta unica. Usciamo dall'euro riprendiamoci la nostra sovranità, poi sistemiamo l'amministrazione pubblica. Se ci soffermiamo prima sull'amministrazione pubblica ci troveremmo a fare delle riforme sempre sotto controllo di gente come Barroso o Olli Rehn, mai eletti e conosciuti, se invece torni alla tua sovranità i nostri politici non avranno più scuse e se il loro lavoro sarà giudicato di merda, andranno a casa. Se solo ci fosse qualche politico di un certo rilievo che decidesse di lasciare l'euro già sarebbe una cosa positiva perchè quel politico a quel punto avrebbe cambiato paradigma e sarebbe un "nuovo" politico attento ai problemi dei propri connazionali.

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    28. Fiore e Giuseppe, siete eroici. Io non ce l'avrei fatta. Al "debito pubblico" avevo già il colpo in canna. ;-)
      Caro Rocco, le fonti che citi sono appena appena sbilanciate in favore del pensiero unico neoliberista e ti diranno sempre che è colpa del debbitopubblico e daa coruzzzzione, quindi anche tua. Prova a leggere qualcos'altro che non sia mainstream, che sono sicura che sarà una rivelazione anche per te così poi giudicherai le cose con la tua testolina santa.

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    29. Grazie a Fiore e Giuseppe per l'amabile menata. In sintesi ha ragione Fiore, anche se non è che non voglio capire. Se il problema di riformare, per esempio l'amministrazione pubblica, è inibito dalla schiavitù che vincola i nostri politici ai vari Barroso, allora mi chiedo come possiamo, con la stessa classe politica svincolarci dalla UE. Ma quindi in un qualche modo giustifichi l'inerzia dei politici sul fronte interno perché sono schiavi di Bruxelles? Mi sembrerebbe un grosso e errore. Comunque anche io ho sempre pensato che il problema della sovranità monetaria e della politica monetaria in generale sono molto importanti e che delegarli a entità non elette fosse un grosso problema. Però nel frattempo, entrando nel mondo del lavoro, mi sono reso conto che anche se si potesse cambiare, rimarremmo il paese delle magagne e aspettando l'avvenire roseo della sovranità monetaria in cui il popolo sarà re e battitore di moneta (magari alla maniera di Von Mises), si diventa anziani... Quindi non è che non voglio capire o vedere. E' che in libertà, senza guardare la TV e informandomi sul web come fate voi, ma con la mia sensibilità, ho scelto le mie priorità. Ognuno ha la sua testolina e la presunzione ne è sintomo.
      "Detesto l'incomunicabilità e il silenzio tra le persone." (Dr.ssa Barbara Tampieri)

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    30. Ho scritto solo quello che penso e che ho capito informandomi nel web. Non mi sembra di aver fatto nessuna menata ho commentato solo riferendomi a ciò che tu affermavi, se sei venuto pensando che avendo un confronto con un ricercatore universitario noi ci saremmo inchinati di fronte a cotanta verità penso che hai fatto male i conti. Mi sembra che non ho insultato nessuno ed ho solo cercato di riportare quello che personalmente ritengo giusto e corretto come anilisi della crisi. Non mi sembra che da quello che scrivo traspaia nessuna presunzione, la presunzione invece mi sembra che venga da te, ricercatore precario che si sente in guerra con il mondo perchè nessuno vuole premiare la sua intelligenza e capacità. Se non sei così allora cerca di manifestare le tue difficoltà in altro modo perchè l'impressione che dai quando scrivi è di un persona livorosa e poco incline all'ascolto. Ultima cosa dove c'è scritto nel mio ultimo commento che in qualche modo giustifico l'inerzia dei politici italiani? Ho detto che anzi i nostri politici non hanno più scuse se ritorniamo alla nostra sovranità. Non c'è niente da fare quando non si vuole capire non si capisce. Ho scritto vuole perchè tu non è che non capisci per qualche impedimento, non vuoi perchè ti piace fare la vittima e persare che il mondo ce l'ha con te, se questo ti fa star bene continua così.

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    31. Giuseppe18:32

      @rocco
      Sì, ho visto il grafico linkato con i tassi reali di Italia, UK, USA e Francia, e penso che noisefromamerika farebbe meglio a eliminarlo del tutto. Dice Francesco Lovecchio: "quelle linee colorate sono tutte lì che si muovono insieme proprio negli anni in questione e non si distinguono l'una dall'altra. Infatti, le lineette vanno su e poi vanno giù praticamente all'unisono". Il problema è che quelle linee continuano a muoversi in modo coordinato fino al 2010: quindi come si fa a far collimare questo dato con l'idea di "aver sprecato il dividendo dell'euro", che è poi una delle basi degli articoli dedicati alla moneta unica su quel sito (per esempio: http://noisefromamerika.org/articolo/ancora-euro-germania-parte-1)?

      Semplice: non si può. Se l'Italia ha avuto dei vantaggi legati all'introduzione dell'euro grazie ai minori interessi sul debito, questi (ammesso che esistano) ammontano probabilmente a poche decine di
      miliardi (e non certo ai 700-800 che l'articolo linkato sembra suggerire). Il grafico di Lovecchio è corretto (questo grafico; dell'altro invece ho già parlato in precedenza), la teoria è sbagliata.

      Tornando al divorzio Tesoro - Banca d'Italia, come detto è una questione complicatissima su cui non ho risposte precise. E' solo indubbio che:
      1 - Questo tema deve essere affrontato collegandolo allo scenario internazionale, e non considerandolo solo italiano (aveva ragione maresp nel link che lei ha segnalato, anche se è stato trattato con sufficienza da Lovecchio - e, tra parentesi, la prospettiva troppo "italocentica" è forse il difetto principale del libro di Bagnai, che in ogni caso le consiglio).
      2 - Per farsi un parere definitivo bisognerebbe conoscere l'ammontare reale degli acquisti di titoli di stato da parte delle banche centrali (non solo di quella italiana), e come gli acquisti variino nel tempo. Non essendo del mestiere non sono in grado di reperire questi dati, e non so se siano stati pubblicati studi dettagliati su questo tema.

      E poi, cambiando argomento: purtroppo nessuno può garantire che, usciti dall'euro, i nostri politici si mettano a governare in modo responsabile e nell'interesse del Paese; però è certo, e in questo concordo con Fiore, che fare le riforme sotto la pressione degli organismi internazionali è pericolosissimo, per il semplice fatto che in quegli organismi i rapporti di forza sono nettamente a vantaggio di altri paesi che sono nostri diretti concorrenti.

      @Fiore
      Rocco ha inserito in un commento precedente un link in cui fa capire che cosa intende per "menata". Dato che in genere quella parola ha una connotazione fortemente negativa, io gli sconsiglio di usarla di nuovo con quel significato, comunque non penso che volesse offendere...

      @Lameduck
      Un po' capisco, però tento sempre di distinguere tra chi - vedi Schwarzschild - si presenta con due o tre frasi apodittiche e poi si mette a frignare se qualcuno gli risponde a tono, e chi invece sembra interessato a dialogare. Poi, ovviamente, non penso di far cambiare idea a nessuno tramite qualche messaggio... ma già se riesco a far venire dei dubbi a un lettore di noisefromamerika sui grafici pubblicati su quel sito, spingendolo ad approfondire qualche tematica anche in direzione opposta, io già sono soddisfatto! ;-)

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    32. Grazie Giuseppe, è un piacere menarsela (ho linkato la spiegazione proprio per questo, il blog è di mio fratello che vive a londra, per inciso, precario in provincia è scappato). Fiore, capirai se pretendo inchini, mica sono un'economista. Penso che tutti noi ci consideriamo sullo stesso piano, e pensavo che anche tutti i blogghisti piacesse la menata (in senso buono), poi ognuno può ritirarsi quando vuole, come da definizione... La presunzione era riferita all'arroganza della curatrice di questo blog, la citazione è proprio tratta dalla sua intervsita di presentazione. E mi sembra molto in contrasto con il suo modus operandi. Comunque, appunto è casa sua e noi siamo ospiti.
      E poi guarda il mondo non ce l'ha con me, mi piacerebbe solo essere un po' più artefice del mio futuro lavorativo. Non credo di essere presuntuoso neanche sul lavoro, semplicemente osservo e mi rammarico. Ma questa è una menata parallela sulla comunicazione.

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    33. Tornando al punto del si stava meglio:
      In effetti il succo del discorso è che i tassi seguono trend mondiali. Ma in effetti non sto difendendo l'Euro. Si sapeva fosse un azzardo (Boldrin, NFA, lo disse più di una volta). Si pensa sia molto rischioso uscirne, lo so voi non lo pensate. Ma nell'altro commento ci sono Italia, Spagna,Francia e Germania. I tassi di interesse sono più alti per It e E fino al 99, poi si allineano a Germania e Francia al ribasso e dopo la crisi sappiamo la storia dello spread. Penso ci si possa riferire a quegli anni (berluscone e un po' di Ulivo) come anni perduti per il riassesto dei conti con meno dolore (meno diminuzione di privilegi). Anni che si sono aggiunti a quelli di Craxi per fare il famoso 130%. Ma pensavo comunque di essermi spiegato, nel senso che non sono qui a sostenere se è meglio stare nell'euro o no, non ho capacità per sostenerlo. Dico che a me preme più una migliore organizzazione della PA. Poi un conto è il mainstream che mette al centro questo argmento, altra cosa è che poi si faccia veramente. Cioé gli argomenti che tiro in ballo possono essere tranquillamente sbandierati (diminuzione tasse, riforma, etc.) ma poi non hanno mai fatto nulla di incisivo, per non intaccare privilegi e protezioni sindacali. E non credo sia colpa della Comunità Europea, quanto piuttosto delle clientele.
      Insomma io i dubbi ce li ho già. Appunto sono un vecchio lettore di Comedonchisciotte, Luogocomune, etc. il signoraggio, la sovranità monetaria... dopo 15 anni di menate, mi sono un po' stancato di inseguire la chimera e mi sono orientato verso opinioni che mi sembravano proporre cose più fattibili. Mi sa che mi arrendo... con bimbi piccoli e lavoro non ho molte energie residue per approfondire divorzio BdI-tesoro. Io mi tengo i dubbi, al limite facciamo che le due cose si possono perseguire insieme. Sovranità e più uguaglianza fra vecchie e nuove generazioni.

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    34. Giuseppe19:27

      Mi permetto solo di farle notare un paio di cose, e poi la lascio giustamente ai suoi figli - mi sembra che la conversazione sia stata già abbastanza lunga!

      Sul grafico con i tassi di Italia, Spagna, Francia, Germania: come già detto in un commento precedente, quel grafico è inservibile per due motivi:
      1 - Per capire davvero quei dati, bisogna associarli a un "campione di controllo", costituito da Paesi confrontabili ma non entrati nell'Euro (per esempio: due Paesi UE senza Euro come GB e Svezia, e due Paesi extraeuropei del G8 come USA e Canada); una volta confrontate tutte le curve risultanti, si vede se il "campione di controllo" presenta una variazione statisticamente rilevante rispetto ai 4 Paesi iniziali.
      2 - Se si vuole parlare di spesa per interessi in modo serio, bisogna usare il tasso d'interesse REALE...

      Sull'uscita dall'Euro: la correggo, anche per me sarebbe un evento molto rischioso; semplicemente credo che la permanenza, oltre a essere disastrosa per la nostra economia, non permetta neanche di effettuare riforme davvero utili per il Paese (compresa quella della PA). Non sto a dirle perché, altrimenti mi servirebbero decine di pagine: ma qualcosa ho già accennato nei commenti precedenti.

      Ultima cosa e poi la lascio davvero: molto spesso le teorie noeuro sono state artificialmente presentate come "si esce, si stampa, si svaluta, il Paese torna a crescere, la disoccupazione scompare, torniamo la quinta economia del mondo, sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno". Ecco, i pirla si trovano ovunque e quindi è possibile che qualcuno si sia espresso in questi termini; ma non c'è nessun economista serio (a partire da Bagnai, il più attaccato sia perché è il più in vista grazie al suo libro, sia perché, usando certi toni, un po' se le cerca...) che abbia nascosto i possibili rischi o presentato il ritorno alla lira come l'inizio di un'età dell'oro. Quindi: se e quando vorrà approfondire questi temi, sa dove cercare; ma eviti in ogni caso di stare dietro ai signoraggisti, perché quello è tutto tempo sottratto ai figli! ;-)

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  16. Grazie di averlo detto. Sono mesi che mi frulla in testa un urlo molto simile e temo sempre di farmi prendere la mano e finire per cacciare degli urli di rabbia impotente.
    Mi ammazza, questa consapevolezza, ma avrei potuto immaginare...

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  17. ma il mio commento che fine ha fatto?
    ripeto :

    i miei complimenti per l'articolo a dir poco eccelso

    SpadaccinoNero

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  18. Articolo che definirei suntuoso. Praticamente un manifesto politico!

    Ti hanno postato anche su "Comedonchisciotte" Barbara. Il primo commento recitava (e come non essere d' accordo):

    "non leggevo qualcosa di questo livello da mooolto tempo...
    complimenti alla Tampieri
    un articolo ECCELSO"

    Sono d' accordo anche col primo commento: " Professor Preve (altro borghese e comunista, mi pare) non sei vissuto invano".

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  19. Legendo il tuo post mi è venuto in mente un ricordo che ancora desso sento vivissimo, ero ai giardini vicino casa con mio padre e giocavo correndo tra le aiuole e le panchine ad un certo punto mi sono fermata a leggere un titolo che era sul giornale mi sembra il Messaggero, che papà teneva in mano "FINE DEL MONDO" c'era scritto, era la famosa crisi dei missili a Cuba del 1961, avevo sette anni e questo fatto mi ha spaventato, ma mio padre capendo che era difficile spiegarmi la situazione, mi tranquillizzò dicendo che era scritto così ma non dovevo preoccuparmi perchè era uno scherzo. Questo per dire che anche negli anni d'oro 60-70 ci sono stati momenti difficili che hanno fatto stare il mondo con il fiato sospeso, ma mai come ora questa cappa opprimente, questa nebbia fitta che ti toglie il respiro, questo senso di impotenza che ti fa sentire come una formica di fronte ad un orso. Nel 1961 nonostante tutto, nonostante i giorni concitati nessuno ha mai finito di sperare che la crisi si potesse risolvere. Oggi che viviamo in Europa e nell'eurozona e che l'Europa è stata insignita del premio Nobel per la pace non sappiamo più cosa sia la speranza e la saggezza, oggi che impera la globalizzazione, il frullato dei popoli, ci sentimo più che mai soli e senza un'ideale che ci possa salvare. Ho tanta nostalgia di quei tempi perchè anche se in casa non c'erano le tante cose che ci sono oggi, la tua vita era serena, leggera perchè avevi la sensazione che potevi dare corpo alle tue idee, potevi ancora scegliere quello che per te era il meglio. Negli anni 80 mi sono sposata e fino agli anni 90 non ho lavorato se non saltuariamente in una cooperativa che organizzava corsi per disabili, eppure in quei dieci anni abbiamo vissuto bene, abbiamo avuto una figlia, siamo stati in vacanza, siamo stati all'estero. Dagli anni 90 ad oggi abbiamo perso anno dopo anno quasi tutte le conquiste che eravamo riusciti ad ottenere, siamo a questo punto di degrado grazie alle politiche liberiste della sinistra che non ha guardato in faccia a nessuno pur di accaparrare l'accaparrabile, vi ricordate "abbiamo una banca" ecco quella frase dice tutto. Hanno fatto finta di essere con il popolo ma in realtà miravano in alto. Il faro che li ha guidati è stata l'invidia, avete visto Fassina nella fota di gruppo con Renzi, non vi fa vomitare? Avete notato come tutte le correnti interne al PD si siano sciolte come neve al sole grazie alla vittoria di Renzi, i Cuperlo, i Civati tutti con lo champagne in mano. Barbara perchè dici che non sei più di sinistra e se tu non sei più di sinistra loro cosa sono diventati se non la destra più reazionaria, se non i figli adottivi dei Rothshild con il complesso di non essere quelli naturali? Digli al tuo follower che quelli che non sono più di sinistra sono quelli che hanno preso il 40,3% alle europee su 52,68% di votanti. A tanto perchè mi ci sono fissata nel 1976 il PC prese il 34,7% di voti su il 93,4% di votanti, significa che il toscano ha racimolato il 23,98% di voti su 100% di votanti, il Berlinguer il 32,3 su il 100% di votanti, quindi i voti maggiori continuano ad essere quelli del 1976 con buona pace dei zerbini della carta stampata e delle tv.

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  20. Anonimo01:09

    Barbara mi hai commosso, grande articolo.

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  21. A mio modo di vedere, quella generazione ha fallito nel momento in cui si è illusa che bastasse conservare i diritti acquisiti. Si è illusa perché, anche lei, appunto, intrinsecamente borghese, non il borghese della coscienza infelice, ma il piccolo-borghese riconciliato con lo status quo. Borghese perché resa tale dalla partecipazione empatica alla produzione e al consumo capitalistico. L'illusione, appunto borghese, che fosse possibile una conciliazione, una "pace sociale" all'interno dell'ordinamento capitalistico. Ma la natura di quest'ultimo è intrinsecamente antagonistica e la storia, come diceva Marx, è storia di lotte di classe. Così il Capitale si è trovato di fronte dei borghesi soddisfatti, invece che dei proletari incazzati. Ha insinuato l'individualismo,, l'opportunismo e il darwinismo sociale, facendo credere che ormai si aprissero paradisi di gioie individuali indipendentemente o anche a scapito della società. Così è stato, ma ovviamente solo per quei pochissimi "fortunati" che sono potuti entrare nelle grazie degli apparati e delle istituzioni di dominio. E' cominciata così quella lenta ma inarrestabile deriva che ha portato all'austerità. Ma adesso abbiamo dei proletari senza coscienza di classe, senza partito e senza ideologia (nel senso gramsciano del termine). Che facciamo? li lasciamo al loro destino, al destino di tutti noi, oppure cerchiamo di ricostruire quella coscienza, quel partito e quella ideologia che sono stati distrutti? Questa oggi, a mio modesto avviso, è la sfida.

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    1. Il commento di Matteo è l'analisi più precisa e impietosa del pensiero di fondo che ci ha portato tutti fino a questo punto, senza che gran parte di noi se ne accorgessero nemmeno, fino a poco tempo fa. Purtroppo la maggioranza vive ancora nell'illusione. Mi accordo che molti cittadini, criminalmente disinformati, ripetono come in un'induzione post-ipnotica le formule usate dai media di regime. Disgraziatamente pochi attingono alle fonti d'informazione su Internet. Guardano la televisione e il risultato è: "ripeti con noi..." Questo è il vero dramma, e lo abbiamo visto bene alle elezioni.

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    2. Matteo, leggi la mia risposta a rossoallosso sopra. L'élite è riuscita a dividere le forze rivoluzionarie: borghesia e proletariato attraverso i partiti comunisti che hanno introdotto nella dialettica politica il concetto di "piccola borghesia" ed hanno fatto credere che il proletariato da solo, senza la borghesia, divenuta il nemico, potesse fare la rivoluzione, dimenticando Marx e Lenin. Hanno inserito il virus nel programma, per parlare in termini informatici. Secondo me, come aveva intuito il grande Preve, la chiave della sconfitta del sessantotto è lì. Divide et impera. I neocon americani non a caso sono grandi ammiratori dell'Impero Romano.

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    3. Ma il "nemico di classe" è nemico, appunto, di classe. Invece si è individualizzato il conflitto per cui il nemico è diventato il borghese, più che la borghesia in quanto classe sociale dominante. Da qui trae origine, ad esempio, l'antiberlusconismo. Alla lotta al capitalismo è subentrata la lotta al capitalista. Anche a costo di allearsi con altri capitalisti.

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  22. Ti amo. Ma vinceremo noi, e non faremo prigionieri. Al più, sarà uno scusabile eccesso di legittima difesa.

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    1. Io lo spero. In fondo la storia tifa per noi. Grazie.

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  23. Standing ovation for Lameduck!

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  24. Un manifesto, grazie!
    Bisogna dire che hanno usato tutte le tecniche di manipolazione possibili, dalle più antiche -tutto e il suo contrario, la paura il sogno, la vergogna personale e nazionale nonché del semplice essere umani- alle meno recenti agit prop e tina alle recentissime rivoluzioni teleguidate, per metterci gl'uni contro gli altri.
    Questa potente dose di spaghettiliberismo ci sta ammazzando ma la useremo come vaccino!

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  25. Anonimo04:37

    Grandissimo articolo!!! Anch'io sono un borghese di merda, e sono strordinariamente incazzato.

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  26. Ci hanno riempito la testa di "diritti civili" mentre piano piano ( si fa per dire ) ci sfilavano da sotto il naso tutti i " diritti sociali ".
    Ci hanno rimbambito con il "femminismo" ( sacrosanto ) e intanto le donne per lavorare devono acconsentire a precarietà selvaggia.
    Hanno rimbambito i nostri ragazzi con il diritto allo "sballo libero" ( ma non grauito ) e intanto devastavano la scuola pubblica.
    Ci hanno adulato col "matrimonio gay" ( giusto, oer carità ), mentre le coppie "normali" si ritrovano stipendi che, tolto il cibo, non consentono loro di affittare neppure una stanza a ore dove dovrebbero creare un nucleo familiare.
    Ci hanno rimbambito con "il diritto e la libertà di fare quello che cazzo volevamo" mentre ci toglievano i mezzi per sostenere le basi di una vita digitosa : un lavoro decente con un salario decente, un tetto sopra la testa dove allevare i figli, quattro soldi per non arrivare a metà mese a mangiare caffellatte perchè i soldi sono già finiti

    E poi, quando fare un figlio è diventato un lusso per pochi ricchi o per immigrati disperati ( il famoso diritto di cittadinanza per tutti che stanno usando per deflazionare i già magri salari esistenti ), significa che questo disegno è veramente un crimine contro l'umanità, e prima o poi salterà tutto, vedrete.

    Io sono sempre stato di sinistra, ma il banco è saltato : IO SONO UN BORGHESE DI MERDA !



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    1. Anonimo09:59

      Ma forse tutti quei "sacrosanto" e "per carità" non erano così "sacrosanto" e "per carità" sono serviti a contribuire alla distruzione della famiglia, non bene religioso, ma primo nucleo civile e sociale. Oggi ridotta anch'essa a una parodia. Ma tant'è... oggi la maggior parte della gente ha come guida, una splendida scatola che dice cosa fare, quando, dove e perché...chissà cosa riusciranno a sdoganare nei prossimi tempi... intanto ci provano con l'abbandono del contante e qualche piccolo cenno al microchip da impiantare...

      Saluti
      Saul

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    2. Caro Antonio, hai visto che buono Renzi, Appena incoronato ci regala il divorzio breve. E dal Vaticano non si alza nemmeno un belato.

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    3. Q.E.D. carrissima e bravissima Lame !

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    4. Caro Saul, il pronlema non sono tanto i diritti civili, quanto l'uso che ne è stato fatto per devastare i diritti sociali. Credo che tutti saremo contenti di avere maggiore libertà e maggiori diritti, ma se la sinistra ci abbaglia con questi "nobilissimi" obbiettivi e fa il palo mentre un certo tipo di ordoliberismo capitalistico
      si pappa tutta la ciccia (leggi diritti sociali e facoltà economiche ) allora io, questa sinistra un tempo amata
      LA METTO AL MURO. IO SONO UN BORGHESE DI MERDA !!!

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  27. Il bello del tuo restaurant: dopo un primo raffinatissimo (i tuoi scritti), un secondo sontuoso (il dibattito). Grazie Lame.

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  28. Me lo tatuo su tutto il corpo questo articolo! Borghesi demmerda di tutto il mon...eemmhh ..no, scusate, mi basta che si uniscano quelli di tutta Italia. Non ci casco più. Sei una grande!
    p.s. A Bologna vengo con la mia compagna e un paio di amici, spero di poterti stingere la mano.

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    1. Contaci, Bologna è un'occasione troppo ghiotta per farsela sfuggire.

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  29. Cara Barbara,

    ti leggo spesso e con questo tuo post mi hai tolto le parole di bocca quindi...let the music play.

    Mi hai fatto venire voglia di riascoltare due tra i miei spiriti guida.

    Quel che va bene per il rock va anche per il barock(o) - nel senso della vocalità (come dice mio marito).

    Forse sono OT.

    Classe '58, educatrice precaria (collaborazioni occasionali. Sic)...ma la storia è troppo lunga e non la faccio pallottolosa. Anche io come tu scrivi: "Sono incazzata e mi difenderò fino all'ultimo perché vogliono farmi fuori".

    (Alessandra da Firenze)

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    1. Cara Alessandra, stamattina venendo al lavoro in bici canticchiavo giusto questa.

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  30. Salve Barbara, davvero un bell'art. Ha appena illustrato, in termini gaussiani, la distribuzione intertemporale, della ricchezza.
    Possiamo dire che siamo in pochi ( io in ritardissimo rispetto a tanti ), ad aver avvertito la lenta ma inesorabile distruzione di regole di pacifica convivenza?
    I collaborazionisti e i servi, forse non sanno che prima o poi toccherà anche loro.

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  31. Un post fantastico, al quale, da "borghese di merda" mi associo pienamente.

    Non avrei saputo usare parole migliori.

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  32. Bell'articolo Barbara. Immer weiter, eh! ������

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  33. Anonimo11:38

    Post totalmente condivisibile nelle conclusioni , ma mi permetto di dissentire sulla premessa ed in certa misura svolgimento .
    Innanzitutto c'è da chiarire , ma solo per far capire il mio dissenso , non certo il concetto a Lei quanto a suoi lettori , che il borghese lo diventa , non nasce tale . Quindi la discriminante non è nell'essere , ma nel divenire o meglio in ciò che ha permesso quel divenire .
    Per questo , ed un altra ragione meno importante , sbaglia nel chiamare in causa l'empatia : la ragione più banale sta nel fatto che si dichiara incazzata ; così come lo è un proletario derubato del frutto del suo lavoro e per questo affamato , lei non prova empatia , lei prova e vive l'incazzatura : è diverso .
    L'altra ragione che mi preme sottolineare è che l'empatia è proprio una qualità dell'essere , e non del divenire , per cui indicarla come condizione-scintilla di rivoluzione non credo sia corretto .
    Quindi cos'è che genera quella scintilla rivoluzionaria che lei chiama in causa ?
    Credo che quella scintilla si chiami curiosità , intelletto , pensiero . Solo chi può permettersi di studiare ha la possibilità di immaginare (un futuro diverso) . Chi è obbligato a spaccarsi la schiena e subire in silenzio , difficilmente avrà l'animo , le forze e sopratutto il tempo , di curiosare , di studiare ed immaginare .
    Inoltre la condizione del borghese , ovvero di colui che sta in mezzo alle parti in contrasto , gli consente di avere un approccio distaccato , maggiormente obbiettivo e scientifico .
    Non credo sia un caso infatti che i più grandi scienziati provenissero dalla borghesia (con eccezioni ambivalenti , ma pur sempre rare)

    Credo di avervi annoiato abbastanza
    La ringrazio per il bellissimo articolo , e l'impegno che mette nella sua lotta
    Arrivederci

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    1. Vedi anonimo (proprio non vi c'entra), sono un po' perplessa per il ragionamento "borghesi si diventa". Forse hai ragione tu perché stiamo assistendo al fenomeno inverso, ovvero al borghese che diventa proletario, però non capisco cosa vuoi starmi a significare. Che non dovrebbe esistere l'intercomunicazione tra le classi?
      Altra perplessità: l'empatia come qualità dell'essere? E chi l'ha detto? Il bambino non è empatico, è egocentrico, impara l'empatia con l'esperienza, quindi con il divenire.
      Lei compie lo stesso errore di altri: vedere tre classi in competizione quando in realtà sono solo due. 1 vs. 99.
      Non mi idealizzi chi ha studiato. Ho trovato maggiore apertura mentale e progressismo in certi autodidatti piuttosto che in accademici afflitti da stenosi del pensiero. Per non parlare di coloro che hanno le arterie ostruite dall'ideologia.
      La borghesia tende al progresso, è un dato di fatto ed è classe rivoluzionaria, sia che faccia rivoluzioni di sinistra che di destra. Lo dice la storia. Non commettiamo l'errore di pensare che ciò che ha ottenuto le sia stato regalato perché ha studiato.

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    2. Anonimo18:27

      Ha mai visto un bambino piangere solo perchè assisteva al pianto di un suo coetaneo ? Immagino di sì , quindi credo non vi sia altro da aggiungere circa la natura dell'empatia . L'egocentrismo è un fenomeno completamente diverso , quasi opposto all'empatia , ma non voglio tediarla oltremodo con le mie banalità.
      Per quanto riguarda la competizioni di classe , le svelo un altro "segreto" : le classi in competizione non sono 3 , 2 , 99 o chissà quale altro numero . Una stima del 31 Ottobre del 2011 ci dice che le classi in competizione (purtroppo) sono circa 7 miliardi .
      Infine la borgesia tende al progresso per le ragioni che le ho citato in precedenza . Ma Lei è di parere diverso .
      Me ne farò una ragione .
      Buone cose

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    3. Anomymous, lei è freudiano, junghiano, fagiolaio, lacanaro o cosa? No, perché non si capisce bene. Ecco, bravo, non mi tedi.

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    4. Anonimo21:13

      o cosa

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    5. Ecco, infatti me pareva.

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    6. Anonimo07:08

      Circa l'empatia guardi questo bel video (è una bambina di 10 mesi che ascolta la madre cantare una canzone) , forse capirà cosa intendo quando dico che l'empatia è una qualità dell'essere . Se vuole vado più nei dettagli , ma non credo sia interessata , visto che ha già le sue certezze ed etichette da incollare a chi incrocia il suo cammino
      https://www.youtube.com/watch?v=4o-VplYrqBs
      buone cose

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    7. Anonimo12:42

      Da wikipedia "gli studi recenti sui neuroni specchio scoperti da Giacomo Rizzolatti, che confermano che l'empatia non nasce da uno sforzo intellettuale, è bensì parte del corredo genetico della specie"
      Senza doversi spingere così lontano (genetica) , l'empatia ha nella sua "enunciazione" più riuscita e raffinata la spiegazione : ovviamente è una mia personalissima rielaborazione , da fagiolaro , e quindi va presa per quella che è : sempre da wikipedia "l'empatia significa

      andare non solo verso l’altro, ma anche portare questi nel proprio mondo

      Cos'è quella cosa che ogni essere umano (ma non solo) vive , come primo passo esistenziale , e che si accosta in modo molto efficace a tale definizione ? Il parto : andare verso l'altro (altrui mondo) , ma anche portare questi nel proprio mondo .
      A parte la mia ricostruzione poetica , spero che il parere di un luminare come Rizzolato la convinca
      buone cose

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    8. Anonymous, non è che ho delle certezze, è che quelle cose le ho studiate, se non le dispiace. E ora scusi ma ho da fare. Mi stia bene.

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    9. E poi spiegami (sai, il tuo ragionare non mi è nuovo, mi ricorda un demente che ho già bannato una volta da questo blog ma potrei sbagliarmi, forse è il definirti "fagiolaro" che mi confonde), spiegami dicevo, che cazzo c'entra questo trippone sull'empatia in un post come questo. Stai leggerissimamente andando fuori tema. Non è che cerchi (sempre che sia quell'altro e non tu) di ricominciare a frantumare i coglioni?

      P.S. Se non sei colui che penso, ti porgo le mie scuse, ma tanto mi annoi lo stesso.

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    10. Anonimo13:33

      Ha ragione Lei

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  34. Un vero manifesto, grazie.

    Sono d'accordo sull'efficacia che ha avuto in quegli anni la tecnica del "dividi et impera", che hanno poi prontamente sostituito con quella del "politically correct".
    Prima ci hanno fatto litigare e poi ci hanno reso tutti "buoni" (sai mai che un giorno il popolo non impari ad aggiustare il tiro).

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    1. Tommaso13:45

      Signora Tampieri,

      lei ha scritto: "Certo avrebbero dovuto difendere il benessere generale, le conquiste ottenute fino a quel momento e la democrazia, distinguendo tra capitalismo accettabile e capitalismo disumano, alleandosi con quella borghesia di merda che però sa fare le rivoluzioni e che un minimo di riconoscenza se la meriterebbe."

      Cioè a lei il capitalismo non piace perché, dopo aver spinto all'emigrazione millioni di proletari, ora se la prende con lei, la borghese di merda per cui gli anni '60 erano tutti "da bere". Prima era il "capitalismo accettabile", dopo è diventato cattivo e se l'è presa con la brava Tampieri che faceva la comunista all'università.

      Ecco allora che adesso si riscopre la lotta di classe, non più nel modo astratto con cui i giovani studenti vivevano la loro gioventù prima di integrare il salariato di livello, ma sulla base molto concreta della vita che si fa e che ci aspetta.

      Cioè signora Tampieri, lei in realtà non è mai stata comunista, era solo rivolta, paura di svegliarsi una mattina nella pelle di un "scarafaggio piccoloborghese."

      Gli è andata male, poverina, in casa Tampieri si comincia a sentire odore di merda. Ma la finalità della lotta di classe non è certo di garantire alle borghese di merda declassate il loro livello di vita; è di negare il salariato, abolire il capitale, affermare la comunità umana.

      Lei non arriva neanche a queste posizione. Il suo è un lamento patetico più che amaro.

      "Capitalismo buono ti prego torna a casa, che quello cattivo ha fatto amicizia con i buonisti!"


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    2. Tommasuccio bello, ma se per vincere la lotta di classe bastava abolire il capitale e negare il salariato, mi spieghi come mai non ce l'avete fatta, in tanti anni, nemmeno con URSS e CINA e perché è il capitale che sta vincendo la lotta di classe?

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    3. Tommaso14:43

      Signora Tampieri,

      Per vincere una lotta di classe non basta neanche un mare di sangue, e decenni se non secoli di sofferenze spesso prive anche della più misera espressione politica e teorica.
      Urss e Cina hanno prodotto una forma specifica di capitalismo, come pure lo furono le social-democrazie o i regimi nati dalle lotte di liberazione anti-coloniale.

      Ma noi adesso dobbiamo guardare al futuro, certo senza negare il patrimonio storico delle lotte, ma integrando nella analisi della situazione gli aspetti nuovi dello stato presente delle cose.

      Ha ragione quando dice che la "sinistra" esprime una progettualità politica adattiva della logica del capitale; e quindi che ormai è rimasto senza contenuto il soggetto partitico anti-capitalista. Ma invece di prendere, sulla base di queste considerazioni, una decisione politica, lei finisce con il ri-affermare il suo statuto privato di borghese.

      Ma lo vuole capire o no che per dare l'assalto al capitale bisogna cominciare con la critica radicale di ogni definizione di sè che riproduce le categorie del capitale?


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    4. "Ma lo vuole capire o no che per dare l'assalto al capitale bisogna cominciare con la critica radicale di ogni definizione di sè che riproduce le categorie del capitale?"

      Domanda per il sig. Tommaso: è perché, questa santa opera purificatrice deve cominciare proprio dalle categorie dei salariati e del ceto medio???? Ai ricconi, che usano questo pretesto per essere ancora più riccone, ci pensiamo sempre poi???
      Perchè dobbiamo sempre cominciare dal benessere di chi ha di meno, per riformare radicalmente il mondo??? Onestamente, caro Tommaso, ne ho abbastanza di queste ipocrisie.

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    5. Tommaso, senza rancore e con simpatia, ma le Sue mi appaiono fondamentalmente delle ENORMI SUPERCAZZOLE.

      Ma lo capirete mai che per conquistare il cuore della gente comune, per aprirgli gli occhi e portarla sul nostro cammino di protesta i discorsi che fai tu hanno lo stesso effetto di un gatto aggrappato ai coglioni ?

      E scusami per il francese...la prossima volta per farmi perdonare scriverò in tedesco di Heidelberg o di Jena.

      Ripeto, senza rancore e con simpatia.

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    6. Tommaso16:06

      A Lorenzo: non è che si "deve cominciare proprio dalle categorie dei salariati e del ceto medio", è solo che sono queste categorie che hanno interesse a negarsi in quanto partecipi di un rapporto sociale che ci porta alla barbarie.
      Oppure vogliamo fondare speranze sulla buon'anima dei capitalisti?

      Antonio: un gatto aggrappato ai coglioni? È la vostra opinione, va rispettata. Quindi vi lascio in compagnia della signora Tampieri, la borghese-non-più-vincente, che non mancherà sicuramente di continuare a divertirvi con la sua distinzione da bar dello sport tra capitalismo bravo e capitalismo cattivo.

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    7. Tommaso, te lo dico con sincerità e con una mano sul cuore. C'è un sentimento diffuso nell'aria, non solo nei bar dello sport ma nelle fabbriche, nelle aziende, nei centri di impiego, nei giardinetti dove si radunano i pensionati e sotto le travi dove di impiccano i disoccupati. La sensazione è che avete rotto il cazzo.

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    8. Tommaso : aveva ragione il buon Husserl che diceva " alle cose stesse !" e non ai gatti aggrappati ai coglioni . Le vostre analisi esoteriche hanno fallito da sempre , proprio perché siete lontani un parsec dalla vita quotidiana delle persone

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    9. "La sensazione è che avete rotto il cazzo". Io me la ricordo diversamente: "..uno spretto si aggira per l'europa.." Vorrà dire che cercherò la nuova edizione.


      @ tommaso "Ma noi adesso dobbiamo guardare al futuro, certo senza negare il patrimonio storico delle lotte, ma integrando nella analisi della situazione gli aspetti nuovi dello stato presente delle cose." Tana per Walter! Lo sappiamo che sei tu.

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    10. Tommaso: in attesa dell'avvento della società di eguali assoluti dove non esistono nè capitale, nè lavoro, nè denaro, armoniosa come il paradiso dantesco (ancorché mai esistita storicamente.....), perdonami se rimango con i piedi per terra, battendomi affinché, in un sistema ovviamente imperfetto ,possa vivere dignitosamente (ed il benessere a questo, serve), almeno la maggioranza delle persone.

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    11. Tommaso18:45

      Signora Tampieri,

      Ma con chi crede di parlare?
      Il sentimento diffuso nell'aria di cui sta parlando lo sento anch'io, la questione è: cosa ne vogliamo fare della rabbia che si sta cristallizzando?
      Vogliamo metterci a fare discorsi ridicoli - "si prima andava bene comunista a 20 anni dirigente a 40 invece adesso... buuu buuu nessuno pensa a me.... buuu buuu... la sinistra mi odia... buuu... però ci tengo alla borghesia, anche di merda... buu buuu..."

      No no e no!

      Ripeto: riprendiamo la critica partendo dalla critica radicale del modo di produzione che ci insegna Marx. Da qui possiamo conquistare una comprensione della totalità e quindi formare una filosofia della prassi che ci permetterà di cambiare il mondo.

      Non vi piace? E allora accontentatevi di Grillo, seguite il suo guru, lasciate perdere l'analisi e sparate parolacce a tutto campo.

      A Lorenzo: si si bravo continua, poi fammi sapere quando ti sarai stancato di questa pagliacciata democratica.

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    12. Tommaso:
      1) Signora? Dottoressa, prego. E poi sono signorina.
      2) Sciacquati la bocca con l'acido muriatico prima di nominare Marx, che era un borghesaccio di merda pure lui.
      3) Grillino sarai tu.

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    13. Anonimo19:58

      "Da qui possiamo conquistare una comprensione della totalità e quindi formare una filosofia della prassi che ci permetterà di cambiare il mondo."

      E io aggiungerei anche:

      "Facciamo un flashback nel tuo background didascalico e onnicomprensivo di quello che potrebbe essere un riferimento oggettivo a quell'utopistico nonché fantasmagorico e palese aspetto qualitativo delle tue proposte."

      Che vuol dire?
      Beh, un accidente di niente, ovviamente. Come per la tua frase.

      Valerio

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    14. Aaaahhhh!!! Tommaso mio!!!! La "pagliacciata democratica"!!!! Vogliamo aggiungerci anche la lotta alle "plutocrazie" che la incarnano???
      Non c'è problema: c'era un'altra persona "di sinistra" che odiava le "pagliacciate democratiche", si chiamava Benito Mussolini.

      Ti saluto.........

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  35. Perchè "di merda"?
    Una volta avresti chiamto te stessa avanguardiain compagnia di Lenin e gli agit prop.
    Il "di merda" rimane per i borghesi, quelli che nel 68" avevano paure per le loro macchine, che nel 76(boh?) erano il museo delle Salme.LA difesa dei propri diritti è sempre lotta di classe. Ci fu una data che ora non ricordo con la marcia a Torino contro gli scioperi.
    E' quando iniziarono a togliere la scala mobile, perchè lo voleva quello che dopo venne chiamato L'Europa" che ci furono quelli di merda contro quelli di sinistra.
    Lasciami il paragone con Matrrix.
    Nel capitalismo esiste un anomalia sistemica. Alcuni Zion la vivono (non per niente la pillola è rossa).
    L'eletto (mi spiace Morpheus ma Borghi era eguale a Cipher nel 2014) appare quando un numero sufficente di red pills fa massa critica. Un mucchio di volte le "sentinelle fanno strage di red pills così non si forma questa massa.
    E quelli che a Zion dicono che Morheus è un pazzo facilitano il lavoro di pulizia delle sentinelle ...

    RispondiElimina
  36. Tutto vero ma.. c'è un ma.

    Sì, il piano, l'ingordigia, la shock economy, la cecità delle sinistre(perdura, oh se perdura), w i diritti civili, le pussy riot sono le paladine della libertà, lo svuotamento della lotta politica, the crisis of democracy, di qua di là ma il ma c'è.

    E il ma è che tutto questo sta venendo alla luce, il ma è che il vaso di pandora si è aperto e da quel sogno collettivo a cui tutti si erano abbandonati, inermi, compiacenti, drogati, ci si comincia a svegliare, le informazioni circolano, non filtrate, i modi della propaganda cominciano a svelarsi, la gente comincia a pensare, comincia ad essere a suo agio nell'immensità dell'informazione circolante. Ci vuole tempo perché la tecnologia produca i suoi effetti ma sono effetti devastanti e irreversibili(la stampa provocò la Riforma, questa rivoluzione informatica distruggerà ogni istituzione per come la conosciamo, alla faccia delle elite).

    In culo politically correct.

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  37. Anonimo13:58

    Secondo me hai una concezione troppo alta del gregge.
    Anna

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    1. Un po' meno di puzzetta sotto il naso, please.

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    2. Anonimo08:24

      Doctor Manhattan, ho fatto un errore di invio nel commento, che era nello specifico rivolto a Ileno Verga che ha scritto "il vaso di pandora si è aperto e da quel sogno collettivo a cui tutti si erano abbandonati, inermi, compiacenti, drogati, ci si comincia a svegliare, le informazioni circolano, non filtrate, i modi della propaganda cominciano a svelarsi, la gente comincia a pensare". Ecco, non avevo nessuna intenzione di offendere i commentatori qui presenti, anzi, complimenti per il dibattito. Volevo solo dire che "la gente comincia a pensare" è, secondo me, una visione della realtà che non condivido, troppo ottimista per la mia esperienza e percezione, come dimostrano i risultati dell'ultima tornata elettorale. Anna

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    3. @Anna: è chiaro che le percezioni si basano sempre sulle proprie immediate vicinanze. Ho più volte contestato epiteti come "italioti" tendenti a stigmatizzare una presunta colpevole acquiescenza degli elettori italiani. Io ritengo che gli elettori sono stai bombardati da un'unanime dis-informazione da parte dei media di regime e - pertanto - non hanno nemmeno avuto la possibilità di pronunciarsi in modo consapevole. La massa critica espressa da gruppi di discussione su Internet non è ancora sufficiente a sfondare il muro della mistificazione manipolatoria operata unanimemente dalla propaganda di regime. Per questo motivo non ritengo di poter scagliare alcuna prima pietra, anche perché molti di noi hanno fatto lo stesso percorso, prima di rendersi conto della potenza distruttiva di questa Europa dell'euro. D'altra parte, alla confusione hanno validamente contribuito anche quelle forze politiche che non hanno saputo o voluto indicare chiaramente la moneta unica come detonatore degli squilibri macroeconomici che hanno generato la crisi.

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    4. Ciò che scrivo non implica che le cose cambino ora, non ho una concezione troppo alta del gregge e vedo ancora troppa ignoranza, idiozia o come la vuoi chiamare. Purtuttavia qualcosa si muove. Poi i tempi del cambiamento culturale non sono immediati, bisogna che generazioni assimilino, ma, dico, vedo una speranza che non sarà in Italia, probabilmente, o verrà da Alì dagli occhi azzurri, pasolinianamente, o non so dove. Se il vaso si apre i mali si svelano e allora è guerra, la strada è aperta ma è lunga e impervia, controllata a vista, battuta palmo a palmo dal nemico. No non credo che il gregge abbia la forza, credo che nuove idee possano instillarsi lentamente, credo che stia accadendo.

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  38. Prof.Fusaro si FB, poco fa :

    "Premesso che il sottoscritto non guarda la TV, mi dicono che ieri ad Announo s'è fatta tutta una puntata dedicata alla legalizzazione delle droghe. In effetti, è il tema più urgente nello scenario politico e geopolitico... Ancora una volta la distrazione di massa funziona a pieno regime, promossa dal pensiero unico politicamente corretto. Riprendo qui alcune mie considerazioni in tema di legalizzazione. E' la cifra dell’odierna condizione paradossale in cui il diritto allo spinello, al sesso libero e all’irrisione dei valori tradizionali viene concepito come maggiormente emancipativo rispetto a ogni presa di posizione contro i crimini che il mercato non smette di perpetrare impunemente, contro gli stermini coloniali e contro le guerre che continuano a essere presentate ipocritamente come missioni di pace. La legalizzazione della droga diventa, per la sinistra serva del capitale, il non plus ultra dell'emancipazione possibile, in un oblio integrale dei diritti sociali e del lavoro. La situazione farebbe ridere, se non facesse piangere..."

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  39. Legalizzano le droghe perchè adesso verranno considerate per il calcolo dl PIL. Tutto torna

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  40. Sarei curioso di sapere quali sarebbero i soggetti politici di riferimento della confraternita di ex e post comunisti ospitati da questo blog

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    1. Invece i tuoi quali sarebbero facci capire. L'arietta da presentuoso adottala a casa tua e soprattutto se non ti senti a tuo agio qui che vieni a fare? Scusa Barbara questo non è il mio blog ma mi è venuto spontaneo vista la spocchia del soggetto.

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    2. Giuseppe22:33

      Di quale confraternita sta parlando? Come ci ha appena spiegato un sig. Anonimo pochi commenti fa, al mondo ne esistono circa sette miliardi...

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  41. Mi ci ri onosco al 100 X 100. Ben scritto grazie

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  42. Anonimo22:22

    Dottoressa,
    Le ho scritto un mio commentino, nel pomeriggio, che non vedo. Eppure non ho scritto insulti, anzi, per essere la prima volta che capitavo sul Suo blog, avevo condiviso in pieno il Suo post.
    Poco male, vedo che di aficionados ne ha parecchi, uno in più non serve.
    Buona serata
    Laura

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    1. Non mi risulta che su questo blog venga operata alcuna censura. I commenti appaiono immediatamente, senza approvazione. Evidentemente qualcosa non ha funzionato nell'invio del commento.

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    2. Si, Laura, ora controllo ma ho liberalizzato i commenti e quindi ha ragione Doctor Manhattan.

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    3. Ecco Laura spiegato l'arcano. Vanno in moderazione i commenti sui post precedenti. Ora dovresti vederlo.

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  43. Anonimo02:50

    Credo di non avere mai letto qualcosa di cosi banalmente triste. Sembra di stare in un film di Nanni Moretti. Senza Nanni Moretti.

    F

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    1. Anonimo08:41

      Succede!
      La sinistra è morta, è morta con il 68, quando l'ideale di uguaglianza e fratellanza fu surclassato dalla libertà sessuale... insomma, la trombata libera senza dover passare poi dal confessionale. Tutto qui.
      E questi sono i risultati.

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    2. Caro F (coraggio, un nome completo non è la morte di nessuno), se non sbaglio Moretti, in un momento di lucidità, disse anche: "Con questa sinistra non andremo mai da nessuna parte."

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  44. Anonimo08:51

    Interessante articolo, ma mi pongo una questione: cosa significa essere borghesi? A mio parere la classe borghese è quella classe che ha superato i bisogni fondamentali e che può permettersi qualche spreco, ovvero s'identifica con quella che si chiama classe media, che è chiaramente quella oggi sotto attacco. Il fatto che qualcuno (moltissimi) ragioni in termini di classe operaia, borghese, salariata, professionista o imprenditoriale, fa il gioco di coloro che cercano di applicare il "dividi et impera" fondamentale per poterla distruggere, e ci stanno riuscendo. Le grandi elite, non ambiscono alla ricchezza materiale, la hanno già, ma ambiscono al potere assoluto, aristocratico, non vogliono essere i dirigenti, vogliono essere i PADRONI, e perchè possa accadere questo, non dipende tanto dalla loro forza, ma occorre sopratutto che gli altri siano deboli, poveri, perchè la VERA povertà rende deboli. In qualsiasi campo di prigionia, la prima cosa da fare è malnutrire i prigionieri, perchè cosi sono più deboli, meno pericolosi.
    Chiunque possa permettersi di avere un pc da cui scrivere è un borghese, ma forse non lo sa, se capiamo questa piccola verità , allora potremmo ancora unirci per combattere e vincere.Piccola, media o grande borghesia, chiunque si guadagni il proprio lavorando, è parte della stessa famiglia.
    Ruggero
    www.laforzamotrice.it

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  45. @Ruggero: capire bene ciò che scrivi sarebbe per tutti un grande passo in avanti: la consapevolezza di far parte del 99% oppresso dall'1%. Il passo successivo è indicare correttamente il bersaglio, cioè questa élite europea che, servendosi dell'euro, ci sta conducendo TUTTI verso l'abisso. Mi pare che Barbara abbia chiaramente esposto entrambi i punti.

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    1. Anonimo08:30

      Il bersaglio che io indico è che occorre eliminare i poveri. Sono i poveri l'arma con cui le elite,mondiali e non solo europee, cercano di distruggere la classe media, vedi concorrenza salariale ecc.ecc.. Per poter fare questo, dovremmo farli arricchire, il che non sarebbe impossibile, a patto che si regoli la loro crescita demografica, che ne si limiti il numero e contemporaneamente ne si accresca la consapevolezza sociale in modo che cerchino il loro riscatto in una più equa ridistribuzione delle loro ricchezze , materie prime, anzichè nella fuga dai loro paesi . Invece, una criminale campagna di aiuti alimentari, medica e profilattica ha portato ad accrescere sempre di più la popolazione mondiale, impedendone contemporaneamente lo sviluppo sociale ed economico, Cosi si sono formate sempre maggiori schiere di poveri che creano pressioni demografiche destinate all'emigrazione con i risultati che conosciamo. La realtà è semplicemente questa, i poveri sono gli strumenti perfetti delle elite per attaccare alle spalle la classe media, sfruttandone anche la scarsa coesione e mancanza di lungimiranza. E' la politica del vantaggio immediato, che ho descritto più volte sul mio blog, http://www.laforzamotrice.it/?p=1605 della rincorsa al prezzo più basso, dell'affare, logica che a medio lungo termine sta distruggendo il nostro tessuto economico prima e sociale poi. Usano i nostri difetti, la nostra avidità contro noi stessi, mettondoci gli uni contro gli altri mentre veniamo attaccati dal basso.
      Sono matto? Ho troppa fantasia e vedo complotti ovunque? Forse si, però la logica regge. se non impareremo a ragionare strategicamente, a domandarci "e poi che succede" avranno la vittoria in pugno. Poveri i nostri figli.
      Ruggero

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  46. Anonimo17:29

    Spiegami Ragioniere
    in quale rigo del tuo computo
    stanno le mie dita monche
    perse nel turno della notte stanco
    dimmi dello zero e virgola
    tua stima della mia insonnia
    figlia di spada di Damocle pendente
    d'un lavoro reso da ingordigia fatuo
    che cosa hai scritto nelle tue caselle
    simili a loculi bene allineati
    guardami come se fossi specchio
    quando sciorini le tue cifre
    simboli sono quelli dei tuoi registri
    ma lacrime sudori spasimi
    sono sulla mia fronte e rughe
    accorgiti stolido contabile
    di quanto niente siano quei tuoi numeri
    assommati dalla tua morbida curata mano
    se dietro e dentro non ci vedi
    almeno ombre di donne e uomini
    fallo finchè sei in tempo
    orde di genti senza anagrafe
    hanno già pronto il loro pollice
    per mettere disordine nelle tue tabelle.

    Marco Sclarandis

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  47. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  48. Grazie, è bello quando qualcuno dotato di spirito e vivacità espressiva interpreta perfettamente il tuo sentimento.

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    1. Concordo, e da lettrice (silenziosa) di lunga data, mi unisco agli applausi!

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  49. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  50. Sono una borghese di merda, figlia di borghesi di merda.
    Cresciuta nella bambagia, li trovavo un po' troppo attaccati al denaro (non sapendo con quanta fatica lo avevano guadagnato), un tantino bigotti e così poco aperti ai cambiamenti. Sognavo un mondo senza confini, dove la civiltà, il benessere e l'uguaglianza non avrebbero potuto far altro che crescere esponenzialmente sulla base di una cultura sempre più fruibile a tutti.
    Insomma mi sentivo idealmente (retoricamente è più corretto) "de sinistra" (non comunista) ma concretamente il mio voto a quel partito che si chiamava PCI ed è via via diventato PD non l'ho mai dato.
    Riesaminando le mie scelte, penso che i motivi siano stati due:
    - una istintiva (di politica non non sapevo nulla) repulsione per le persone di Occhetto, D'Alema, Prodi, Veltroni, ecc talmente forte da farmi crociare sulla scheda elettorale Berlusconi, che pure non apprezzavo.
    - una distanza abissale con il livore della cosiddetta "classe operaia" che finisce per lobotomizzare anche i loro cervelli migliori o per farli cedere alla bramosia di capitale che vorrebbero celare.

    Che nella storia la borghesia abbia ricoperto un ruolo estremamente rivoluzionario lo disse anche Marx che pure le rimproverava di "aver creato, al posto delle vecchie, nuove classi, nuove condizioni di oppressione, nuove forme di lotta".
    A mio avviso erano comunque classi molto più aperte e meno oppressive finché lo 0,1% non si è accorto che la borghesia era ormai decotta e inoffensiva quindi ha pensato che fosse giunto il momento di provare a ripristinare l'oligarchia.
    Come ha scritto Laforzamotrice, penso che si siano serviti del malcontento dei poveri "strumenti perfetti delle elite per attaccare alle spalle la classe media, sfruttandone anche la scarsa coesione e mancanza di lungimiranza."

    Ma a questo punto mi viene un dubbio: e se il gioco fosse completamente in mano alle élite che nei periodi più illuminati (specie se hanno bisogno di una massa di consumatori) fanno leva sulla borghesia dandogli l'illusione di essere una classe capace di fare la rivoluzione mentre nei periodi più bui fanno leva sulla classe più svantaggiata per riprendersi tutto?

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  51. @Silvia: Non saprei dare una risposta al dubbio che poni. Però, di fatto, le rivoluzioni ci sono state. La borghesia, nel suo complesso, dispone di una massa critica di consapevolezza capace di muovere il resto della popolazione. Il guaio è che, attualmente, io non vedo tale consapevolezza nemmeno tra persone preparate, spesso convinte di avere votato "a sinistra". Ritengo che sia necessario provare a diffondere informazione e consapevolezza proprio in questa minoranza, senza illudersi che sia possibile conquistare la maggioranza dell'elettorato. E forse non è nemmeno necessario, seguendo il paradigma introdotto qui da Barbara. In effetti, le cosiddette "masse popolari" hanno spesso giocato un ruolo tutt'altro che progressivo. L'importante è che si sia coscienti del fatto che siamo il
    99% contrapposto all'1% e che si eviti di alimentare assurde divisioni basate su quell'elitarismo viscido ben rappresentato dal "Poteve Opevaio" di fantozziana memoria.

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    1. Sì, le rivoluzioni ci sono state e la borghesia ne è stata interprete, ma chi era lo sceneggiatore? chi era il regista?
      Ora ci lamentiamo (mi metto tra gli empatici borghesi di merda) della "massa" che vota PD, contro di noi e contro i suoi stessi interessi.
      Ma una buona parte di classe media aveva accolto con entusiasmo le riforme della Thatcher e la deregolamentazione verso il "libero" mercato che non erano affatto progressiste e neppure favorevoli alla classe media stessa. Lo stesso vale per quelli che giocavano a fare gli empatici intellettuali "de sinistra" più a parole che nei fatti e per quelli che hanno votato Berlusconi.

      Forse come dice Laforzamotrice, stiamo pagando lo scotto di non aver voluto/saputo eliminare la "povertà" quando eravamo (forse) in grado di farlo. Non lo abbiamo fatto per egoismo e miopia così le élite hanno sfruttato le nostre debolezze a loro vantaggio.

      Se l'avessimo fatto forse ora saremmo un compatto 99%; invece l'1% si sta servendo alternativamente, a seconda di quello che gli fa comodo, della rivalità di 2 macro-classi per raggiungere i propri obiettivi (oltre ad aver corrotto i vertici di entrambe le macro-classi affinché le guidassero nella direzione sbagliata).
      Oggi noi "borghesi di merda" siamo in minoranza e rinfacciamo alla "massa" di fare il gioco delle élite, ma dimentichiamo che i suoi complici fino all'altroieri eravamo noi.

      Non voglio criticare *, il mio è più che altro un esame di coscienza.
      Grazie Barbara per lo spunto di riflessione.

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    2. Silvia, forse sottovaluti la forza dell'anticomunismo negli anni dai 50 ai 90. Su cosa ha basato per vent'anni il suo successo Berlusconi? La classe media è stata tenuta sotto la paura costante del pericolo comunista, incarnato dall'URSS con le testate atomiche. E, quando l'URSS è finita, la minaccia è stata mantenuta viva artificialmente per far passare la shock economy. L'anticomunismo in assenza di comunismo è il contraltare dell'antifascismo in assenza di fascismo. Entrambi servono ai piani dell'1% per schiavizzare il 99%. Per questo bisogna andare oltre le ideologie novecentesche e ragionare in termini di chi persegue un interesse particolare vs. chi persegue un interesse generale. Mi pare ovvio che in economia dovrebbe prevalere l'interesse generale. Se ragioni in questi termini forse è più facile capire chi è con te o contro di te.

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    3. Cara amica Lameduck,

      "Per questo bisogna andare oltre le ideologie novecentesche e ragionare in termini di chi persegue un interesse particolare vs. chi persegue un interesse generale."

      Mi sembra che in Italia tutte le categorie perseguono un interesse particolare: poi c'è chi ci riesce e chi molto meno.

      Quello che non ho chiaro è chi sono in Italia (fatta eccezione per le imprese multinaziona e chi ha delocalizzato all'estero) i componenti di quell'1% di cui tu parli.

      Mi piacerebbe che facessi dei nomi perchè quando si rimane sull'astrazione non si arriva da nessuna parte.

      Ciao Davide

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    4. @Silvia
      Trovo abbastanza difficile definire UNA area di borghesia dal '45 a oggi, visto che quest'area è cresciuta straordinariamente (e ora si contrae). Una borghesia che fino agli anni '60 era in gran parte molto piccola, che mandava i figli a scuola in giacca e cravatta dismesse dal babbo o dai fratelli maggiori, che curava ossessivamente distinzioni impercettibili di bon ton, cultura e status, mutuate da un modello aristocratico preesistente. In questo senso il '68 fu la rottura di un modello universale.
      Ma prendiamo una certa borghesia "colta" e "democratica", più o meno abbiente. Come dice Barbara l'anticomunismo era una componente fondamentale, anche se veniva ancora rispettata - appena appena, e non sempre - l'alleanza "antifascista" stretta durante la resistenza.
      Escluso il comunismo, restavano la DC e il pensiero "laico", che vuole poi dire liberale. Di quest'ultimo ricordo qualcosa.
      In casa entravano "Il Mondo" e, dal primo numero, "L'Espresso". Eravamo democratici, colti e aperti, no? E il grande progetto di questi liberali "di sinistra" (pesco nella memoria) era quello di "addomesticare" il PCI, di "conquistarlo alla democrazia".
      Sul blog di 48 è stata fatta una ricostruzione piuttosto chiara sia di questo percorso (che ha un punto centrale nella celebre intervista sulla "questione morale" rilasciata da Berlinguer a Scalfari) che delle premesse LIBERISTE che non sono mai state rinnegate e che hanno guidato questi "borghesi illuminati".
      Parliamoci chiaro: i vari Einaudi, Scalfari, Padoa Schioppa e compagnia avevano delle idee piuttosto chiare, i loro seguaci (noi che leggevamo L'Espresso), no.
      In conclusione, piuttosto che un esame di coscienza trovo utile un percorso di autocoscienza (come si sarebbe detto una volta) fondato su analisi storiche che mostrano per quali sentieri siamo stati guidati a questa "nuova democrazia".
      Dove siamo arrivati "noi tutti". E poi "noialtri pochi", con estrema fatica e con tanti moccoli, ci siamo tirati fuori e abbiamo raggiunto un punto di vista sufficiente a capire DOVE NON VOGLIAMO ESSERE E COSA NON VOGLIAMO FARE.

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    5. Grazie Barbara per la risposta.
      ho chiara da un paio d'anni la situazione che hai descritto.
      Ma siccome sono una borghese di merda empatica, volevo provare a guardare dal loro punto di vista.

      Forse ho sottovalutato il terrore del comunismo mantenuto artificialmente in vita per far accettare la shock economy, però non va sottovalutata nemmeno la falsa promessa dell'euro alle PMI (permetterà di pagar meno i dipendenti) e la loro egoistica miopia. Anche il "libero" mercato e la promessa di tasse più basse li hanno allettati prima che si accorgessero della fregatura (e qualcuno ancora non se ne è accorto), siamo sinceri.

      Il terrore del comunismo senza comunismo è esattamente speculare al "terrorismo"attuale (con particolare riferimento all'uscita "da destra").
      Mi sembra che sia la borghesia di allora che la classe "operaia" (non so bene come chiamarla) di oggi credano a queste scemenze perché gliele dicono i loro capi e capetti che sono strumenti della politica "divide et impera" delle élite, come dimostra ad esempio l'accusa di "interclassismo" di un certo economista molto vicino ai sindacati.
      Ma dalla parte dei Jones succede la stessa cosa.
      A parte Confindustria per cui potrebbe avere senso difendere la logica eurista e gli interessi dell'1%, nella mia città c'era una manifestazione di protesta CNA, sono andata al banchetto e non mi hanno cagata, gli ho scritto un'email chiedendo di considerare le responsabilità dell'euro e non mi hanno nemmeno risposto. Penso che le altre associazioni tipo Ascom Confesercenti siano pari pari. Allora questa classe media è davvero tanto meglio? (a parte una ristrettissima nicchia raccolta intorno al prof. Bagnai)

      Insomma, mi pare che stiano facendo tutti lo stesso errore per paura o per livore o per presunto-interesse, ognuno ha le sue motivazioni, ma poco cambia .
      Quindi possiamo essere così severi con la massa e così entusiasti della borghesia di merda?
      So quanti sforzi ha fatto il professor Bagnai (e nel nostro piccolo ciascuno di noi) per convincere la "sinistra" (ma anche certe teste dure della classe media) e sono stati tutti inutili perciò capisco e condivido l'incazzatura, ma aggredirli di certo non aiuta a ricomporre il 99%; in altre parole stiamo facendo il gioco delle élite anche noi, ristrettissimo gruppo che ha capito l'inganno?

      E il mio dubbio iniziale resta:
      la borghesia ha fatto la rivoluzione o ce le hanno fatta/lasciata fare?

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    6. Scusa le puntate.
      Lega 6% FDI 3%
      Borghi ha raccolto pochissimi voti, insufficienti per passre ed è stato superato da Borghezio.
      Dov'era la borghesia rivoluzionaria?

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  52. Potremmo definire "l'essere ideologico"?,forse stabilire in coscenza principi e valori in funzione di spiegazione degli eventi della vita?Se come descrizione sommaria e' buona,non esiste l'essere non ideologici.Il problema e' che hanno inculcato nell'inconscio collettivo l'equazione "ideologico = fanatico",per quello dalla fine del secolo e' tutto un fuggi fuggi generale dall'essere ideologici come etichetta.Ma questo e' stato funzionale per certe elite a ridurre le masse a quello che sono oggi (con le dovute eccezioni),cioe "non ideologiche" non nel senso buono del termine,cioe distanziarsi dal fanatismo (un tempo era chiamato dogmatismo).Le stesse masse che alle domande profonde della vita rispondono "Boh...che ne so...non ci penso...non pensarci perche diventi fanatico".

    Ecco,un lavoro perfetto,masse anonime annichilite e rese docili esecutori del solo loro interesse personale,che,come ovvio,in virtu di questo,verra progressivamente depredato "col consenso",illudendosi che verranno tolti i "privilegi" degli altri,e non i propri.
    Allora dicevamo non esistono i "non ideologici"se non quelle masse di persone che fuggono dalla verita,aderendo alla "ideologia unica del darwinismo sociale"senza saperlo in coscienza.

    La simpatia nei confronti delle parti sociali che, al contrario della nostra, non sono altrettanto privilegiate nel vasto panorama del Mondo,e' la stessa simpatia che prova la coscienza infelice,e' il motivo che ha spinto valori e principi "altri"dalla tradizione in funzione di speranza per l'emancipazione umana.E allora tocchiamo questo punto,cosi ci si chiarisce meglio.

    Una diatriba fondamentale riguardo alla disputa destra/sinistra e' stata quella risalente alla natura umana.Il fatto che il privilegio di alcuni esiste in virtu del disagio ed oppressione di altri.Non "tutto",non in modo assoluto,ma l'oggetto della contesa e' questa presunta natura umana che da una parte,si dichiara appunto "naturale"alludendo all'inevitabilita della disuguaglianza,dall'altra,la contestazione di cio,richiamando il principio di storicità,cioè che le disuguaglianze estreme sono prodotto costruiti dall'uomo,nei secoli e secoli.

    L'errore di tanti "fanatici" di sinistra e' stato quello di illudersi che nell'arco di breve tempo storico (100/200 anni sono un breve periodo storico)si sarebbe potuto scardinare alla radice tutta la mole millenaria di tradizioni costruite dall'uomo in funzione di un ritrovato"risveglio"emancipatico e ripartire da zero con una nuova e migliore e di pace,costruzione umana in senso umanistico.Cioe,il lavoro fin dai primi umanisti (anche massoni) di opposizione alla tradizione degli oppressori,lavoro millenario per definizione,lo hanno sputtanato con questa foga illusoria del"balzo in avanti"...naturalmente,alle spalle di milioni di persone mandate al macello.Questa foga che cieca e sorda,si fanatizzo al punto di stravolgere anche quelle parti di tradizione millenaria,che erano buone,solo sulla equazione stupida "tradizione = brutto"per definizione,la piu classica smania umana di "veder risultati" nell'arco della propria vita,e quindi atteggiamento infantile ed egoistico sulle spalle degli altri.

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  53. E' lo stesso inganno della globalizzazione,perche non stupisce che molti vecchi nostalgici marxisti,in fondo in fondo,ci godono nel vedere "le contraddizioni" e le tragedie di questa globalizzazione?Perche seguono lo stesso modello psicologico,quello del "balzo in avanti"non comprendendo che le oscure elite,quelle famiglie storiche della grande borghesia,da sempre illudono sulla fattibilita del"balzo in avanti" per far tornare indietro tutti nel lungo termine.Altrimenti,se ci fosse la buona fede,in questa globalizzazione,la si sarebbe spalmata nel corso dei secoli,in senso di liberi e uguali,non ugualitarismo massificante della povertà,che e' tra l'altro il lavoro degli umanisti prima,illuministi/romantici poi,pur con le dovute differenze ideologiche.

    Tutto questo sono mie opinioni,ma per quale leggittimo motivo tanti si ritengono nel giusto accusando altri come "un compendio della falsa coscienza dei ricchi occidentali" non dandogli la giusta riconoscenza di coscienza infelice,quale si esprime giustamente nella"simpatia verso i paesi poveri"?Perchè e' sempre la coscienza infelice ad essere sotto accusa,e non la malafede della grande borghesia che ha represso da sempre in forma ereditaria di tradizione,questa coscienza?

    La manipolazione delle masse al consumismo usa e getta e nichilismo egoistico in funzione della diffusione del darwinismo sociale delle coscienze generali parte sempre dalla sovrastruttura delle elite dominanti della destra economica e finanziaria.

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  54. Complimenti per l'articolo. Mi sono letto anche tutti i commenti. Condivido in pieno che le divisioni di classe siano una stortura dell'epoca sessantottina(pur non avendola vissuta). Le mie uniche critiche sono riferite non all'articolo o all'argomento,ma al fatto che secondo me bisogna tentare un dialogo anche con chi si pone in totale opposizione, e al fatto che si tende, e questo purtroppo lo vedo in molti blog che trattano l'argomento, a creare la piccola cerchia di pensiero unico, mai critico. Ora, non che io non la pensi come la maggior parte di voi(sull'argomento sovranità), ma il fatto che se una persona fa domande esprimendo un pensiero diverso viene derisa e sbeffeggiata a me spaventa molto.Per 2 motivi, il primo è che ci si preclude la possibilità di far capire l'altro e il secondo è che questo comportamento è settario.
    Spero di non esser stato banale e palloso.:-)
    un saluto
    Tiziano

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    1. Tiziano, tu hai ragione ma permettimi di spiegarti. Chi da anni segue il problema crisi ed è giunto alla consapevolezza, perché ormai lo dicono il FMI e i premi Nobel, che non è il debito pubblico ma il debito privato, il vincolo esterno dell'euro e il neomercantilismo tedesco e non la cialtronaggine dei terroni a causare le terribili crisi del Sud Europa, quando sente ripetere che il problema è il debito PUBBLICO e della corruzione, ha come una reazione alla Hulk ed è facile che perda le staffe. Mi scuso se qui sembriamo a volte antidemocratici ma stiamo arrivando ad un punto che, o si capiscono le cose, o si è destinati a perire. Le scialuppe non ci saranno per tutti.

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    2. Io questo lo so, da metà 2010 sto cercando di far capire nel mio piccolo questa situazione e nonostante le mie reiterate spiegazioni e l'aver organizzato incontri con chi meglio di me poteva spiegare la situazione, mi sento (dalle stesse persone che speravo avessero capito) ripetere le stesse domande. Dobbiamo capire che la Tv fa un lavoro meglio organizzato più fruttuoso ed opposto al nostro. Nessuno ha mai detto che sarebbe stata una passeggiata, in molti hanno detto che noi non avermmo visto i frutti della nostra lotta e forse non ci porterà nemmeno frutti. È dura e se uno ci fa testa prende voglia di abbandonare tutto, soprattutto se si mette a guardare le persone che rappresentano la massa, quelle per cui l'importante è poter aver l'Iphone l'auto nuova il vestito(ovviamente tutto a rate) e che non si prendono un minuto per informarsi e fare il bene proprio e degli altri. Ma questo è proprio il prodotto di questo mostro neoliberista e, anche se ha la sua parte di responsabilità, non è tutta colpa della massa. Ci vuol tanta pazienza e dedizione. Vi auguro e mi auguro che tutto vada a finire come vogliamo...un saluto.

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  55. Tiziano tu hai ragione altrimenti ci comportatiamo come gli altri, però c'è un però , anche se personalmente cerco sempre di rispondere portando argomenti, mi rendo conto che è facile perdere la pazienza. Sei contornato da gente che non è che non vuole capire proprio non si pone il problema, ripete sempre i soliti luoghi comuni e si accontenta di quello che gli viene propinato senza cercare con la propria testa una spiegazione diversa. Ero in fila giorni fa, dal dottore per richiedere una ricetta, l'ambulatorio era pieno un signore ed una signora, ad un certo punto, si sono messi a chiacchierare del più e del meno, la donna ha raccontato che non so chi era andato in Grecia e finendo il discorso ha chiuso affermando che stavano meglio di noi, allora l'uomo gli ha risposto che meglio no, ma stavano sulla buona strada e che sarebbero usciti prima di noi dalla crisi, Non so cosa mi ha trattenuta dal gridargli che erano teste vuote, il luogo forse o la troppa gente certo è che ci vuole un fegato! Quindi ci può stare che certe volte non hai voglia di spiegare ma solo di mandare in quel paese chi tira fuori sempre i soliti discorsi.

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  56. Anonimo09:09

    A mio parere il problema è la mancanza nella massa di una visione strategica, l'incapacità di vedere a lungo termine che si ottiene solo se s'impara a "mettersi nei panni altrui" ipotizzando azioni e reazioni. Certo, non si ha mai la certezza, ma si possono formulare delle ipotesi, dei calcoli probabilistici. Ma come mi dissero, la "ggente" non vuole domande, vuole risposte. Anni che provo a spiegare che senza sapere quali sono le domande "giuste" non si possono avere risposte corrette, che senza le domande giuste è solo un giocare al lotto.Eppure non mi sembra cosi difficile, come ho appena detto, basta invertire i fattori, "Se io fossi al suo posto, cosa farei?" Anche con le ovvie differenze, comunque ci si farebbe un'idea più equilibrata della questione, e ci si avvicina. In effetti il problema non è la differenza di ricchezza, cultura, salute ecc, ma la TROPPA differenza che prima o poi fa esplodere la situazione.Una volta non era cosi, l'ignoranza delle masse, alimentata dalla religione, ritrovava in questa differenza il "volere di Dio", e come tale indiscutibile, non percepita come un'ingiustizia perchè non era una divisione tra uguali ma tra realtà oggettivamente diverse. Ma ora si parte dal fatto che siamo tutti uguali (anche se non è vero) o comunque non cosi troppo diversi per cui certe sperequazioni non vengono accettate: tu puoi essere ricchissimo, ma io non posso essere poverissimo, se tu soddisfi tutti i tuoi desideri, io ho il diritto di poter soddisfare almeno i miei bisogni, e credo sia giusto affermarlo. I bei tempi andati non torneranno, la voce di Dio è sempre meno forte e Il semplice fatto di saper leggere e scrivere rende di fatto impossibile pensare di ritornare indietro a maggior ragione con i mezzi che la tecnologia mette oggi a disposizione. Qualcuno stà facendo dei progetti basandosi su calcoli completamente sbagliati, e questo è molto pericoloso. Concludo ribadendo che la speranza dell'umanità risiede nella classe media, che è l'unica che può controllare e rendere meno aggressive le ali estreme, un pò come la DC contro gli opposti estremismi, ma per far questo, occorre che si ricompatti, superando le sue divisioni interne, sensate ieri ma OGGI anacronistiche, di stampo comunista.
    Ruggero "www.laforzamotrice"

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  57. Mauro18:30

    Capito per caso su questo blog e su questo post. Me ne vado subito. Il lettore Tommaso, a dispetto del linguaggio libresco e paludato, ha ragione da vendere, e non gliela si toglie prendendolo ad insulti. Pensare che tutto il problema stia nell'eurismo liberista - dal quale comunque tutti i blog e tutte le lamentazioni su tastiera non ci libereranno di sicuro - è tipico di chi guarda il dito e non la luna, perché guardare la luna fa troppa paura. Il vero problema è - sì, lo so, denunciatemi alla psicopolizia - il capitalismo, da cui bisognerebbe trovare una via d'uscita. Sarà pure una rottura di cazzo per noi borghesi adagiati in poltrona con il lacrimatoio sentirlo dire, ma resta una scomoda verità. Che poi non si sia in grado di o non si voglia capirla è un'altra questione.

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    1. Caro Mauro,
      ci sapresti dire quale sarebbe l'alternativa al capitalismo?
      Vuoi darci anche un esempio reale in cui si sia realizzato concretamente il modello che vorresti proporre come alternativa?
      Grazie

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    2. Mauro, mi interessa, davvero. Quale sarebbe l'alternativa al capitalismo? E, in termini pratici, come lo si supera e come si passa alla fase successiva?

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    3. Vedi, Mauro, senza metterci d'accordo io e Silvia abbiamo scritto la stessa cosa.

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  58. da SEMPRE i cambiamenti, le rivoluzioni, le guerre ecc sono dirette da pochissime persone (relativamente) mentre le masse si scannano tra loro

    ritengo quindi che non ci si può dare la colpa l'un l'altro perché nessuno di noi può oggettivamente migliorare la condizione economica e sociale della propria Nazione

    prima si stava meglio perché ci è stato concesso qualche decennio di relax dopo due guerre mondiali

    al giorno d'oggi non è possibile tenendo conto dell'enorme mole di armamenti nucleari sparsi per il globo, hanno preferito quindi una guerra economica che durerà almeno vent'anni (non è ancora cominciata dato che lo Stato può ancora indebitarsi)

    odio fare il nostradamus di turno ma difficilmente sbaglio nelle mie analisi

    lelamedispadaccinonero.blogspot.it

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  59. Anonimo16:24

    Peccato che a questo bel raccontino manchino tanti particolari, che fanno la differenza tra la verità e le favole. In quegli anni di cui parla, gli anni '70 e '80, abbiamo speso molto, troppo più di quello che potevamo, per quello ci siamo potuti permettere (anzi no, non potevamo!) case, seconde case, pensioni e welfare: perché stavamo accumulando debiti! Così siamo riuscito ad avere posti di lavoro al riparo dalla concorrenza (Fiat, per dirne una) pagati da incentivi aiuti e prepensionamenti, decine di migliaia di posti pubblici a far niente, eccetera. Quel mondo che le piaceva tanto era finto, è chiaro il concetto? Finto. Può farlo anche oggi, basta che si indebiti, sempre che trovi qualcuno che la finanzia.

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    Risposte
    1. Ma guarda un po', tutti coloro che vengono a raccontarci questa menzogna putrefatta del debito non hanno il coraggio di metterci la faccia, tutti anonimi. Gente con due coglioni così, insomma. O coglioni con gente così?

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    2. anonimo COGLIONE

      l'Italia di quell'epoca aveva il maggior risparmio privato AL MONDO
      di che cazzo stai parlando???

      sei un troll di scarsissimo livello
      lelamedispadaccinonero.blogspot.it

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  60. Anonimo19:53

    Ho inserito commento anonimo perchè non sono registrato e non mi va di registrarmi. Peraltro Anonimo = Mario Rossi, visto che non ci conosciamo. Esaurite queste (inutili) formalità, la sostanza è che agli argomenti che ho portato lei non ha niente da opporre, se non insulti. Anch'io ci ho vissuto in quegli anni, e pure bene, come nel suo racconto di bambina viziata a cui si è rotto il giocattolo. Peccato che la morale che ne traggo io è opposta alla sua: lei frigna perchè rivuole quel mondo finto, fatto di pochi soldi guadagnati e tanto debito accumulato (parlo a livello di sistema, ovviamente). Io invece penso che siamo andati avanti anche troppo, e i risultati si vedono. Tanto che si assiste a deliri, come il suo, che in quegli anni si stava "meglio". Balle. Stavamo spendendo i soldi dei miei figli e dei miei nipoti, ecco cosa stavamo facendo. E la cosa grave è che gente come lei nemmeno se ne rendeva conto, e vuole ricominciare a spendere come allora. Si svegli, la festa è finita.

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    1. Percentuale di debito/PIL negli anni 70: tra il 54% e il 65%
      Al momento del "divorzio" bankitalia - tesoro (1981) era al 55% e da lì il trend ha cominciato a salire.
      http://www.soldionline.it/pictures/20121217/debito-pubblico-storia_1.gif

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  61. Questo acido intervento di una signora di mezza età idealizza il passato, invece:

    ALLORA: I piccolo-borghesi che si sentivano classe media, guidavano le Fiat 128 dotate di autoradio.
    OGGI: Gli operai guidano automobili con climatizzatore, appoggiatesta, alzavetri elettrici, servosterzo e ABS.

    ALLORA: I piccolo-borghesi che si sentivano classe media, andavano in vacanza in Italia, con la propria automobile
    e spesso in campeggio.
    OGGI: Gli operai vanno in vacanza in aereo all'estero, pressochè tutti in albergo o in alloggi affittati.

    ALLORA: I figli dei piccolo-borghesi avevano qualche paio di scarpe e di cappotti.
    OGGI: I figli degli operai hanno tutti uno Smartphone (con spese telefoniche) e spesso un computer portatile.

    ALLORA: Le tasse di successione erano elevate (da nonno a nipote arrivavano al 11% del valore ereditato).
    OGGI: Le tasse di successione sono nulle fino ad un valore ereditato di un milione di Euro.
    Restano da pagare le imposte di registro e trascrizione, molto basse anche da nonno a nipote.

    ALLORA: Non vi era alcuna attività di prevenzione medica tranne le vaccinazioni. Dopo una caduta
    o un incidente automobilistico si veniva immediatamente dimessi dal Pronto Soccorso.
    Gli anziani erano tutti claudicanti e non vi erano analgesici per i dolori reumatici.
    OGGI: Vi sono attività di Screening per la salute delle donne, per prevenire l'aneurisma dell'aorta,
    il diabete, il glaucoma. Dopo qualunque collisione si effettuano TAC e risonanze per prevenire emorragie interne.
    Si arriva agli eccessi della "medicina difensiva", con costi enormi per la Sanità Pubblica.
    Tutti gli anziani che zoppicano, gratuitamente dal SSN, ricevono protesi del ginocchio e dell'anca.

    ALLORA: L'inquinamento dell'aria e dell'acqua nelle città era terribile. Le automobili
    avevano freni all'amianto e benzina al piombo. L'Eternit (cemento-amianto) era ovunque.
    In campo alimentare venivano utilizzati, in quantità folli, coloranti e conservanti cancerogeni e tossici.
    OGGI: Tutti gli automezzi sono catalizzati, le emissioni delle fabbriche sono molto più filtrate,
    L'amianto è bandito da ogni utilizzo, le falde acquifere sono bonificate da atrazina e solventi.

    Rimpiangere i bei tempi passati è tipico di ogni epoca ma è patetico e non obiettivo.

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    1. Wow, sei riuscito ad associare signora di mezza età ad acida. Avrai i neuroni a pezzi, immagino. Mi sfugge comunque il senso del tuo commento. Ho forse negato l'importanza del progresso? Non mi pare.
      Indi per cui, molto sforzo per nulla. Defecatio isterica.

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    2. non vale la pena smontare le idiozie che hai appena elencato

      lelamedispadaccinonero.blogspot.it

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  62. @barbara
    stai seguendo il mio racconto a puntate?

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